Siamo tornati a occuparci di Total War: Pharaoh a un paio di settimane dall’uscita di un corposissimo aggiornamento gratuito rilasciato da Creative Assembly Sofia che cambia il gioco in maniera per niente scontata. Il classico game changer, insomma.
Sviluppatore / Publisher: Creative Assembly / SEGA Prezzo: ND Localizzazione: Testi Multiplayer: Online PEGI: 16. Disponibile su: PC (Steam) Data d’uscita: Già disponibile
Total War: Pharaoh uscì nello scorso ottobre, e non fu proprio esente da critiche da parte della comunità. Uno dei commenti ricorrenti fu come il gioco sembrasse poco più di una re-skin di A Total War Saga: Troy, sviluppato appunto dal medesimo studio di Creative Assembly, quello di Sofia.
Gli sviluppatori non sono rimasti con le mani in mano, vediamo cosa si sono inventati in questi mesi.
L’EREDITÀ DI TOTAL WAR: PHARAOH DYNASTIES
A dire la verità, noi non fummo tra quelli che si stracciarono le vesti scandalizzati, anzi, mi ricordo bene che le diverse novità nella campagna mi avevano convinto. D’altra parte, sappiamo bene quale sia il potere della community e quanto possa dare una direzione netta all’evoluzione di un videogioco, e in questo caso la percezione di una fetta piuttosto ampia di pubblico si è fatta sentire con forza. Spinti o no da questa pressione esterna, dalle parti di Creative Assembly si sono mossi in fretta, facendo uscire questo free update davvero ricco di contenuti in meno di un anno. Prometto che tra poco arrivo alla ciccia, ma qualche informazione di servizio è indispensabile per chiarire alcuni dettagli.
Tra le novità di questo aggiornamento, la mortalità del proprio regnante è l’aspetto più divertente in assoluto.
Lo svantaggio più evidente è che può morire: questo, lasciatemelo dire, è al tempo stesso l’aspetto più divertente in assoluto, che porta a delle situazioni davvero inaspettate, la tanto famigerata narrativa emergente che dà anni sembrava quasi una prerogativa dei giochi di Paradox Interactive. Sì, in effetti potreste già aver pensato che non si tratti di una novità mai sentita prima, e sì, si potrebbe dire che Creative Assembly sia parecchio in ritardo rispetto alla serie Crusader Kings, ma, tutto sommato, meglio tardi che mai. Anche perché Crusader Kings ha da sempre fatto del gioco di ruolo un proprio pilastro, mentre non era per niente scontato che Total War seguisse questa strada.
Ironicamente, buona parte dei suoi contenuti molto vicini all’episodio della serie che aveva fatto da pietra
IL PASSATO E IL FUTURO DELLA STORIA
Potreste aver notato che ho detto Mesopotamia. Sì, quella del Tigre e dell’Eufrate, quella degli Hanging Gardens (li ho conosciuti con il primo Civilization, quindi non mi ricordo mai come si chiamano in italiano). Sono presenti con due fazioni, come sono presenti due fazioni di quelli che potrei impropriamente chiamare “Greci”. Che proprio Greci non solo, o almeno non solo, perché ci sono popolazioni dell’Asia Minore, al punto che i due regnanti iniziali sono Agamennone e Priamo, acerrimi nemici della mitica guerra di Troia. A questo punto ve lo devo confessare: trovo abbastanza ironico che la community di Total War stia tanto apprezzando un aggiornamento dove buona parte dei suoi contenuti sono, questa volta sì, incontestabilmente vicini all’episodio della serie che aveva fatto da pietra dello scandolo al day one di Pharaoh.
Lo vedo quasi come un ideale cerchio del karma che si chiude per restaurare il perfetto bilanciamento dell’Universo. Tra le altre novità della campagna, mi sento di citare le nuove Antiche Tradizioni, alcune delle quali danno una chiara direzione allo stile di gioco, puntando su aspetti come diplomazia o conquista militare, mentre quella che mi ha colpito di più è al tempo stesso molto coerente con la Storia e molto interessante da gestire. Se vogliamo seguire i passi di Hammurabi, infatti, potremo emanare leggi di qualsiasi tipo che lasceranno impressi i propri segni su qualsiasi aspetto della nostra civiltà, dalla felicità della popolazione alla capacità di produrre una specifica risorsa. Una vera tela bianca su cui costruire a nostro piacimento le caratteristiche civiche del nostro Impero.
Lo vedo quasi come un ideale cerchio del karma che si chiude per restaurare il perfetto bilanciamento dell’Universo
In Breve: Un vero e proprio arco di redenzione per Creative Assembly Sofia, che nel giro di neanche un anno riesce a mettere una pezza a tanti dei problemi di cui la community si era lamentata fin dal day one. Sul campo di battaglia possiamo parlare di aggiunte e ampiamenti molto graditi, che comunque non stravolgono la situazione precedente, mentre è la campagna a godere dei cambiamenti più notevoli, in particolare con il sistema dinastico, che arricchisce la possibilità di narrativa emergente, aspetto in cui Total War accorcia le distanze nei confronti di Crusader Kings e soci.
Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: Intel i7-10750H, RTX 2070, SSD
Com’è, Come Gira: tutto tranquillo sotto l’aspetto tecnico, dove l’ampliamento delle mappe delle battaglie non ha causato rallentamenti nell’azione di gioco. Durante la campagna, l’IA impiega un po’ di tempo a ragionare sulle mosse delle molte fazioni, ma è un aspetto noto da sempre ai conoscitori del franchise.