NON DICIAMO STRONZATE PER FAVORE.
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Se ne è già discusso migliaia di volte. Le review dovrebbero avere una componente di studio in percentuale enorme, data dalla storiografia del videoludo, dalla semantica del medium data dal comprendere i simboli che regolano l'immagine, il suono e le meccaniche di azione e movimento, ma anche dalla capacità di analizzare il presente e quanto questo influenza i giochi (perchè ci sono periodi con solo videogiochi di ww2?, perchè arriva il periodo degli mmo?, quanto questi aggiungono qualcosa?), e infine una componente personale data dalla propria esperienza per i generi o per i giochi in sè.
Ma se iniziamo a discutere che una review è una componente puramente personale e validabile per questo, facciamo del male al medium stesso e abbassiamo ancora di più l'esperienza di giudizio a cui i lettori dovrebbero essere abutati.
Bravo Feb, altre stronzate?
No basta. Hai ragione
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E questo è il motivo per cui dopo cinquantacinque anni suonati ancora non esiste una critica del videogioco. Ma te lo devo spiegare io che la semantica non è una regola consultabile su google ma di volta in volta dovrà necessariamente essere interpretata dal singolo? La componente personale che releghi a "esperienza per i generi e per i giochi" abbraccia ogni aspetto della cultura e formazione dell'individuo ed è l'unico filtro da cui passa l'opinione (che può essere credibile o meno, come chi la scrive può essere consapevole o idiota), a meno che non si voglia buttarla sull'accademico più lezioso e privo di dire con annessi parametri di giudizio ancorati all'oggettivismo tecnico da "grafica-sonoro-longevità-originalità". Perchè i lettori sono abituati a quello, alla recensione percepita come servizio e guida all'acquisto che rispecchia perfettamente l'immaturità dei videogiocatori in primo luogo, disinteressati ad assimilare un pensiero ragionato, elaborazione della materia-videogioco in base a conoscenze proprie che inevitabilmente riflettono la sfera emotiva, punto di partenza da cui trarre una chiave di lettura dei contenuti. Il vero danno è ritenere che una review debba dissociarsi dall'opinione personale per rispettare dei paletti autoimposti al fine di trarre una valutazione oggettiva e conforme, come se fosse un giocattolo da smontare e non un'espressione di linguaggio visivo-narrativo su cui sono stati riversati intelletto e partecipazione emotiva. In fondo ce li meritiamo gli scribacchini del web che non finiscono i giochi o li rushano al livello di difficoltà minore per rispettare le scadenze degli embarghi, chi se ne importa della credibilità dell'opinione se a nessuno interessa l'opinione stessa?
Amen.
Sai che non sono per niente d'accordo e non lo sarò mai. Trovo estremamente diminutivo ricondurre la critica di settore alla mera opinione per essere credibile e trovo ancora più ridicolo banalizzare la semantica, nel senso di trovare dei segni distintivi cardine, per cercare di dare delle linee guida ai reviewer.
Trovo sia necessario porre un limite al libero arbitrio decisionale dato dalle sensazioni (ho detto limitare, non eliminare). Vedo una giungla di persone che hanno seguaci e scrivono cose senza senso, quando è evidente la completa mancanza di rispetto verso quasi 50 anni di storia di questo settore.
E sia ben chiaro, ritengo che la mia opinione sia completamente pari a quella degli altri che scrivono in un forum, ovvero opinioni.
Mentre invece mi aspetto che ci sia sempre più una formazione critica negli individui che scrivono per riviste autorevoli o negli youtuber.
Eppure questo non avviene e la spazzatura dei forum, si confonde con l'intrattenimento dei recensori prima ancora che con la necessità di analizzare il medium in maniera diversa.
A te piace sapere che la tua opinione vale come quella di una recensione di metacritic.
A me piacerebbe sapere che partendo da una analisi comune dei segni, si giunge con diverse review ad una cognizione concreta del lettore.
Cosa che non solo non avviene, ma spesso sottintende la completa perdita di valori semplici, come la valutazione del singolo prodotto e non dell'hype che ne sta alle spalle (mass effect Andromeda), o dell'individuo che si ritiene l'autore (kojima o naughty dog).
Esponi concetti che potrebbero essere accettabili da uno fresco di laurea al dams, non da chi si è successivamente formato acquisendo consapevolezza nei propri mezzi conoscitivi. Critica è fare elaborazione soggettiva, non decostruzione oggettiva che è solo il punto da cui partire al fine di trarre conclusioni del tutto personali. Altrimenti prendiamo ogni singolo elemento di un film, di un romanzo, di un brano musicale o di un videogioco e facciamone un'equazione matematica da cui trarre la formula del bello assoluto; pura follia. Nei suoi celebri consigli ai giovani critici, Roger Ebert scriveva:
"Don't try to write the way you think you're supposed to write. Don't say the things you think you are supposed to say. Write the truth as you see it. Don't worry about impressing anyone with your erudition, setting an agenda, proving how much research you've done, or anything else. An editor once told me that you should try to take all the stuff you'd say to a friend over coffee after you've filed a piece and put that in the piece. I agree completely."
E ancora:
"The more honest, personal and direct your writing is, the more popular it will be. As long as you're not being racist, sexist, needlessly vicious, or thickheaded, as as long as you support your arguments with at least some proof drawn from the "text"—i.e. the movie or the TV show as it appears onscreen—there's no way that you will say the "wrong" thing. Let the reader see that there is a person behind your words, because that's ultimately the point of writing anything: to connect with other people."
Il motivo per cui la critica cinematografica ha consentito di raggiungere una completa comprensione del linguaggio, fra opinioni positive e altre negative del medesimo film, mentre il videogioco è allineato a una scuola di pensiero fallimentare che non prevede deviazioni dalle obsolete definizioni poste quarant'anni fa, nelle prime riviste a tema (non a caso si parla di giornalismo consumer-oriented). E se questo avviene è un caso da boicottare perchè altera la media voto su Metacritic. Il più grosso fallimento della nostra generazione è stato quello di non riuscire a imporre una diversa percezione critica e infatti siamo ancora qui a discutere sui fattori "oggettivi". Molto deludente.
Io sto con Harry.
Lo so che non serve a nulla dirlo così, senza argomentare, cosa che peraltro ho fatto in altre occasioni, ma siamo talmente pochi a pensarla così che trovo necessario ribadire la mia vicinanza.
Un conto è dire non mi piace, legittimo, un altro è stabilire senza nessuna conoscenza ciò che è fatto bene e ciò che è fatto male.
Se il primo stronzo che capita davanti ad un Picasso dice "ma che è sto scarabocchio" il problema non è nel dipinto, ma nello stronzo che non ha gli strumenti per giudicarlo ma vuole dire la sua lo stesso.
Ripeto, lo stronzo, per non essere tale potrà dire che a lui non piace, che non riesce a capirlo, ma non potrà mai dire "è fatto male" perché qualche punto fermo in un mondo come il nostro dovrà pur esserci.
Chi li fissa questi punti fermi? Chi li ha sempre fissati, chi ha gli strumenti, le conoscenze e la sensibilità per farlo.
Gli altri sono liberi di esprimere tutte le opinioni che vogliono.
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Tornando OT: ho finito Beowulf the Game. Lo scontro finale contro il drago è una cosa talmente pacchiana che (giuro) non ho capito come ho fatto ad abbatterlo. Voto 4, indifendibile. Ora valuterò se iniziare Condemned 2 o passare a qualcosa di completamente diverso (Forza Horizon 3 o il primo Dirt).
Ma è ovvio che chi dispone degli strumenti per capire e comprendere quello che vede avrà argomenti più credibili dell'ignorante che va pontificando sul nulla, l'ho perfino scritto sopra! Il motivo per cui non basta mouse e tastiera per essere presi sul serio (e infatti la media voto di Horizon rispecchia perfettamente l'ideologia da pecore che seguono il gregge). La differenza, sostanziale, è che secondo te e Harry esistono dei padreterni onniscenti che - forti di un presunto oggettivismo trascendentale da automa non senziente - ti dicono cosa è bello e cosa invece non lo è, quando ogni corrente critica è da sempre nata grazie all'elaborazione soggettiva (di chi evidentemente dispone degli strumenti conoscitivi per farlo), indipendentemente dal fatto che in seguito o contemporaneamente fosse abbracciata da un collettivo. Il discorso andrebbe ricondotto al videogioco; se hai bisogno del mammasantissima che ti inculca il bello assoluto (tale esclusivamente nella sua testa) è solo perchè non sei in grado di capirlo da solo. Anche un manifesto sull'intolleranza razziale come The Birth of a Nation è di fondamentale importanza tecnica e storica ma uno può (deve) sentirsi libero di dire che è un pessimo film.
Guarda, io la prima recensione che ho letto di Horizon è quella che hai postato te.
Secondo me quella recensione è parecchio scadente, omette praticamente tutto ciò che non gli è "comodo" ed affronta in modo molto superficiale molti aspetti.
Ma in generale (da poco anche nel topic di Andromeda) spuntano spesso queste recensioni ritenute "oneste" perché magari metteno in risalto alcuni difetti che la stampa non evidenzia, ma d'altra parte sono quasi sempre superficiale nell'affrontare molti altri aspetti.
Quindi fondamentalmente uno reputa migliore quello che gli fa più comodo.
L'idea della soggettività è corretta, ma ci si può affidare soltanto a quella soltanto in un mondo perfetto che non esiste, altrimenti non avresti nessun parametro per dire che un commento soggettivo è più autorevole dell'altro, cosa ti porta a dire che il commento di quella recensione è più autorevole di quello del Mancini su TGM?.
Te hai dato 9 ad Inside, come gran parte della stampa, in quel caso hai fatto parte anche te delle pecore che si sono unite al gregge oppure no, li è diverso e ci hanno preso tutti per sbaglio?
Tutto questo dall'alto della mia ignoranza in materia :asd:
Finito Birth by Sleep: A Fragmentary Passage. Prequel-sequel (rispettivamente di Kingdom Hearts 3 e di Birth by Sleep) che assolve alla funzione di antipasto finger food monoporzione, in attesa della portata principale che uscirà forse chissà quando. Voto 5, dimenticabile anche sotto il profilo grafico (non si può certo dire che si siano sprecati, per essere il primo KH pensato su PS4). Lo registro come dlc di Birth by Sleep, impossibile considerare queste tre ore scarse come un gioco completo.
Ho visto che hai inserito i voti nel primo post. :sisi:
Metto i miei:
Sly Raccoon: 8
Yooka-Laylee: 9
Una volta finito Yooka-Laylee ho giocato solo un paio d'ore a Super Bomberman R. :asd:
Finito Prey. Bello bello bello.
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finito skyrim e i tre dlc, purtroppo ho cannato il platino per un daedra mancato, ho rosicato un casino :asd:
finito anche type rider che avevo iniziato un paio di mesi fa e mollato a favore di skyrim. davvero MOLTO carino :sisi:
ora ho iniziato the last guardian e, in parallelo, una seconda run a tales from the borderlands
Finito call of duty infinite warfare. Vale le 10 euro che ho speso. Non di più. Anche contando.il solito multi.
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Platinato Persona 5, che dire senza ripetermi oltre: goty assoluto, e se la gioca con bloodborne come migliore esclusiva ps4.
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Finito capitolo 1 di LiS.....per ora nulla di eclatante.
Partiamo con il capitolo 2
io sono a metà di the line e nel mentre mi faccio qualche partita a wipeout
scusate ma questo è il topic dei giochi completati quest'anno.. per dire cosa state giocando, a che punto siete e se vi sta piacendo ci sono altri thread :asd: