Two Point Hospital – Recensione Switch

PC PS4 Switch Xbox One

L’ospedale tutto matto di Two Point apre le sue porte anche su console a tutti i malati di cefalea a bulbo, cuoio padelluto e altre strambe patologie.

Sviluppatore / Publisher: Two Point / SEGA   Prezzo: 39,99€   Localizzazione: Testo   Multiplayer: Assente   PEGI: +3   Disponibile su: PC, Switch, PS4, Xbox One

Qual è il lavoro dei vostri sogni? Non intendo quello che volevate fare da bambino, ma quello che fareste di corsa oggi, in questi strani giorni del 2020: quello per cui mollereste tutto qui e ora, cambiando anche casa, città e abitudini se necessario.

Aspettate, so già la risposta: il direttore d’ospedale, vero? Non vi brillano gli occhi all’idea di gestire una bella struttura predisposta ad accogliere un flusso interminabile di malati… mentre il mondo là fuori sembra sull’orlo dell’apocalisse per colpa del Coronavirus? Come no?!

UNA RISATA CI SEPELLIRÀ

Benché l’uscita su console arrivi in un periodo abbastanza (eufemismo!) complicato dal punto di vista della salute mondiale (Il primo complottista che dice che è tutta una campagna marketing per il gioco vince un ricovero in seguito a percosse!), Two Point Hospital si è rivelato l’antidoto perfetto per affrontare questi giorni di preoccupazioni e quarantene. Il segreto non è una confezione di Amuchina in omaggio con ogni copia del gioco, ma un’abbondante dose di ironia instillata per via intravenosa in ogni componente di questo buffo, ma impegnativo gestionale. D’altra parte non ci si poteva aspettare nulla di meno da un team, Two Point Studios, composto da elementi che in passato hanno lavorato per Muckyfoot, Lionhead e soprattutto Bullfrog, ovvero i creatori di quel gioiello, ormai divenuto un classico, di Theme Hospital.

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Dagli altoparlanti risuonano canzoni che scimmiottano brani famosi, ma anche richiami ai medici che aiutano nella gestione delle code.

I punti di contatto sono molti, a partire dall’approccio scanzonato alla malattia. Spostando il mio sguardo dallo schermo del portatile a quello della Switch, in questo momento il mio ospedale è popolato da pazienti che pensano di essere Freddi Mercury, gente con una lampadina al posto della testa, mimi depressi, clown casinisti e fantasmi degli sfortunati che hanno atteso troppo a lungo sulle mie splendide panche in bambù. Nulla di strano, si tratta della più classica tipologia di pazienti che popolano le strutture di Two Point Hospital. Gli emuli del grande Freddie sono solo i primi ad aprire le danze, pardon, i reparti, ma per gestire anche una patologia evidente come quella che li affligge è necessario un grosso sforzo organizzativo.

Alcuni sviluppatori di Two Point Studios hanno militato in Bullfrog, mitologico studio responsabile, tra gli altri, di quel gioiello di Theme Hospital

Per iniziare, è indispensabile un’accettazione, quindi una sala diagnosi e una stanzetta in cui ospitare il medico di base. Facile come svitare una lampadina, in fondo, no? Esatto, finché in ospedale non entra qualcuno con una lampadina avvitata in testa: a quel punto diventa prioritario l’acquisto di uno Svitatore e del personale infermieristico che sappia utilizzarlo. Senza contare che nel frattempo l’ospedale potrebbe già essersi trasformato in un circo senza degli inservienti che puliscano. E ne servono di bravi, vista la strana gente che bazzica il mio ospedale, ma col budget attuale posso solo permettermi un tizio dal nome strambo che passa più tempo sul divano della saletta del personale che in giro con la scopa in mano. Sotto i camici, insomma, c’è una catena di montaggio in costante movimento che anche l’inceppamento di un singolo stetoscopio può mandare a gambe all’aria.

NESSUNA EMERGENZA, RIPETO, NESSUNA EMERGENZA

Non voglio però allontanare nessuno dal lavoro dei propri sogni: prima di trasformarsi in “L’Italia ai tempi del Coronavirus”, Two Point Hospital concede a tutti il tempo per acclimatarsi ai 40° tipici degli ospedali. La progressione è strutturata a missioni mettendo il giocatore nei panni di un magnate intenzionato a conquistare con la propria Fondazione il monopolio della sanità nazionale, un’azienda sanitaria alla volta. Si parte da un piccolo ospedalino di provincia e poi, dopo aver conquistato la prima area, se ne può inaugurare uno un po’ più grande.

Continua nella prossima pagina…

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Pro

  • Ironia mai grossolana.
  • Semplice, ma impegnativo.
  • Cresce col giusto ritmo.

Contro

  • Caricamenti lunghi su Switch.
  • Non sfrutta il touch screen.
8.5

Più che buono

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