Bene.
Per il discorso trama, dal mio punto di vista, è tutta una proiezione mentale di una persona distrutta psicologicamente.
È tutto un cercare scuse per sollevarsi dalla propria posizione di unica colpevole.
Probabilmente anche l'astronauta visto nel primo finale non è mai esistito realmente, infatti non ne parlano giornali e telegiornali.
Il finale, quello ultimo, fa proprio cadere quest'ultima convinzione e finzione con cui provava a dividere le proprie colpe.
Come la "pallida ombra", quella distrazione, che nel suo viaggio l'ha attratta in quell'incubo.
Una piccola disattenzione rivelatasi poi fatale, che adesso vuole ereggere a nemico e colpevole.
In modo di scuse che sono spaventose ma mai come lei che le ha create e pian piano distrutte tutte, fino ad accettarsi unica sopravvissuta e unica colpevole.