Quello che è successo a Telltale Games ha lasciato la maggior parte dei giocatori piuttosto sconvolti, considerata soprattutto la repentina escalation che in poco tempo ha decretato la chiusura della casa di sviluppo che ha dato i natali a diverse avventure grafiche di successo.
Sappiamo bene che alle spalle del crollo vi era qualcosa che marciva da tempo, quasi come uno degli zombi putrefatti estrapolati dalla creatura di Kirkman, ma dal sentirne il fetore a decretare un fallimento in banca rotta, con tanto di dipendenti in causa con la compagnia, ce ne passano di walkers sotto ai ponti. Come dicono in molti “la speranza è l’ultima a morire”, ma ammetto che fino all’ultimo momento in cui Skybound Games annunciava il salvataggio in corner della serie, con tanto di ex-dipendenti Telltale, non ero poi così fiducioso di poter vedere la fine delle avventure di Clementine. Tenere in piedi i resti di una società ormai pronta al fallimento è sicuramente dura, figuriamoci portare a termine un lavoro già iniziato a monte cercando, in primis, di non deludere i fan.
GIOCATTOLI ROTTI
Quattro mesi o giù di lì sono passati dall’ultima volta che abbiamo accompagnato Clementine e il piccolo AJ nel loro viaggio alla ricerca di un posto da chiamare casa, e proprio quando entrambi pensavano di averlo trovato, qualcosa in agguato nell’ombra è stata in grado di animare il gruppo di giovani ragazzi problematici, portandosi a braccetto problemi ben più amari dell’acne giovanile. La scuola controllata dai ragazzi viene presa di mira da un manipolo di banditi che vivono aldilà della zona sicura intorno alla struttura, preparando un attacco pesante pronto a destabilizzare ancora di più il piccolo clima di “pace” instaurato nel secondo episodio, grazie a un crescendo di eventi sempre più serrato che hanno coinvolto vecchie e nuove conoscenze con cui i giocatori sono entrati in contatto nel corso di quest’ultima stagione (ma anche delle precedenti).
Sembra che finalmente la situazione di stallo cominci a smuoversi, ne vedrete delle belle!
SIAMO ALLE SOLITE
Sul lato puramente tecnico, questo episodio di The Walking Dead: The Final Season mantiene gli standard impostati nei precedenti episodi, ma tende a diminuire fortemente le fasi di giocato lasciando spazio a lunghe cutscene piene di dialoghi a scelta multipla e QTE.
Non tutti i personaggi riescono a emergere come si deve, ed è un peccato
Seppur nutrendo qualche dubbio sulla possibile continuazione del progetto, soprattutto a seguito dei problemi gestionali legati alla “morte” di Telltale Games, il terzo capitolo della stagione conferma la passione e la dedizione che gli sviluppatori nutrono non tanto sulla serie (che comunque è servita come vero e proprio trampolino di lancio per la società) ma piuttosto sul personaggio. Come scritto in passato nelle precedenti recensioni, Clementine merita di concludere il proprio viaggio, pertanto non ci resta che attendere il mese di marzo per giocare al capitolo conclusivo.