Potevamo esimerci dal recensire un gioco che nella cui pagina web ufficiale troneggiano keyword quali “3D Realms” e “Quake”? Assolutamente no, ed ecco qui WRATH: Aeon of Ruin.
Sviluppatore / Publisher: KillPixel Games, Slipgate Ironworks / 3D Realms, Fulqrum Publishing Prezzo: 24.99 Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: Assente Disponibile su: PC (Steam), PS4, PS5, Xbox Series X|S, Xbox One e Nintendo Switch Data d’uscita: Già disponibile
Leggiamo tutti assieme questa intro: “Un tempo alla deriva nel Mare Senza Età, ora vi trovate sulle rive di un mondo morente. Dalle tenebre che si consumano emerge una figura ammantata di bianco, il Pastore delle Anime Selvagge, che…”. Fermi tutti. Il Pastore di che? Questa è lesa maestà! Noi conosciamo e riconosciamo un solo Pastoreeeee!
Nonostante il sacrilegio, è mio dovere essere professionaleeee come il Vate ci ha insegnato, dunque WRATH: Aeon of Ruin verrà trattato in maniera imparziale. La intro in ogni caso la skippiamo alla grande, non per ripicca ma perché un boomer shooter che si rispetti non ha bisogno di una storia profonda alle spalle, ma solo di ignoranza e voglia di fraggare il fraggabile. In questo caso il nome 3D Realms in veste di publisher è una garanzia, vediamo allora cosa ha sfornato KillPixel Games, capeggiata da Jeremiah Fox, mente del progetto.
WRATH: AEON OF RUIN, FIGLIO DI QUAKE
L’autore, dopo aver scoperto la comunità di modding di Quake, rimane affascinato dal potenziale dei vari tool di sviluppo, decidendo di realizzare il proprio videogame. Jeremiah non si accontenta di strimpellare al computer nei ritagli di tempo e parte subito alla grande lasciando il lavoro per dedicarsi anima e corpo al suo sogno. Ottiene presto l’attenzione di Frederik Schreiber, vicepresidente di 3D Realms, che gli affianca dei professionisti.
A quel punto sorge un problema: WRATH: Aeon of Ruin è basato sul motore di Quake, la cui ultima release quest’anno compirà un quarto di secolo, e gli sviluppatori moderni non hanno grande dimestichezza con un software così antiquato. Bisogna dunque reclutare dei modder, e alla fine il tutto viene realizzato su DarkPlaces, un port ottimizzato dell’engine originale che rimuove molti dei suoi limiti.
Gameplay essenziale, texture in bassa risoluzione e modelli low-poly che richiedono hardware modesto: i Boomer Shooter divertono così
CAPIAMOCI, “BOOMER SHOOTER” NON È DISPREGIATIVO
Non fatevi fuorviare dalle keyword che accompagnano la release, “Boomer Shooter” non è un termine dispregiativo, e non si riferisce a uno shooter per canuti rimbambiti. Anzi paradossalmente si rivolge a un pubblico giovane e con i riflessi ancora reattivi, dato che generalmente i videogame rientranti in questa categoria sono tutt’altro che magnanimi con i giocatori. Caratteristiche salienti sono infatti gameplay essenziale in cui si spara come forsennati senza farsi troppe domande, modelli poligonali semplici e texture in bassa risoluzione, capaci di regalare divertimento anche su configurazioni hardware più modeste. E perché mai nel 2024 dovremmo giocare a titoli che ricordano Quake? Perchè sono divertenti, ovviamente, come testimonia il successo di Blood West o Forgive me Father.
Vestiamo così volentieri i panni dell’Outlander, anima in pena incaricata di andare a caccia dei Guardiani del Vecchio Mondo. La progressione in WRATH: Aeon of Ruin non è forzatamente lineare ma ci mette a disposizione un hub da cui partire per tre diversi mondi composti da cinque livelli ciascuno. Nella prima mini mappa che funge da tutorial, però, ci si accorge di un piccolo nodino che verrà al pettine in seguito. Siamo dotati di un attacco speciale all’arma bianca che consiste in un balzo in avanti tenendo la spada davanti a noi. Fin qui niente di nuovo, mi son detto, serve ad accorciare la distanza con un nemico vibrandogli al contempo una sonora mazzata.
Il gioco è molto punitivo, ma chi persevera è ricompensato da azione al cardiopalma, ottimo level design e tanti, tantissimi mostri da fraggare
PER FORTUNA SI PUÒ SALV… NO, NIENTE
C’è un problema di comunicazione in WRATH: Aeon of Ruin. Generalmente quando si seleziona la difficoltà media, ci si aspetta che la difficoltà sia media, lo dice la parola. Invece è dannatamente impegnativo. Scegliamo easy? Dannatamente impegnativo, solo un po’ meno dannatamente impegnativo. Le sfide estreme non mi spaventano, ero un habitué della modalità Nightmare dei vari first person shooter degli anni ‘90 del secolo scorso, ma sarà così per tutti? Prima di rompere il porcellino per procedere all’acquisto mettete in preventivo che potrebbe finire nella lista dei Giochi Non Finiti. E se pensate di procedere passetto dopo passetto consumando il tasto del quick save, sappiate che per salvare al di fuori dei rari checkpoint è necessario utilizzare dei teschi disponibili in numero limitato da raccogliere lungo i labirintici livelli. Non è raro schiattare e dover ricominciare daccapo dopo dieci minuti di ordalia, vissuti sulla nostra pelle come fossero dieci ore.
Chi saprà passare questa severa selezione, verrà ricompensato con un FPS adrenalinico, con orde di nemici pronti a inseguirci lungo tutte le enormi mappe, mentre fuggiamo triggerando mostri su mostri fino a trovare un angolino tranquillo per prendere una pausa mentale e organizzare la controffensiva. Il bestiario è abbastanza eterogeneo e comprende bestioni corazzati, spettri volanti, schifezze che vomitano acido e creature varie con l’hobby di spararci addosso.
Chi saprà passare questa severa selezione, verrà ricompensato con un FPS adrenalinico
In Breve: Re Quake è vivo e WRATH: Aeon of Ruin è qui per dimostrarcelo. Merito di KillPixel che ha saputo creare delle mappe molto labirintiche piene di stanze segrete, orde di nemici che non contano solo sulla superiorità numerica ma dispongono anche di un’intelligenza che li guida per accerchiarci e prenderci alle spalle, e una serie di armi che danno veramente l’impressione di far del male. Unico neo, una certa legnosità nei controlli, specialmente nell’utilizzo del dash in aria per saltare più lontano. Sappiate che è un gioco molto difficile, e avanzare sarà un’impresa, ma non è esattamente così che dovrebbero essere i boomer shooter?
Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: AMD Ryzen 9 6900HS, 16GB RAM, GeForce RTX 3080, SSD
Com’è, Come Gira: I boomer shooter raramente danno problemi di performance, e infatti tutto è filato liscio.