Finalmente potrete dire che Zelda è la protagonista della serie senza far infuriare i fan Nintendo, almeno stavolta: con Link in panchina, è tempo che la bella principessa salvi Hyrule in The Legend of Zelda: Echoes of Wisdom.
Sviluppatore / Publisher: Grezzo / Nintendo Prezzo: € 59,99 Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 7 Disponibile su: Nintendo Switch Data d’uscita: 26 settembre 2024
Uno spadaccino incappucciato si aggira tra i tetri corridoi di un castello. I nemici lo assalgono da ogni parte, ma il coraggio e la determinazione guidano la sua spada fino alla resa dei conti con la sua nemesi. Uno scambio di colpi che pare eterno e il cattivo morde la polvere, lasciando dietro di sé il premio da reclamare, ovvero la libertà della bella principessa. Titoli di coda, pacche sulla spalla e si torna a casa, o no?
In realtà no, perché il guerriero misterioso viene inghiottito da uno squarcio nero come la pece e alla sfortunata dama non resta altro che darsela a gambe, provvidenzialmente aiutata da una piccola entità luminosa che pare essere la sola a vedere. Da lì in poi il capovolgimento dei ruoli diventa la chiave di volta della nostra storia, con la principessa Zelda chiamata a vestire il ruolo di protagonista per salvare il suo regno e il suo paladino Link da una minaccia apparentemente inarrestabile.
LA NOBILE ANIMA DI THE LEGEND OF ZELDA: ECHOES OF WISDOM
Visti i presupposti, The Legend of Zelda: Echoes of Wisdom è un po’ come The Wand of Gamelon su CD-i, ma più bello. Scherzi a parte, dopo la tragicomica (e decisamente non canonica) avventura per la sfortunata console Philips, la principessa Zelda è finalmente l’indiscussa eroina della nostra storia. Al contrario del suo campione di verde vestito, però, non è in grado di reggere in mano una spada e, per giunta, le persone a lei care sembrano nutrire un astio innaturale nei suoi riguardi, tanto da rinchiuderla nelle segrete del suo stesso castello, reputandola responsabile dei cataclismatici squarci che stanno fagocitando Hyrule. La risposta in una simile, disperata situazione è rappresentata da Tri, il piccolo spirito che le svolazza attorno: attingendo al suo potere, l’eroica nobildonna potrà assimilare gli oggetti contraddistinti da un bagliore e replicarli all’occorrenza.
Un’idea originale che cambia tutto: nessuna voragine sarà troppo profonda di fronte a un ponte di fortuna ottenuto accatastando qualche letto, e nessun recinto potrà costringere il nostro percorso dopo aver impilato un paio di casse, senza contare il fatto che Zelda può addirittura saltare alla faccia di Link, che solitamente deve affidarsi alle piume di Roc per ottenere un minimo guizzo atletico. Sebbene il mondo di gioco sia inizialmente concepito come quello dei vecchi Zelda a otto e sedici bit con la sua brava visuale dall’alto, la rinnovata verticalità offerta da questi singolari poteri stravolge totalmente il modo di esplorare la mappa; messo da parte un aspetto a prima vista conservativo, è impossibile negare che dentro Echoes of Wisdom batte il cuore libero e indomito di Breath of the Wild.
CURA IL MONDO
L’alleanza con Tri permette addirittura di memorizzare e evocare i mostri sconfitti in battaglia affinché combattano al posto nostro, ma anche un dono tanto strabiliante ha i suoi limiti. Questi, per la precisione, sono dettati dai segmenti che compongono la coda della creatura: ogni replica (mostro o oggetto che sia) necessita di un preciso numero di segmenti per essere richiamata, il che pone inizialmente un limite a cosa si possa effettivamente fare. Alla stessa maniera, la comunione con Tri consente a Zelda di entrare in modalità spadaccina, ottenendo per un brevissimo periodo di tempo le abilità di Link con cui lottare e farsi valere in prima persona anche sul campo di battaglia. Fortunatamente la durata della trasformazione può essere incrementata, esattamente come la “capacità” dei poteri di Tri, ma ci arriviamo tra un attimo, ché l’esplorazione è uno dei grandi piaceri di Echoes of Wisdom: per riportare ordine nel regno, Zelda deve avventurarsi nei varchi maggiori incontrando alleati e facendo proseguire la trama, ma numerosi squarci minori aspettano solo di essere scovati e affrontati.
Al loro interno sarà necessario trovare gli amici dello spiritello per unire le forze e rimettere le cose a posto prima di tornare vittoriosi in superficie, affrontando dimensioni alternative dove frammenti di terreno e costruzioni strappate alla mappa principale fluttuano nel nulla creando percorsi arzigogolati e impossibili, donando alla formula che conosciamo e amiamo inedite sfumature da gioco di piattaforme, complice anche il già menzionato salto. La stessa sensazione si avverte nelle classiche sezioni a scorrimento orizzontale, che stavolta ricoprono un ruolo assai più importante rispetto al passato: a scanso di equivoci, The Legend of Zelda Echoes of Wisdom è a tutti gli effetti un rompicapo con un pizzico di azione aggiunto per rendere più saporita la pietanza, un gioco dove sfruttare al meglio gli oggetti replicati scegliendo quelli giusti e posizionandoli nel modo migliore occuperà la stragrande maggioranza del vostro tempo, e la cosa va benissimo così.
L’inedita verticalità rompe il gioco e rende Hyrule un po’ più piccola e semplice da attraversare
L’altro lato della medaglia è rappresentato dalla facilità, una pecca che emerge giocoforza dopo aver relegato l’azione a semplice comprimario. Bisogna davvero impegnarsi per trovare un po’ di sfida, visto che in seguito a ogni sconfitta Zelda resuscita immediatamente nei paraggi, e in qualunque momento (con un po’ di scaltrezza anche durante i duelli con i boss) un comodo giaciglio può essere richiamato per recuperare i cuori mancanti ronfando alla faccia del pericolo imminente. Non aiuta l’abbondanza di ingredienti sparsi per Hyrule con cui confezionare frullati energetici presso i tanti chioschi, da accumulare nell’inventario e sorseggiare per fare il pieno di cuori e ricevere buff al prezzo di poche rupie.
DA GRANDI POTERI
Emergere vincitori dagli squarci permette a Tri di salire di livello, guadagnando la possibilità di generare particolari repliche a un costo ridotto e dunque in maggiore numero, arrivando a schierare plotoni di mostruosi sgherri in battaglia e creando un numero maggiore di suppellettili. La trasformazione in spadaccina può invece essere ottimizzata reperendo rari minerali pulsanti di energia e barattandoli con appositi potenziamenti nel tugurio di un certo NPC, aumentandola durata della mutazione e migliorando gli attacchi disponibili. Queste pietruzze sono la ricompensa per gli avventurieri che vorranno deviare dalla narrazione principale per esplorare gli angoli più nascosti del regno e dedicarsi alle tante missioni secondarie, lineari ma piacevoli grazie a una divertente scrittura e a un paio di sfiziosi premi che non vorrete perdere, specie se siete intenzionati a scovare tutte le sorprese che il gioco ha in serbo. Nonostante la visuale prevalentemente dall’alto possa richiamare a prima vista i vecchi capitoli, Echoes of Wisdom è un episodio impossibile da incasellare in maniera granitica tra i classici della serie alla stregua di Link’s Awakening o A Link to the Past per via della verticalità che, dopo le prime, entusiasmanti ore, rompe un po’ il gioco e rende suo malgrado Hyrule più piccola e semplice da percorrere, annullando i limiti imposti dagli ostacoli naturali e rendendo immediatamente obsolete meccaniche appena accennate come gli spostamenti a cavallo, anche grazie a una capillare rete di teletrasporti.
Al netto di un campionario gargantuesco di elementi da memorizzare e materializzare, dopo poco tempo userete nel vostro peregrinare quasi sempre una manciata di fedeli strumenti come la piattaforma levitante e le solite, irriducibili passerelle di letti, e anche nei combattimenti i mostri di livello basso diventeranno a lungo andare involontarie seccature, colpevoli di rendere la lista delle evocazioni inutilmente lunga. Personalmente ho dominato il gioco senza troppi sforzi (e, ahimè, in poche sessioni) affidandomi esclusivamente a un branco di velocissimi e aggressivi lupi neri, con qualche fugace variazione a seconda del nemico affrontato e senza il reale bisogno di optare per a un’altra squadra: appena sono stato in grado di richiamarne tre al mio fianco mi sono sentito il nuovo tiranno di Hyrule!
Alcune scelte di game design non sempre elegantissime, dovute chiaramente alla natura sperimentale del gioco
In Breve: Anarchico, appassionante e a tratti geniale: The Legend of Zelda Echoes of Wisdom è un’avventura che metterà alla prova le vostre meningi senza stressare eccessivamente i polpastrelli. Non dura molto e i giocatori più agguerriti lo completeranno forse troppo in fretta, ma il viaggio è sensazionale e avvolto dalla solita magia “made in Nintendo” che lo rende in ogni caso imprescindibile.
Piattaforma di Prova: Nintendo Switch
Com’è, Come Gira: Personaggi e scenari sembrano uscire dalla vetrina di un negozio di giocatoli, donando a Echoes of Wisdom un look davvero unico. Fa un po’ fatica a reggere sempre e comunque i 30fps, ma complessivamente il risultato mi è parso molto più sopportabile rispetto al remake di Link’s Awakening. Colonna sonora come sempre inattaccabile.