Warhammer 40,000: Battlesector – Recensione

PC

La galassia è spaccata in due. L’Imperium è diviso dalla Cicatrix Maledictum. Su Baal, i fuochi della guerra continuano ad ardere, nonostante i tentacoli della bioflotta Leviathan abbiano momentaneamente allentato la presa.

Sviluppatore / Publisher: Black Lab Games / Slitherine Prezzo: € 33,99 Localizzazione: Assente Multiplayer: Competitivo online PEGI: 12+ Disponibile su: PC (Steam, GOG)

Di videogiochi a tema Warhammer 40,000 ormai ne escono diversi ogni anno, così come sono tanti i titoli dedicati ai poderosi Space Marine, e Battlesector non fa certo eccezione. In questo caso, i protagonisti sono i membri del fiero capitolo degli Angeli Sanguinari. I discendenti dello splendente Sanguinius, colui che ha sacrificato la vita per proteggere l’Imperatore dalla follia eretica di Horus, si ritrovano ora a scacciare ciò che resta degli invasori tiranidi dal loro sistema natale.

Le vicende narrate in Battlesector si posizionano all’alba della crociata Indomitus, all’indomani della caduta di Cadia, durante la campagna portata avanti da Roboute Guilliman per riunificare un Imperium frammentato. È in questo periodo che il primarca degli Ultramarine e reggente del vasto impero dell’umanità rifornisce i capitoli dei guerrieri geneticamente modificati con i nuovissimi Space Marine Primaris, che il Comandante Dante degli Angeli Sanguinari decide di mettere immediatamente all’opera per stanare gli ultimi tiranidi rimasti su Baal e riportare una parvenza di stabilità nel settore.

INCROLLABILI DI FRONTE AL NEMICO

Se non vi siete mai avvicinati seriamente al background narrativo di Warhammer 40,000 e quanto avete appena letto vi sembra scritto in una lingua sconosciuta, sappiate che Battlesector non farà nulla per spiegarvi quello che ho appena riportato. Il racconto portato avanti dal videogioco sviluppato da Black Lab Games dà per scontato che conosciate già i fatti salienti che hanno generato una situazione galattica precaria, nella cui cornice si inserisce una storia non particolarmente esaltante, ma comunque funzionale allo svolgimento di una campagna single player formata da una ventina di missioni.

Warhammer 40000 Battlesector recensione 02

Niente brucia gli alieni meglio del cannone flamestorm di un corazzato Predator.

Una successione lineare di scenari che porta il giocatore sulla luna Baal Secundus, dove il tenente Carleon sta addestrando le nuove reclute in una delle tante attività preferite dei discendenti di Sanguinius: la sistematica epurazione degli xeno.

il tenente Carleon sta addestrando le nuove reclute in una delle tante attività preferite dei discendenti di Sanguinius

Incaricato di raggiungere la fonte della contaminazione aliena e risolvere il problema alla radice, il distaccamento di Carleon ben presto si arricchisce di altri confratelli per contrastare la minaccia crescente dei tiranidi. Nelle prime missioni, infatti, gli alieni provano a sopraffare il giocatore con delle semplici folle di gaunt, molto numerose ma altrettanto fragili, per poi schierare gradualmente i colossali tirannofex, le vili trigoni e le artiglierie biologiche degli exocrini, coadiuvati da genoraptor, gargoyle e guerrieri a volontà. È proprio per far fronte a questa varietà che, nell’intero corso della campagna, Carleon potrà contare su più tipologie di unità, le quali rappresenteranno in ogni caso una piccola selezione del molto più ampio arsenale da cui possono attingere gli Space Marine. Come se non bastasse, poi, agli Angeli Sanguinari si unirà anche una guarnigione dell’Adepta Sororitas: un vero e proprio ordine monastico di sorelle guerriere la cui abilità marziale è seconda solo alla loro fede nell’Imperatore.

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Pro

  • Formula di gioco solida. / Visivamente molto gradevole. / La maledizione degli Angeli Sanguinari è ben rappresentata.

Contro

  • Pochi contenuti. / Alla lunga risulta monotono. / L’interfaccia potrebbe essere più chiara.
7.2

Buono

Le leggende narrano che a Potenza ci sia un antro dentro al quale vive una misteriosa creatura chiamata Alteridan. In realtà è solo il nostro Daniele, che alterna stati diurni di brillantezza ad altri notturni dove i suoi amici non hanno ancora capito che non conviene fargli assumere troppo alcol.

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