sto concetto sfugge a tutti
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se per voi il calcio di oggi è meglio di quello dei primi anni 2000 allora mi arrendo
io credo che la differenza rispetto a 20-30 anni fa sia nel notevole abbassamento del livello dei difensori... se ad esempio in attacco prima avevi sheva, henry, raul, van nistelrooy, ronaldo, batistuta, trezeguet, eccetera in questi anni abbiamo avuto mbappè, benzema, messi, cr7, lewandowski, haaland eccetera che ne sono (o ne sono stati) degli eredi assolutamente all'altezza.... ma trovami adesso nel calcio attuale un difensore che si possa paragonare a maldini, nesta o cannavaro
livello abbassato perché costretti a difendere enormi porzioni di campo, ormai è un calcio di cavalli e praterie
Conta anche il fatto che appena tocchi l avversario è fallo/rigore
Impossibile difendere in maniera decente, anche per questo si fanno una caterva di gol
Che la velocità sia il doppio/triplo rispetto anche solo a 20 anni fa', basta vedere gli spezzoni tra vecchio e nuovo
Che sia tecnicamente più difficile è indubbio, che sia uno spettacolo migliore invece ho grandissimi dubbi :boh2:
Ci sono anche cinque cambi a partita adesso... grazie al ca' che corrono di più...
A me sta cosa del oggi è meglio/peggio ha sempre avuto il sapore di approssimazione in maniera assurda.
Si ma ce le avrai delle preferenze
Dipende, tante cose "romanzate" del passato del calcio mi fanno schifo come oggi me ne fanno schifo altre.
Sono legato alla figura del 10, però il calcio che manca di fantasia è una cavolata, così come l'idea del gioco rinunciatario, che ha fatto la fortuna di gente come Mou, sta bene dove sta.
mi dite l'ultima volta che avete visto un trequartista mandare in verticale l'attaccante che poi salta il portiere e segna?
Il secondo gol di Osimhen ieri? :asd:
eppure mi sembra di scrivere in un italiano decente
Se intendi dire che ti piace di meno non discuto, ognuno ha le sue preferenze.
Ma i giocatori non sono più scarsi, velocità e intensità aumentate lo escludono.
Forse il discorso può valere in parte per i difensori, ma c'è da dire che adesso devono saper fare molte più cose rispetto al passato e soprattutto le attuali interpretazioni del regolamento li limitano parecchio.
Secondo me l'unica cosa che è oggettivamente una merda nel calcio moderno è che non si può più esultare per un gol nel momento in cui accade :asd:
Poi se vogliamo dire che è calata la qualità nel campionato italiano ok, ma in generale "era meglio il calcio di una volta" mi sembra la solita roba vista con gli occhiali della nostalgia.
Compagno volo ma lo sai che anche io dico sempre che non esiste più scartare il portiere?
Roba da matti
Inzaghi, quel mostro di tecnica.
https://www.ultimouomo.com/lettera-a...nta-gasperini/
visto che se ne parlava
Citazione:
È per questo che non vogliamo arrenderci: non vogliamo vederlo fallire, perché sembra un ragazzo simpatico, perché è un giocatore delizioso, perché rappresenta un calcio in via d’estinzione fuori da ogni retorica. Un calcio elegante, anti-agonistico, dove la tecnica e l’inventiva hanno un ruolo ancora importante. Un calcio in cui essere più furbi, o avere l’idea migliore, o fare il tocco più preciso, è più importante di correre più veloci o avere le spalle più grosse. Un calcio in cui non si esulta dopo un tackle in rimessa laterale, non si celebra polemicamente un gol su rigore. Un calcio in cui non si grida. Un calcio indie, lo-fi, da cameretta, quasi.
Il calcio contemporaneo è già andato in una certa direzione, di intensità, ritmo, agonismo. Sta andando in quella direzione perché è espressione di una certa cultura, e di un gusto d’intrattenimento. Il calcio, oggi, va detto: è molto divertente. Lo è anche perché in mezzo a partite molto veloci, fra tempi compressi, ci sono giocatori che aggirano i problemi di questa velocità attraverso dei picchi creativi. Giocatori che sanno creare un tempo diverso rallentando e non solo accelerando. Oppure giocatori che surfano su questa velocità con improvvisi guizzi, come la favolosa rabona di Bruno Fernandes qualche giorno fa, nel calcio centrifugato di Tottenham-Manchester United. Charles De Ketelaere fa parte di quella categoria di giocatori che cerca di sopravvivere usando l’intelligenza, nella definizione concisa che ne dà Stefano Mancuso: saper risolvere problemi.