Visualizzazione Stampabile
-
Re: [CLUB] ROMA
Roma, Alisson: "Salah vale Messi, ma all'Olimpico possiamo fare la storia"
Il portiere brasiliano lancia la sfida al Liverpool e all'egiziano: "Abbiamo già battuto 3-0 Barcellona e Chelsea, col nostro pubblico abbiamo fiducia anche ora"
Il futuro è per tutti terra straniera. Alisson Ramses Becker – a 25 anni e con un folgorante avvenire tra le mani – non fa certo eccezione. Questo però non incrina quella magia episodica chiamata senso di appartenenza, svelato in un piccolo particolare. A volte, quando passa nelle sale di Trigoria in cui ci sono fotografie storiche dei campioni della Roma, il brasiliano tocca l’immagine di Guido Masetti, portiere del primo scudetto, e si bacia la punta delle dita. «È un piccolo gesto d’affetto che faccio nei confronti del passato del club – spiega –. Qui sono passati calciatori grandissimi. Penso a Falcao. Ogni volta che vedo la sua foto penso: “Magari possiamo fare storia come lui”».
La storia è adesso, e si chiama Liverpool. Domanda semplice: come si ferma Salah?
«È dura. Ha doti innate e ora ha una fiducia in se stesso incredibile, ma possiamo fermarlo giocando di squadra. Il Liverpool, d’altronde, ha qualità collettiva. Sono cattivi, furbi, veloci. Pensate a Firmino. È fenomenale. Non dà punti di riferimento e questo dà molto fastidio agli avversari. Perciò occorrerà un lavoro di squadra e non solo di difesa».
In questo momento Salah fa paura come Messi?
«Messi è il calciatore più forte contro cui ho giocato, ma adesso Momo va temuto come l’argentino. Con la stagione che sta facendo può entrare in lizza per il Pallone d’oro, o almeno arrivare fra i primi tre, anche se i giochi si faranno dopo la fine della Champions e soprattutto dopo il Mondiale».
Che sensazioni ha provato quando era sotto 5-0?
«Una delle peggiori della mia carriera. Avevo addosso un senso d’impotenza. Sono stato male due giorni. Per fortuna il calcio ti dà subito una chance e col Chievo è andata bene».
Parare un rigore ha «lavato» un po’ i 5 gol dell’Anfield?
«No, quelli si lavano con una vittoria e con una classifica finale che ci soddisfi, altrimenti resteranno sempre addosso».
Perché quel crollo a Liverpool?
«C’è stato buon inizio, ma dopo il primo gol siamo calati mentalmente e fisicamente. Non siamo riusciti più a fermarli. Può essere che il sistema di gioco abbia contato, che un altro schema poteva dare una mano alla squadra, però quello che determina tutto è l’atteggiamento. In campo dobbiamo correre e stare attenti. Per fortuna abbiamo segnato due reti, così siamo ancora vivi».
Che percentuale dà alla Roma di arrivare in finale?
«Noi conosciamo la nostra vera forza, sappiamo che c’è il pubblico come dodicesimo giocatore, che in casa non abbiamo subito mai gol in Europa, che abbiamo battuto 3-0 il Chelsea e il Barcellona. E tutto questo ci dà fiducia. Abbiamo il 50% di possibilità di passare il turno». :rotfl: :rotfl: :rotfl:
Purtroppo, dopo i misfatti dell’andata, si giocherà in un clima militarizzato.
«Certa gente fa associare alla violenza il nome della Roma, ma anche il nostro. Ci mette tutti dentro questo bruttissimo episodio. Ha ragione Di Francesco: condanniamo queste azioni. Speriamo che la partita sia solo una festa».
Passando al campionato, lo scudetto ormai è segnato?
«Guardi, io penso solo ad andare in finale di Champions. Chi vince per me è indifferente».
Escludendo i romanisti, quali sono in questo campionato i migliori nel ruolo di attaccante, difensore e portiere?
«Direi Icardi, Miranda e poi c’è il mio idolo, Buffon, ma visto che non ha giocato tanto, scelgo Handanovic».
Tutti interisti: le devo chiedere la differenza che ha trovato tra Di Francesco e Spalletti.
«Spalletti è bravissimo, però gli manca un po’ di gestione positiva nello spogliatoio. Per positiva intendo una gestione che faccia crescere la squadra. Guidare uno spogliatoio è difficile, ma a lui quella dote manca, mentre Di Francesco, che è cresciuto durante la stagione, invece ce l’ha».
Lei era arrivato a Roma per essere titolare? E se sì, quanto ha sofferto la panchina?
«Sì, ero il portiere del Brasile e quindi pensavo di giocare subito, perciò ho sofferto. Speravo di avere più opportunità, invece ne ho avute meno di quelle che mi aspettassi. Il rapporto con Szczesny è stato positivo, siamo cresciuti tutti e due, ma un altro anno da riserva non lo avrei vissuto».
Dal Real Madrid allo stesso Liverpool, il suo nome è associato ai top club, ma adesso si dice che la Roma, grazie agli introiti arrivati dalla Champions, non abbia più bisogno di venderla. Ci sono almeno il 50% di possibilità che lei resti alla Roma?
«Non so quello che succederà. Logico che l’interesse mi faccia piacere. Dico che non è solo una questione di avere bisogno. So il mio valore – non in soldi ma come calciatore –, so quello che porto alla squadra, ma penso solo al presente. Quello che succederà dopo, lo lasciamo per dopo. Io sono qui, e per fare bene le cose devo concentrarmi su questo. Anche quando ero all’Internacional, avevo trattative con la Roma, ma pensavo solo a fare bene. Ho giocato sei mesi col contratto già firmato con i giallorossi, eppure ho vinto lo stesso».
Il Mondiale è alle porte: il Brasile di chi deve avere timore?
«Se vogliamo vincere occorre essere pronti a tutto. Ci siamo preparati benissimo. La qualità sappiamo di averla, ma i primi favoriti sono i tedeschi. La Spagna, poi, è sempre forte, e l’Argentina quando arriva il momento decisivo cresce. Mi dispiace che non ci sia l’Italia, ma per noi significa avere un avversario pericoloso in meno».
Sparigliamo: in marcatura è più bravo Manolas o sua moglie Natalia? Sappiamo che lei in Brasile era seguito dalle «mariachuteiras», le equivalenti delle «groupie» per i gruppi rock.
Ride. «È più brava mia moglie, ma non è troppo gelosa, e poi io sono tranquillo. È successo una volta che, entrando in un ristorante, un paio di ragazze mi toccavano il sedere e lei mi toglieva le loro mani di dosso, ma confesso che non me n’ero neppure accorto».
D’altronde in Brasile lei era soprannominato «O Muso», il Bello.
«È vero, quando ero più giovane mi avevano chiesto di sfilare come fotomodello, però non ci ho mai pensato. Ho sempre voluto fare solo il calciatore, anche se in Brasile i miei compagni per scherzare ancora mi chiamano “Muso”».
Se poi aggiunge il fascino del chitarrista...
«Sì, a cantare sono un disastro, ma con la chitarra me la cavo. Ne ho cinque e suono tutti i generi, dalla musica brasiliana al rock. Ora ho comprato anche un pianoforte, ma le assicuro che sono più bravo come portiere che come musicista».
I Becker, d’altronde, sono una famiglia di portieri, non di tennisti, vero?
«Vero. Nessuna parentela con Boris, mai conosciuto. Portiere invece lo era il mio bisnonno, mio padre, mia madre – anche se di pallamano – e ovviamente mio fratello Muriel. Mio padre ci dice che se abbiamo scelto questo ruolo è perché da bambini andavamo a vederlo giocare. In porta era un pazzo, si tuffava di testa sul pallone. Era bravo, ma io e mio fratello siamo un po’ più puliti. Il mio modello in realtà è Neuer».
Più forti i fratelli Becker o quelli Donnarumma?
«Io punto sui Becker, ma sarebbe una bella sfida».
Torniamo da Natalia. Sua moglie è medico: non le dà un po’ di senso di colpa il pensiero che in questa società chi cura le malattie, magari salva delle vite, guadagni un millesimo rispetto a un calciatore?
«Penso che anche noi calciatori salviamo le vite. Tanti di noi usano la popolarità per fare del bene, per aiutare la gente. I medici hanno un valore incredibile, ma penso che la soddisfazione di aiutare il prossimo, per loro, sia maggiore rispetto a quella di guadagnare soldi».
Se va a Kiev, che cosa è disposto a fare? Un tatuaggio, una notte alla Nainggolan?
«No, niente di tutto questo. Ho già un discorso con Dio. Un sogno grandissimo da realizzare. Non lo sa nessuno. Diciamo solo che si tratta di beneficenza, ma la Parola spiega che non bisogna parlarne perché, se tu lo fai, la tua ricompensa sarà quella». Parola di Alisson, in missione Champions (anche) per conto di Dio.
-
Re: [CLUB] ROMA
-
Re: [CLUB] ROMA
-
Re: [CLUB] ROMA
Pellegrini alla Juventus, Florenzi con il suo contratto da top player lontano almeno 1000km dal raccordo anulare
-
Re: [CLUB] ROMA
Arbitro cor bidone della monnezza ar posto del core
Inviato dal mio LG G3
-
Re: [CLUB] ROMA
Gli auguro Malagrotta nel culo
-
Re: [CLUB] ROMA
Citazione:
Originariamente Scritto da
ZTL
Gli auguro Malagrotta nel culo
Come sei volgaVe :snob:
Inviato dal mio SM-G903F utilizzando Tapatalk
-
Re: [CLUB] ROMA
Peccato non aver avuto il possesso neanche per un attimo dopo il 4-2, Florenzi avrebbe potuto tentare il buzzer beater da centrocampo, e con Coso in porta hai visto mai.
A parte gli scherzi, mi pare che nelle varie analisi si stiano sottovalutando "un attimino" i meriti del Liverpool (esiste anche l'avversario). Si dice "se la Roma non avesse avuto quel black out"... Ma il black out contro di loro ce l'ha avuto pure il City (scusate se è poco). Peraltro è vero che la Roma nel doppio confronto è stata fortemente penalizzata dagli arbitri, che l'episodio pallavolistico in particolare avrebbe potuto portare a una svolta se correttamente valutato e che loro nel secondo tempo sono spariti, ma non dimentichiamoci che avevano un vantaggio immenso da gestire. Se sei sopra di quattro gol, non ti chiami Zeman e l'avversario non è il Baracca Lugo non tenti l'assalto all'arma bianca alla porta avversaria, il pallone funziona così. Quindi questa impressione di pochezza lasciata dal Liverpool andrebbe contestualizzata e, pur contentonissimo per la prova d'orgoglio della squadra che ci ha provato fino alla fine, non sono così sicuro che "sarebbe bastato poco": quando eravamo pari e l'affare qualificazione era aperto ci hanno pur sempre preso a pallonate... Se avessero avuto necessità di segnare ancora non so come sarebbe andata, visto che dietro noi sembravamo comunque tutt'altro che imperforabili.
Per finire, se Pallotta non decide di buttarci dentro un po' più di soldi, anche decidendo di aggirare le menate del FFP in maniera creativa, neppure dopo aver annusato l'odore di una finale di Champions, per me è scemo. Non dico chissà quanti, anche solo quelli per non dover far entrare Gonalons e Antonucci nel tentativo di assalto finale, eh.
-
Re: [CLUB] ROMA
Loro davano comunque l'impressione di poter segnare ogni volta che si affacciavano in avanti, Manè ieri mi ha fatto più paura di Salah.
Un po' di rammarico ce l'ho perché con qualche errore in meno e un po' di fortuna in più tra andata e ritorno davvero potevi giorcarti la finale "pe' sbajo" quest'anno.
Io penso, spero, che qualcosa sia finalmente scattato per questa squadra. Se non altro con quanto guadagnato dalla CL al prossimo mercato estivo dovremmo poter evitare il solito sacrificio che sarebbe Alisson probabilmente, a meno che non si presenti qualcuno con 100 e passa mijoni :asd:
-
Re: [CLUB] ROMA
5,5 milioni d'incasso, in arrivo anche il back sponsor. se non evitiamo lo sbaraccamento annuale questa volta, non so quando.. :asd:
-
Re: [CLUB] ROMA
-
Re: [CLUB] ROMA
se il creato andasse ad un quarto della velocità Gerson sarebbe fortissimo
-
Re: [CLUB] ROMA
coric sarebbe il famoso o per meglio dire famigerato ante coric?
-
Re: [CLUB] ROMA
-
Re: [CLUB] ROMA
Coric viene dato per ufficiale a sette più uno di bonus.
+
Citazione:
Pallotta può fare i conti e sorridere: circa 55 milioni di euro tra premi qualificazione e incassi dal botteghino, a cui aggiungere un market pool che si aggira intorno ai 45 milioni per questa stagione. Per un totale di circa 100 milioni. La partecipazione alla fase a gironi, alla quale la Roma s’è qualificata direttamente grazie al secondo posto in campionato, ha garantito al club capitolino 12,7 milioni, ai quali si aggiungono altri 5,5 milioni per i risultati che l’hanno portato a chiudere il gruppo C in testa, con tre vittorie e due pareggi.
L’accesso alla fase ad eliminazione diretta è valso 6 milioni, quello ai quarti altri 6,5 milioni, quello alle semifinali quasi 8. A questa cifra vanno aggiunti i 17 milioni derivanti dal botteghino, che portano il totale a 55,1 milioni di euro. Con l’eliminazione del Napoli nella fase a gironi e della Juve ai quarti il market pool giallorosso è salito a 44 milioni. Un passo in avanti decisivo per riportare i propri conti in linea con i paletti imposti dal fair play finanziario.
Una bella notizia per Monchi che potrà operare sul mercato in maniera indipendente: dalle cessioni (forse ne servirà una da 10 milioni per chiudere il bilancio a 0) e dai nodi sabatiniani legati a vecchi prestiti o riscatti.
Gerson per transfermarket viene via a dieci giusti giusti :snob:.
-
Re: [CLUB] ROMA
in b4 Alisson, Nainggolan, Dzeko e Manolas
-
Re: [CLUB] ROMA
Trani però dice che ce ne mancano venticinque... :uooo: Non fossimo arrivati in semifinale di Champions chi ci saremmo dovuti vendere, Mazinga Z?
-
Re: [CLUB] ROMA
ealla fine è arrivato anche lo sponsor
-
Re: [CLUB] ROMA
Comunque tornerei sul momento in assoluto calcisticamente più intenso di tutta la partita (se non dell'intiera stagione).
https://www.youtube.com/watch?v=kLt06Lvf744
Per me non ha cercato nemmeno il cross, o il tiro, troppo banale, la vedo più come una performance di arte contemporanea per scuotere lo stadio e i giocatori in campo e provocare forti e contrastanti emozioni, innescando il dibattito pubblico su scottanti tematiche sociali :snob:.
-
Re: [CLUB] ROMA
Citazione:
Originariamente Scritto da
ZTL
in b4 Alisson, Nainggolan, Dzeko e Manolas
considerando età, stile di vita e caratteristiche del giocatore, vendere Nainggolan per una cifra superiore ai 45/50 milioni potrebbe non essere una stupidaggine.