The Callisto Protocol – Recensione

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Il seguito spirituale di Dead Space creato proprio da colui che ha dato vita all’indimenticabile survival horror sci-fi dell’ormai defunta Visceral Games. La prigione di Black Iron vi accoglierà a braccia aperte per risucchiarvi in un labirinto farcito di mostri mutanti e trappole. Benvenuti nel vostro nuovo inferno: l’entrata è gratuita, l’uscita non è garantita.

Sviluppatore / Publisher: Striking Distance Studios / KRAFTON Prezzo: €69,99 (PC €59,99)  Localizzazione: Completa Multiplayer: Assente PEGI: 18+ Disponibile su: PC (Steam, Epic Games Store), PlayStation 5, Xbox Series X|S Data di Lancio: 2 dicembre

Tutti portano nel cuore Dead Space, gioco che alla pari di Resident Evil 4 ha fatto breccia nelle sinapsi degli appassionati di orrore fin dai primi istanti.

Dalla sua uscita ne è passato di sangue sotto i ponti, il genere ha preso sempre più piede al punto che ormai non passa mese senza che un gioco “da brividi” si affacci sulle varie piattaforme. La sfida che attende The Callisto Protocol tuttavia è di quelle che neanche il più scafato regista avrebbe potuto prevedere.

DUELLO A DISTANZA

A distanza di poco più di un mese la nuova creatura di Glen Schofield dovrà vedersela proprio con il remake del titolo di cui è l’inevitabile successore spirituale. Come si comporterà dunque il “novellino” Jacob Lee nel confronto a distanza con il “veterano” Isaac Clarke?

the callisto protocol recensione

The Callisto Protocol regala alcuni scenari davvero notevoli e anche la quantità di dettagli delle location interne è a tratti incredibile.

Iniziamo con il dire che i due condividono sicuramente una cosa: una sfiga di dimensioni stellari. Il primo, un semplice ingegnere minerario, viene a trovarsi suo malgrado imprigionato in una astronave zeppa di mostri mutati da un misterioso manufatto alieno chiamato “Il Marchio”.

The Callisto Protocol è un survival horror duro e puro, che vi metterà di fronte pericoli la cui minaccia può essere a tratti soverchiante

Il secondo, pilota di una nave da carico che fa la spola tra Giove e la luna morta di Callisto, dopo un devastante incidente viene rinchiuso nella prigione di Black Iron che di lì a poco si trasforma in un inferno popolato da esseri deformi scaturiti da chissà dove. Spetterà ovviamente a voi accompagnare Jacob nel suo tentativo di fuga che, mostri a parte, sarà tutt’altro che semplice visto che durante il suo periodo di incoscienza crolli ed esplosioni hanno trasformato la prigione in una groviera, con sotterranei allagati, ponti crollati e impianto elettrico solo parzialmente funzionante.

Quando avrete abbattuto uno o più nemici ricordatevi di calpestarli per evitare che tornino in vita in forma mutata, ma anche per raccogliere un po’ di loot.

Fortunatamente il nostro non è solo, un’improvvisata amicizia con un altro galeotto lo accompagnerà nella prima parte della sua avventura, mentre alle sue spalle una misteriosa figura femminile sembra seguirne le tracce da vicino. Il gruppetto viaggerà per la maggior parte del tempo separato e man mano scoprirà dettagli agghiaccianti di questo gigantesco outbreak.

SOFFRITE DI CLAUSTROFOBIA?

Abbiamo passato l’ultima settimana camminando su ballatoi sospesi, percorrendo corridoi angusti e scarsamente illuminati, intrufolandoci in prese di ventilazione che farebbero venire attacchi di panico ad un monaco zen, ma soprattutto circondati e spesso braccati da aberrazioni biologiche degne dei peggiori incubi di H.R. Giger.

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I mostri che infestano la prigione sono la prima minaccia, ma non l’unica, fate attenzione anche ai robot di sorveglianza in stile Robocop.

The Callisto Protocol in effetti deve molto ai film di Alien diretti da Ridley Scott e James Cameron, ma anche a The Chronicles of Riddick: Escape from Butcher Bay, sottovalutatissimo gioco dei primi anni 2000 a firma Starbreeze Studios. Anche qui sarete costantemente in inferiorità numerica, con risorse scarse e totalmente all’oscuro di ciò che vi attende prima di poter finalmente posare le chiappe in un luogo sicuro. Le creature che hanno infestato la prigione di Black Iron tra l’altro sono anche piuttosto ostinate visto che amano mutare.

La prigione di Black Iron vi accoglierà a braccia aperte per risucchiarvi in un labirinto farcito di mostri mutanti e trappole. Benvenuti nel vostro nuovo inferno: l’entrata è gratuita, l’uscita non è garantita

Se in Dead Space il segreto per eliminarle consisteva nel segarne via gli arti, qui sono i tentacoli l’obiettivo a cui dovrete mirare per evitare di trovarvi di fronte minacce ancora più cattive e coriacee. Ancora una volta il protagonista non è un combattente addestrato e dovrà cercare di sopravvivere con gli strumenti che troverà in giro, la cui quantità è a dir poco ridotta. Pochi luoghi possono definirsi davvero sicuri in The Callisto Protocol, il nostro consiglio è di utilizzarli per tirare un po’ il fiato durante la labirintica esplorazione della prigione e dei suoi dintorni. Non esiste mappa che possiate consultare per orientarvi, una scelta inconsueta che abbiamo apprezzato perché ha contribuito ad aumentare la sensazione di indeterminatezza per tutta la durata del gioco. Chi ha problemi con il senso dell’orientamento potrebbe sentirsi un po’ spaesato soprattutto all’inizio, ma il level design del gioco è stato studiato accuratamente per concedere una certa libertà di movimento rimanendo tuttavia piuttosto lineare.

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Quello che vedete è il vostro inventario quando sarà già espanso, inizialmente invece avrete a disposizione molti meno slot e dovrete forzatamente fare delle scelte.

Il vostro incedere sarà costantemente accompagnato da un comparto audio che privilegia i rumori ambientali alla colonna sonora (ridotta davvero al minimo e va bene così): scricchiolii, improvvise esplosioni, rantoli, urla… tutto contribuirà a farvi rimanere in un costante stato di tensione.

RIMANETE CONCENTRATI

La macchina da brivido assemblata da Schofield e soci funziona alla grande e fa vedere chiaramente l’evoluzione della “formula Dead Space” su cui il team si è concentrato facendo tesoro delle esperienze passate. Non manca tuttavia qualche scricchiolio nel bilanciamento dell’esperienza e nel combat system. Partiamo dal primo: The Callisto Protocol è un survival horror puro che vi metterà di fronte pericoli la cui minaccia può essere a tratti soverchiante.

Sappiamo già cosa sta per accadere, giusto? Ora il dubbio è uno solo: affrontarli tutti per farmare un po’ di risorse o darsela a gambe?

Al tempo stesso è uno di quei giochi che per funzionare come un cronometro svizzero deve dispensare ostacoli e risorse con estrema attenzione, dando al giocatore una sensazione di precarietà senza però portarlo oltre il limite della frustrazione. Questo equilibrio non sempre è stato rispettato nel corso dell’avventura. Soprattutto nella prima metà a sezioni in cui proiettili, crediti in-game e oggetti curativi venivano forniti in modo fin troppo generoso si sono alternate lunghe fasi in cui si riceve poco o nulla.

Il “novellino” Jacob Lee e il “veterano” Isaac Clarke condividono sicuramente una cosa: una sfiga di dimensioni stellari!

“Si possono sempre conservare le risorse per i momenti critici” direte voi… vero, se non fosse che lo spazio a disposizione nell’inventario è inizialmente scarsissimo e ci ha costretto in varie occasioni ad abbandonare oggetti per tornare a riprenderli successivamente, un backtraking che molti potrebbero non gradire. Il secondo problemino riguarda il posizionamento di alcune creature all’interno della prigione di Black Iron. Va bene che il gioco è stato creato per farci saltare sulla sedia (e credetemi, lo farà in più di un’occasione), ci sta che il level design claustrofobico e tortuoso sia stato architettato proprio per farci stare costantemente sulle spine, ma si viaggia sul filo della “disonestà” quando alcuni mostri ti saltano alla giugulare ancora prima di trovarsi a portata di visuale o dopo essere usciti dall’ombra più impenetrabile. Ci riferiamo in particolare a delle schifezze dalla testa retrattile, che uscendo da un bozzolo si attaccano al collo tentando di trascinare Jacob nella loro tana ancora prima che il poveraccio (e noi con lui) abbia avuto la possibilità di scovarne la posizione.

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La qualità grafica dei volti è strepitosa! Jacob ha il volto dell’attore Josh Duhamel (Transformers), Dani Nakamura quello di Karen Fukuhara (The Boys).

Fortunatamente i suddetti problemi di “approviggionamento” e “posizionamento” improvvisamente si fanno molto meno impattanti da un certo momento del gioco in poi, che coincide con un particolare evento che ovviamente eviteremo di rivelarvi. Bene così, ma mettete in preventivo qualche imprecazione supplementare per le prime 4/5 ore.

COLPISCI, SPARA E SCHIVA

Passiamo al combat system, altro elemento che fin dall’inizio ha fatto drizzare le orecchie del potenziale pubblico pagante. The Callisto Protocol prende ovviamente spunto da Dead Space, fornendo però strumenti ed opzioni diverse. Il vostro arsenale sarà composto da una mezza dozzina di bocche da fuoco, che possono essere acquistate e modificate in apposite stampanti 3D, presso le quali potrete anche vendere i materiali che troverete e acquistare elementi di cura o potenziamento.

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Per il design dei mostri il team Striking Distance ha dichiarato di essersi ispirato ad una miriade di fonti, incluso… Spongebob Squarepants!

Fin dall’inizio disporrete di un manganello elettrico che può sembrare poca cosa, ma che una volta potenziato a dovere può fare molto male e risparmiarvi inutili sprechi di proiettili. Tutti i potenziamenti aprono la strada a colpi più numerosi, potenti o addirittura a modalità di attacco alternative, ma non fate mai l’errore di far scendere la soglia di attenzione perché anche la quantità e cattiveria dei nemici salirà di conseguenza. Per rendervi le cose un minimo più agevoli potrete utilizzare due “novità”. Avete notato le virgolette, vero? Le abbiamo messe perché almeno per quanto riguarda la prima, il senso di deja-vu sarà inevitabile.

Il parallelismo con Dead Space sarà sempre e comunque inevitabile e alla fine il gioco fa poco o nulla per evitarlo, ma ci costruisce intorno un’impalcatura narrativa davvero potente

Si tratta del GRP (GRIP per gli amici), uno speciale guanto che permette di sollevare oggetti e nemici sparandoli poi dove si vuole e aprendo così un ulteriore ventaglio di possibilità. Utilizza una tecnologia simile alla Gravity Gun di Half-Life 2… ricordate quanti danni avete fatto a Ravenholm con quel giocattolino? Qui potrete farne altrettanti, anzi il GRP diventerà progressivamente sempre più fondamentale visto che all’inizio il suo utilizzo sarà limitato dal fatto che le batterie si esauriranno velocemente e la portata sarà a dir poco scarsa. Potenziatelo non appena ne avrete la possibilità e potrete dare vita ad uccisioni davvero sfiziose sfruttando le molteplici e acuminate trappole presenti un po’ ovunque. La seconda novità consiste nella schivata, che tramite lo stick analogico sinistro permette di evitare colpi indesiderati provenienti dalle braccia/tentacoli delle creature. Non vi nascondiamo il fatto che per venire a patti con questa meccanica serve tempo, ma quando riuscirete a masterizzarla i combattimenti diventeranno davvero coreografici… almeno finché non avrete a che fare con un numero eccessivo di bersagli.

I crediti che potrete usare per acquistare e potenziare le armi non arriveranno in maniera copiosa, quindi pensate bene a come spenderli.

Quando il crowd-control non sarà più un’opzione ma diventerà una necessità, riuscire a leggere gli attacchi in tempo utile per poter inclinare nella giusta direzione lo stick diventerà molto difficile. Aggiungete anche che la discreta I.A. avversaria tende ad avere un’aggressività piuttosto spiccata e capirete che in certi frangenti riuscire a schivare i colpi di due o più mostri richiederà un settimo senso degno dei Cavalieri di Athena.

THE CALLISTO PROTOCOL: BASE PER ALTEZZA

Le piccole ombre e asperità descritte finora ci hanno provocato qualche fastidio, è innegabile, ma le due patch correttive uscite nel frattempo hanno migliorato non poco la situazione e grazie anche ad un ritmo di gioco sempre più incalzante abbiamo fatto non poca fatica a mollare il controller prima dei titoli di coda. La trama inizialmente abbastanza diluita da metà in poi diventa più impattante e dispensa finalmente quei colpi di scena che forse gli appassionati di horror e sci-fi potranno anche in parte prevedere, ma che sul resto del pubblico avranno sicuramente un notevole effetto.

the callisto protocol recensione

Grazie dell’avvertimento, fa piacere poter contare sull’appoggio morale di qualcuno anche quando tutto sembra andare a p…..e.

Manca ancora un po’ di “pulizia” che sicuramente arriverà con gli aggiornamenti futuri, atti a correggere alcune frasi ancora non doppiate in italiano (a proposito, ottimo lavoro!), abbassamenti improvvisi del doppiaggio di alcuni personaggi e piccoli glitch. Il parallelismo con Dead Space sarà sempre e comunque inevitabile e alla fine il gioco fa giustamente poco o nulla per evitarlo, ma ci costruisce intorno un’impalcatura narrativa davvero potente sostenuta da scenari mostruosamente solidi, vari e resi incredibilmente suggestivi da un “impianto luci” sontuoso.

The Callisto Protocol in questi mesi ha promesso molto, ma è riusciyo a mantenere quasi tutte le parole date

Non mancano i classici cliché del genere: il protagonista coraggioso ma sfigato a cui se può andare male qualcosa sicuramente ci andrà, l’immancabile eminenza grigia che proietta la sua ombra su tutto e via dicendo… ma anche questi contribuiscono a dare vita ad un’esperienza che, siamo sicuri, riuscirà a soddisfare anche i palati degli appassionati di giochi horror più esigenti.

In breve: Un action horror chiaramente ispirato a Dead Space, ma anche ad Alien e ai film/giochi di Riddick. The Callisto Protocol in questi mesi ha promesso molto e dopo averlo portato a termine possiamo dire che ha mantenuto quasi tutte le parole date. Preparatevi ad un’esperienza da brividi da cui vi sarà difficilissimo staccarvi.

Piattaforma di Prova:PlayStation 5
Com’è, Come gira: Su PS5 il frame rate non è esattamente rock-solid e non manca qualche problema con collisioni, livelli audio, frasi non doppiate e occasionali glitch. Tutto fortunatamente risolvibile con opportune patch.

 

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Pro

  • L'atmosfera è notevole, preparatevi ad un bel po' di salti sulla sedia. / Combat system più evoluto e vario di quello di Dead Space...

Contro

  • Piccoli problemi di design e bilanciamento, in via di correzione. / ... ma le schivate richiedono tanta pratica e sangue freddo.
9.1

Ottimo

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