Adotto la stessa strategia che applicavo a scuola: sfoglio le pagine senza leggere una sola parola. Anche un mattone allucinante da 1200 pagine come Moby Dick, però, avanza il timer solo di una ventina di ore. Poche per sbloccare anche gli eventi più semplici. Esistono altri modi per far passare il tempo, ma le attese saranno comunque lunghe.
L’OMBRA, IL NERO E I COLORI
Sul piano artistico, The Longing ha molta personalità. L’Ombra è un incrocio ben riuscito tra il protagonista di Limbo e Mr Burns dei Simpsons, e gli ambienti sono disegnati a mano utilizzando solo uno o due colori e relative sfumature, con un risultato piacevole che non deve essere stato facile da ottenere.
Mi ha ricordato i gloriosi titoli per Spectrum ZX, con lo spettro del color clash che obbligava gli artisti a usare meno colori possibile. Il gioco è ambientato in cunicoli e caverne, ma ogni zona è ben caratterizzata e si capisce subito in quale parte del regno ci si trova. Tutto intorno, il nero più nero. Il sonoro è composto da litanie che ben si sposano con l’atmosfera generale, accompagnate dall’eco dei lenti passi dell’Ombra.
IL RE DORME. NUDO
Imparata la tecnica per accelerare il tempo, il gioco mostra i suoi limiti. La mappa è piccola, e se l’Ombra non si muovesse alla velocità di un bradipo sedato in salita potrebbe essere esplorata in una ventina di minuti. I pochi enigmi sono banali, c’è il classico masso da spostare per raggiungere una roccia in alto, un paio di ostacoli da aggirare e poco più. In quanto si potrebbe completare l’intera storia se non ci fossero le lunghissime barriere a tempo?
Molti oggetti chiave, poi, si trovano tutti nella stessa enorme stanza, per cui una buona parte dell’esperienza di gioco dipende da quanto in fretta si riuscirà a scoprirla. Il dubbio sorge lecito: The Longing è una mera Escape Room con dei blocchi temporali per aggiungere artificialmente longevità o un colpo di genio che ti tiene incollato al monitor a non fare quasi niente?
Un plot twist ci fa inquadrare tutto sotto una luce nuova, prima di infilare l’hard disk nel microonde
In breve: La trama avvincente e i finali multipli di The Longing si scontrano con pochi enigmi e troppe attese forzate. Un’esperienza da provare se cercate una storia originale, se invece volete spremervi le meningi e essere costantemente messi alla prova, non fa per voi.
Piattaforma di prova: i7 2.7 Ghz, RAM 8 GB, GeForce GTX 1050 (Asus Vivobook Pro 17)
Com’è, come gira: funziona senza problemi sia in finestra che in full screen, anche su configurazioni più modeste. E ci mancherebbe altro, direte voi, dando un’occhiata alle immagini,
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