Era da qualche mese che, di tanto in tanto, sentivo parlare dell’opera di Tequila Works, soprattutto a causa di quel nome che può ricordare una buffa via di mezzo tra un film hard e una pellicola di Tarantino. L’avvento di uno Switch in casa Tassani, congiuntamente alla recente pubblicazione del gioco in questione sulla nuova piattaforma Nintendo, si è rivelato una ghiotta occasione per recuperare finalmente The Sexy Brutale, titolo che, oltre al nome curioso, offre davvero qualcosa di raro in circolazione.
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The Sexy Brutale, in realtà, è il nome della stamba villa del Marchese, zeppa di curiosità e punti di interesse, tra cui un teatro, un casinò, un bar, e chi più ne ha più ne metta. Gli ospiti del nobile, almeno sulla carta, sono in grado di passare intere giornate divertendosi a più non posso, e in qualche modo è davvero così, visto che i partecipanti a quella che dovrebbe essere una gran festa sono in realtà costretti a rivivere per l’eternità le stesse dodici ore… Peccato solo che in tale lasso di tempo si ritrovino tutti a morire nei modi più orribili, assassinati da uno staff apparentemente impazzito e spietato.
comprendere come muoversi al meglio per le stanze della villa, evitare di essere visti e cercare di interferire con il corso degli eventi sono gli elementi chiave del titolo di Tequila Works
Mentre avanziamo nella nostra missione, e salviamo – almeno momentaneamente – i nostri compagni dal loro destino, guadagniamo di volta in volta nuovi poteri grazie alle maschere da loro precedentemente indossate, il che ci dà modo di accedere a nuove aree della grande magione e dona al titolo quel pizzico di “metroidvania” che non guasta mai, soprattutto se legato a oggetti collezionabili non fondamentali per portare a termine l’opera (ma che possono in realtà spiegarci molto sulla trama abbastanza criptica).
IN PIEDI CAMPEGGIATORI, CAMPERISTI E CAMPANARI!
Se, da un lato, The Sexy Brutale può essere paragonato a una buona avventura grafica, che spinge il giocatore a spremere particolarmente le meningi, sfruttando soprattutto le conoscenze acquisite sui vari eventi temporali della villa e su come sfruttarli a nostro vantaggio, dall’altro lato il titolo Tequila Works è estremamente guidato, e non ci viene lasciato abbastanza spazio per sperimentare e inventare qualche strategia. Un enigma si risolve in un solo modo. Punto. Ciò non sarebbe un problema, se non fosse che, ogni tanto, quell’unica via tende a starci particolarmente stretta. Senza troppi grattacapi, è comunque possibile arrivare in una manciata di ore (circa sei) alla fine, ma per scoprire veramente tutti i segreti della magione e dei suoi ospiti saranno necessari molta più pazienza e intuito.
il titolo sembra davvero pensato per essere goduto su una console portatile
Infine, mi trovo costretto a penalizzare ulteriormente il porting a causa di un brutto scherzo che mi è accaduto proprio oggi: salvando il gioco nelle parti finali dell’opera, nel bel mezzo di un dialogo particolarmente importante, ho scoperto con mio disappunto che tale azione aveva corrotto il file di salvataggio, buttando nel ces… tino l’intera partita. Nulla vietava di salvare in quel frangente, e quando si parla di console portatili è importante tenere a mente che il giocatore potrebbe dover “poggiare” la macchina da gioco per qualsiasi motivo e in ogni momento. Sarebbe dunque bastato disabilitare tale opzione in momenti tanto delicati, e invece temo che dovrò sopprimere la mia anima da collezionista: The Sexy Brutale merita ogni centesimo, ma i motivi per rigiocarlo, soprattutto a così stretto giro, son ben pochi. Compratelo, godetevelo e amate una delle magioni più curiose dell’universo videoludico, ma attenti agli scherzi che Nintendo Switch potrebbe farvi!
The Sexy Brutale è una piccola gemma rara, che offre un’ambientazione meravigliosa e una storia tanto criptica quanto ricca di sofferenze e colpi di scena (qualche “omicidio” è riuscito davvero a scuotermi, data la crudezza di tali scene nonostante lo stile grafico molto cartoonesco), ma risulta fin troppo legato ai suoi binari da cui non è possibile uscire. Infine, non apprezzo particolarmente il Trial & Error, e il titolo Tequila Works a volte si ritrova a sfruttarlo più o meno direttamente. Le note più dolenti sono legate a Switch, ai suoi tempi di caricamento mastodontici, ai terribili cali di frame rate abbastanza casuali e a qualche scherzetto di troppo che mi ha corrotto, proprio alla fine dell’opera, il salvataggio.