The Suicide of Rachel Foster – Recensione

PC PS4 Xbox One

The Suicide of Rachel Foster ci porta in Montana per farci vivere una storia d’amore atipica e a tinte fosche, un thriller investigativo che ci immerge nel passato di una famiglia tormentata.

Sviluppatore / Publisher: One-O-One Games / Daedalic Entertainment Prezzo: €16,99 Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 16+ Disponibile su: PC

Quella dello studio italiano One-O-One Games è un’avventura narrativa piuttosto peculiare. Non tanto nelle dinamiche ludiche, invero piuttosto semplici e che ricordano titoli del calibro di Gone Home e The Vanishing of Ethan Carter, quanto per le tematiche trattate.

The Suicide of Rachel Foster parla di una famiglia distrutta dall’adulterio di un marito e di un padre, ma soprattutto devastata dal suicidio di una giovane ragazza. Il videogioco del team tricolore è un’operazione a cuore aperto che analizza i danni causati da tutto questo a Nicole, costretta a rivivere le vicende che ne hanno segnato l’adolescenza quando si ritrova a dover vendere l’hotel di famiglia alla morte del padre fedifrago. Un albergo ormai in rovina, un rifugio montano che è stato il teatro del tradimento e in cui sono rinchiusi i fantasmi di un passato che la giovane Nicky dovrà suo malgrado affrontare.

AND I SWEAR I NEVER KNEW, I NEVER KNEW HOW IT COULD BE

Se da un lato il pretesto che dà il via all’avventura è la morte di Leonard, il padre di Nicole, l’intera narrazione verte sul più classico degli escamotage: un’improvvisa tormenta di neve blocca la ragazza nel rifugio montano ormai disabitato, perciò un’operazione di routine della durata di poche ore quale è la perizia di un immobile si trasforma in un soggiorno forzato nell’hotel, una sosta della durata di diversi giorni che ben presto assume le caratteristiche di un viaggio nei ricordi. Un viaggio particolare, però, dal momento che Nicole si ritroverà a dover fare i conti con l’ingombrante presenza della defunta Rachel Foster, colei che assieme a suo padre fu l’artefice dei tanti problemi di Nicky, nonché dell’inevitabile fallimento del matrimonio tra i suoi genitori.

The Suicide of Rachel Foster Recensione 01

L’avventura si apre con una struggente sequenza di un funerale.

Fortunatamente Nicole non sarà mai da sola in questo pellegrinaggio nel passato. Assieme a lei – e dunque assieme al giocatore – troviamo Irving, un agente della FEMA (l’ente federale statunitense per la gestione delle emergenze). Irving comunica con Nicky attraverso un prodigio della tecnologia chiamato telefono cellulare, già perché The Suicide of Rachel Foster è ambientato agli inizi degli anni Novanta, quando i telefonini non erano ancora poi tanto “ini”.

Nicole si ritroverà a dover fare i conti con l’ingombrante presenza della defunta Rachel Foster

L’agente federale accompagnerà la protagonista in ogni singola tappa del suo viaggio, fornendo inizialmente dei semplici suggerimenti sul come sopravvivere alla tormenta, dunque aiutandola (e aiutandoci) ad accendere la caldaia dell’albergo o indirizzandola verso la dispensa piena zeppa di fagioli in scatola. Eppure man mano che si prosegue nell’avventura, e che i giorni passano, il rapporto tra Nicole e Irving cambia progressivamente in una vera e propria amicizia fatta di battutine e complicità reciproca.

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Pro

  • Affronta temi delicati con un tatto incredibile.
  • La scrittura dei dialoghi è eccezionale.
  • La trama è davvero avvincente.

Contro

  • L’ultima parte appare leggermente affrettata.
  • Non tutti gli ambienti dell’hotel vengono sfruttati appieno.
  • Tecnicamente non è un granché.
8.5

Più che buono

Le leggende narrano che a Potenza ci sia un antro dentro al quale vive una misteriosa creatura chiamata Alteridan. In realtà è solo il nostro Daniele, che alterna stati diurni di brillantezza ad altri notturni dove i suoi amici non hanno ancora capito che non conviene fargli assumere troppo alcol.

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