Anya Chalotra, la Yennefer di Vengerberg della serie The Witcher, presta volto e sembianze ad Haroona, la protagonista di Unknown 9: Awakening, l’action adventure stealth game di Reflector e BANDAI NAMCO: basterà a farne un gran gioco? Scopriamolo.
Sviluppatore / Publisher: Reflector Entertainment / BANDAI NAMCO Prezzo: 49.99€ Localizzazione: Presente Multiplayer: Assente PEGI: 16 Disponibile su: PC (Steam), PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X|S Data di uscita: 18 ottobre
Prima conviene dare spazio alle presentazioni, ché insieme al videogioco c’è molto di più: oltre al qui recensito Unknown 9: Awakening, un’esperienza interattiva in terza persona, ci sono anche la serie a fumetti Torment, il podcast Out of Sight, i romanzi de La Trilogia Genesis e due web series in cantiere, come indica il sito ufficiale. Ciascuno di questi progetti è un frammento che compone l’universo narrativo di Unknown 9, il denominatore comune che attraversa trasversalmente prodotti e medium differenti.
Non lasciatevi intimorire dalla mole di informazioni sparpagliate qua e là, l’action game story driven di Reflector è un buon punto di partenza per chi non sa di cosa parli Unknown 9. Purtroppo, per una serie di ragioni, non si può dire altrettanto dell’esordio dei Reflector nel mondo dei videogame: le perplessità del nostro Marco hanno trovato conferma.
IL BELLO DI UNKNOWN 9: AWAKENING
Fin dal tutorial-prologo al fianco della mentore Reika, la volontà di Unknown 9: Awakening è manifesta: puntare sulla storia. A svelarlo non è tanto l’ingaggio di un’attrice famosa per interpretare la protagonista, quanto la costanza e la generosità con cui il gioco si prodiga per farci appassionare al suo lore. Impersoniamo Haroona, una Questor – individui che seguono il richiamo dell’ignoto, cercatori della verità – capace di accedere al Rovescio, una dimensione parallela.
Fin dal tutorial-prologo al fianco della mentore Reika, la volontà di Unknown 9: Awakening è manifesta: puntare sulla storia
La vera LYS ben presto accorre al fianco della ragazza dando inizio a un’avventura che porta Haroona a spasso per i quattro angoli del globo (una Terra alternativa in cui le somiglianze col nostro bistrattato mondo si limitano alla geografia). Il canovaccio è un crescendo di eventi e rivelazioni in cui s’intrecciano società misteriose, cospirazioni per il presunto bene dell’umanità, civiltà antiche, il mito dei 9 Ignoti, poteri paranormali e luoghi intrisi di magia. Tutto ciò viene raccontato tramite cut-scene, dialoghi e collezionabili da raccogliere nel corso delle quindici ore necessarie a portare a termine il gioco. La trama è uno dei punti di forza di Unknown 9: Awakening, è innegabile e, sebbene il doppiaggio in italiano non mi abbia fatto impazzire, la promessa di così tanti segreti da svelare è bastata per farmi venire voglia di saperne di più. Il fatto che il primo fumetto sia gratis non c’entra, lo giuro.
DOZZINALE IS THE NEW BLACK
Unknown 9: Awakening è solido, narrativamente parlando. Purtroppo per lui è un videogioco perciò, oltre a una storia accattivante, servono anche altre qualità ed è qui che cominciano le magagne. Tra animazioni, texture, modelli, volti, effetti e luci/ombre, tecnicamente non convince mai salvo per alcuni panorami mozzafiato: la qualità di ogni elemento a schermo ricorda la scorsa generazione, ma il problema è che non è difficile trovare giochi old gen graficamente più validi. A peggiorare l’anacronistico quadro ci si mettono alcune sbavature come delle hit box imprecise, degli impatti poco convincenti o dei personaggi che, in più d’una circostanza, sembrano scivolare anziché camminare, ma è meglio fermarsi qui perché è solo la punta dell’iceberg.
Haroona può approcciare le arene piene di nemici in maniera furtiva o diretta
In linea generale è preferibile sgattaiolare alle spalle dei nemici evitando di essere beccati anche perché non c’è un combat system particolarmente elaborato o appagante, inoltre qualche azione degna di nota può scapparci grazie alle Abilità Umbriche. Al di là delle boss fight in cui l’utilizzo dei poteri di Haroona è limitato, tra unità d’élite e circostanze sfortunate non sempre è possibile muoversi nell’ombra. Quando tocca menare le mani, il massimo del divertimento è scagliare un nemico contro un oggetto interattivo o concatenare più uccisioni sfruttando Camminamento, una skill che consente di prendere possesso temporaneamente di un avversario e usare il suo colpo speciale per infliggere danni agli altri nemici o per attivare qualche bombola esplosiva. Sfortunatamente burlarsi dell’IA è eccessivamente semplice sicché, dopo aver capito come ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo, il già precario entusiasmo per un avventura tecnicamente grezza e dal gameplay datato finisce per appassire definitivamente.
tra gameplay datato e comparto tecnico grezzo, l’unica promossa è la narrazione
In Breve: Fosse stato pubblicato verso la metà della generazione scorsa, magari Unknown 9: Awakening avrebbe fatto un altro effetto. Oggi è dura rimanere colpiti da un videogioco tecnicamente e concettualmente nato vecchio. Il gameplay poco coinvolgente non convince perché sembra proprio lui il primo a non sapere bene quali siano i suoi punti di forza; per sua sfortuna non c’è nemmeno un comparto grafico degno di questo nome che possa sviare l’attenzione del giocatore dalle tante, troppe lacune di un action-adventure dotato di un buon impianto narrativo e poco altro.
Piattaforma di Prova: PS5
Com’è, Come Gira: Saltuariamente anche il frame rate finisce per tentennare, nonostante l’Unreal Engine 4 e un comparto grafico che non giustifica simili passi falsi. DualSense sfruttato al minimo sindacale.