quindi che isee hai?
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quindi che isee hai?
cazzo te ne frega a te ciccione
Toh è ricomparso Mr argomentazione
Meanwhile la procura di Catania lascia un altro buco nell'acqua sullo yacht con jacuzzi
e Toninelli se na va fischiettando
scia
ma poi voi volete andare a lione? a fare che? a chi va a lione niente reddito di gigginanza :nono:
Lione bella città.
a proposito è vera sta cosa?
I dati del Reddito di Cittadinanza regalati a Google (e fuorilegge)
Per qualche strana ragione mi ostino a pensare che i siti delle Pubbliche Amministrazioni debbano rappresentare una sorta se non di “best of class” almeno un piccolo baluardo della legalità.
Ovviamente, come potete immaginare, ricredendomi ogni santa volta.
Questa volta è il turno del fantomatico sito del Reddito di Cittadinanza, che è online ora con una striminzita paginetta di “placeholder” che a nulla serve se non a dare una “casa” al progetto quando sarà finalizzato.
Niente quindi di impossibile, nulla di particolarmente complesso: giusto qualche riga di codice buttato lì.
Quindi la probabilità di fare enormi cazzate dovrebbe essere bassa, corretto? Sbagliato.
Il sito del Reddito di Cittadinanza in tutta la sua (inutile) magnificenza
Non ho mai capito per quale ragione abbia ancora a distanza di anni l’abitudine a fare due cose:
Guardare i codici sorgenti
Controllare cosa dice la Privacy Policy
Partiamo dalla seconda per tornare alla prima: la Privacy Policy secondo GDPR del sito è ben visibile come link in basso a destra, peccato che non si riferisca al sito stesso, ma al dominio Lavoro.gov.it, rendendola de-facto già per questo contra-legem: come se sul sito del vostro medico la Privacy Policy portasse al padrone di casa che abita in un differente edificio.
Ma andiamo a leggere anche la Informativa completa ai sensi del Regolamento UE 2016/679 e qui troviamo (oltre alla desolazione di un documento francamente imbarazzante) l’elenco dei soggetti che potrebbero recuperare dati sulle pagine del Ministero (e non su quelle del sito del Reddito di Cittadinanza, ma pazienza, non si può avere tutto)…
Le mostro qui a seguito con un comodo screenshot:
dalla Informativa completa ai sensi del Regolamento UE 2016/679
Ovvio che, qualora ci siano in caso delle comunicazioni di dati a soggetti Extra-UE queste debbano essere adeguatamente notificate. Lo dice, ancora una volta, la Informativa stessa:
dalla Informativa completa ai sensi del Regolamento UE 2016/679
Tutto bello e perfetto, finchè non si va a spulciare un poco nel codice sorgente della home page del sito del Reddito di Cittadinanza e nelle prime righe si scopre qualcosa di molto, molto interessante:
Il codice che richiama Google Webfonts nel sito del Reddito di Cittadinanza
Per i non addetti ai lavori, il Ministero ha deciso di “regalare” i dati di navigazione degli utenti sul sito a un ente terzo, per di più extra UE: Google.
Per di più per due dannate FONT, che nons ervono davvero a nulla e che non danno alcun vantaggio di alcuna forma.
E nel caso vi venisse il dubbio che Google Fonts debba essere menzionato nella Informativa, il dubbio ce lo scioglie Google stesso qui con un Comunicato Ufficiale del 17 Aprile 2018 sulla questione dove dichiara di dover essere trattato come un Data Controller. Per agilità lo statement è anche qui sotto:
Update delle 15:00 del 4 Febbraio
A quanto pare sembra essere andata online la versione definitiva del sito informativo con una grafica differente disponibile qui:
La versione definitiva del sito sul Reddito di Cittadinanza
Che sarebbe anche perfetto se non che non solo non risolve il problema della presenza di Google Fonts, ma oltretutto introduce un ulteriore contenuto non autorizzato con Microsoft Azure, probabilmente utilizzato per l’erogazione dei fimati…
Google e Azure fanno capolino
Conclusioni e domande
Rimane quindi la domanda sul perché il Ministero ha deciso, contro la legge, di:
Utilizzare in modo illecito dei componenti (inutili) sul sito web?
Ha deciso deliberatamente di omettere questo utilizzo dalla Informativa?
Ha deciso di utilizzare una Informativa errata creata per un sito differente?
E soprattutto: perché ha deciso di regalare a DUE enti terzi i dati dei cittadini che consultano il sito per il Reddito di Cittadinanza?
Tutte domande che forse bisognerebbe fare al Titolare del trattamento dei dati personali, il Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali, con sede in Via Vittorio Veneto 56, 00187, Roma.
E contattabile all’indirizzo PEC – gdpr@pec.lavoro.gov.it.
Oppure direttamente con un Esposto al Garante…
FINALMENTE COCOON AVRÀ QUELLO CHE GLI SPETTA, ALLA FACCIA DEI PDIOTIMUAHAHAHAHAHA
però in molti han già fatto richiesta per quota 100. Indovinate il boom in che zona? :roll:
tutti del Nord?
:trollface:
- - - Aggiornato - - -
comunque grillo propone il reddito di cittadinanza...europeo.
200€ mensili a capoccia, dice che i conti provano come sia tranquillamente fattibile dall'UE (in fondo bastano giusto 1200 miliardi di euro all'anno)
https://www.repubblica.it/politica/2...lli-218255974/
Grillo sempre avanti a tutti! :sisi:
occhio al reddito.
Chiunque presenti dichiarazioni o documenti falsi o attestanti cose non vere oppure ometta informazioni dovute è punito con la reclusione da due a sei anni. È prevista, invece, la reclusione da uno a tre anni nei casi in cui si ometta la comunicazione all’ente erogatore delle variazioni di reddito o patrimonio, nonché di altre informazioni dovute e rilevanti ai fini della revoca o della riduzione del beneficio.
:fermosi: ma, ma sono di fuori? cioè non volendo qualcuno si dimenticasse di comunicare che ne sò, di aver acquistato un televisore oppure uno scooter per andare al lavoro, che gli farebbe variare anche se di poco, il patrimonio familiare, questi lo mettono in galera come il peggiore degli evasori? :ahrahr: