Wuppo - Recensione

PC PS4 Xbox One

Mi piace pensare che Lars Korendijk e Thomas de Waard siano dei simpatici sviluppatori olandesi che amano svagarsi approfittando delle tante opportunità offerte dalla legislazione del loro paese natale, sede della piccolissima software house indipendente che hanno fondato insieme e di cui sono gli unici esponenti. Immagino che tutte le “sostanze” che girano legalmente da quelle parti abbiano stimolato la fantasia del duo, permettendogli quindi di concepire un videogioco così fuori di melone come Wuppo. O quanto detto, oppure sono fan sfegatati delle commedie di Mario Monicelli.

COME SE FOSSE ANTANI

Tutto ha inizio quando un wum scansafatiche – che chiameremo Skallywag – fa cadere il gelato nell’androne di un condominio e nel corridoio che porta al suo appartamento; è allora che il portiere Carlo caccia di casa il povero Skallywag in quanto stufo di dover sempre rimediare ai danni causati dal malcapitato protagonista.Wuppo PC PS4 Xbox One immagine 01E così, Skallywag si trova senza una casa e senza l’ombra di un quattrino, tutto solo in un mondo abitato da blusser, splenkhakker e fnakker, mentre tenta di destreggiarsi tra plum, fnuist e nogert, con qualche visitatore alieno che spesso scappella a destra. E poi, in mezzo, ci starebbero bene anche il vicesindaco e l’articolo dodici in prefettura. Uh… forse queste ultime due cose potrei averle inventate, e se non ci avete capito niente non disperatevi: tutto è assolutamente normale, perché Wuppo è proprio ciò che sembra: un’articolata, piacevolissima, folle supercazzola.

Wuppo è proprio ciò che sembra: un’articolata, piacevolissima, folle supercazzola

In tutta onestà, non saprei trovare un termine più appropriato per sintetizzare la spassosissima esperienza offerta da questi due brillanti ragazzi olandesi. Ogni occasione è giusta per un bizzarro siparietto comico, in una rapida successione di situazioni strampalate e battute imbarazzanti; per dire, nel calderone di nonsense c’è addirittura posto per la critica marxista al capitalismo nel momento in cui il nostro Skallywag si trova a dover svolgere lavori alienanti per poter continuare la sua delirante avventura. Eppure, il giovane wum non si lascia intimorire facilmente: quando il mondo si trova sull’orlo della distruzione, si lancia a capofitto nel pericolo, affrontando gelati giganti, mucchi di polvere viventi, faccioni fluttuanti e paguri che vivono nel sottosuolo; fare l’operaio, in una centrale elettrica alimentata a pedali, è una passeggiata in confronto a tutte queste insidie mortali.

IL POTERE DELL’AMICIZIA

Wuppo si presenta quindi come un’avventura relativamente lineare nel corso della quale il piccolo eroe incontra tantissimi personaggi in cerca di aiuto per le loro faccende, piccole o grandi che siano. Il compito di Skallywag è quello di soddisfare le loro richieste, mentre cerca una nuova casa per sé.Wuppo PC PS4 Xbox One immagine 07Dopo aver compiuto i primi passi, il nostro batuffolo entra in possesso di un’arma spara-vernice con cui affrontare le numerose minacce che si parano sul suo cammino. Purtroppo, la difficoltà non è bilanciata nel migliore dei modi: i primi boss sono abbastanza complessi, questo perché all’inizio non si ha modo di potenziare l’arma e l’essenza vitale di Skallywag è ancora bassa; di contro, nella seconda metà del gioco si ha l’impressione che la strada sia in discesa, vuoi perché nel frattempo si presentano più occasioni per aumentare la potenza di fuoco, vuoi perché la vita massima è cresciuta e si possono incassare più colpi.

La struttura di gioco ricorda per certi versi quella di un metroidvania, senza però che sia presente un’enfasi particolarmente pressante sul backtracking

La struttura di gioco ricorda per certi versi quella di un metroidvania, senza però che sia presente un’enfasi particolarmente pressante sul backtracking: volendo è possibile finire il gioco senza mai tornare sui propri passi, completando un’area dopo un’altra in rapida successione e lasciandosi alle spalle le tante piccole quest secondarie. In questo modo, però, si perde gran parte del fascino di Wuppo, in particolare si rischia di non apprezzare al meglio l’ironia che si cela dietro ogni personaggio e tra le linee di testo dei dialoghi (purtroppo, non tradotti nella lingua di Dante).

In soldoni, Wuppo è il classico caso di un risultato che è più grande della somma delle sue parti. A prima vista potrebbe sembrare un giochino per marmocchi, con quel suo stile grafico infantile e le dinamiche di gameplay ridotte all’osso; eppure, dietro questa patina bambinesca si cela un’opera originale che scalda il cuore grazie alla simpatia e alla genuina allegria che emanano da ogni linea di codice. Raramente ho avuto occasione di giocare a qualcosa che mi abbia fatto divertire così tanto: ogni volta che ho acceso la PS4 per avviare Wuppo, l’ho fatto con il sorriso stampato in faccia, perché sapevo che sarebbe stata un’esperienza unica. E così è stato, dall’inizio fino alla scritta “The End” al termine dei titoli di coda.

C’è sempre un titolo che vorremmo venisse eliminato dalla nostra memoria in modo tale da poterlo rigiocare ex novo. Ecco, vorrei tanto poter obliare le ore passate in compagnia di Wuppo per guidare Skallywag nel suo viaggio alla ricerca di una casa, così da stupirmi e divertirmi ancora come se fossi alla prima run: peccato non sia possibile! Quel che posso fare, però, è consigliare a tutti voi di farvi catturare dall’autentica spensieratezza del titolo di Lars Korendijk e Thomas de Waard. Non lasciatevi ingannare dalla grafica puerile e passate oltre gli evidenti difetti sul fronte del gameplay: vi assicuro che non ve ne pentirete.

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Pro

  • Ironia a palate.
  • Dialoghi e personaggi ben scritti.
  • Accompagnamento musicale di prim’ordine.

Contro

  • Difficoltà mal calibrata.
  • Gameplay ridotto all’osso.
  • Tutto in inglese.
8

Più che buono

Le leggende narrano che a Potenza ci sia un antro dentro al quale vive una misteriosa creatura chiamata Alteridan. In realtà è solo il nostro Daniele, che alterna stati diurni di brillantezza ad altri notturni dove i suoi amici non hanno ancora capito che non conviene fargli assumere troppo alcol.

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