Istitutrice privata soda, flessuosa e che sappia parlare 5 lingue :snob:
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A me una volta capitò una cosa del genere:
Ginger non aveva mai fatto nulla di informatica e continuava a prendere tre, consegnando compiti in bianco.
Un giorno decide di farsi passare la prova dal compagno (che era diversa) consegnando lo stesso identico file (senza modificare nemmeno una virgola o uno spazio) e ricopiando la propria traccia.:facepalm: :facepalm: .
Io, che sono troppo buono, decido di non mettergli nessun voto negativo richiedendo semplicemente di rifare la prova alla quale prende nuovamente tre.
La madre di Ginger mi viene a parlare, le faccio vedere le prove in totale silenzio e conviene sul fatto che il figlio abbia copiato, non avendo nemmeno la furbizia di modificare la traccia.
Tre giorni dopo sono convocato dalla preside alla presenza di ginger e della ******** della madre, con l'accusa di non aver lasciato parlare il povero piccolo e di avergli obbligato ad ammettere che aveva copiato quando non era vero.
Ovviamente la preside era dalla parte dello studente e ogni qual volta chiedevo la visione delle prove in sua presenza, lei diceva di non pensarci.
In quella riunione sono stato accusato di tutto (dal non dare il materiale all'aver dato una prova totalmente nuova e diversa da quanto spiegato), tutto smentito dal registro elettronico... ma la preside nonostante ciò, non si è nemmeno sognata di far accomodare ginger e la madre alla porta. Anzi alla fine della riunione mi ha chiesto avere per il ragazzo un trattamento di rilievo preparandogli un foglio con gli argomenti ed esercizi da studiare.
Al che gli chiedo di prepararmi dei banalissimi diagrammi di flusso e si presenta con un disegno molto simile a questo (e non è un eufemismo): http://www.marilenacremaschini.it/wp...arabocchio.jpg.
Secondo voi è stato promosso o bocciato a fine anno pur arrivando con 5 materie sotto? Si aprono le scommesse.
Comunque leggendo queste discussioni mi viene una cosa da dire: ma per quale ragione si ritiene giusto che tutti debbano prendersi il diploma?
Qual è il senso di far diplomare qualcuno, come i numerosi ragazzi con il PDP, se poi il titolo che prendono ha solo valore legale e nessuno sul piano pratico? Chi prenderebbe mai a lavorare un ragionere discalculico?
Posso solo comprendere gli strumenti compensativi per i dislessici (come il tablet o l'utilizzo di formattazioni ad hoc per i compiti in classe), ma il resto è assolutamente inutile.
Perché obbligare gli studenti che non hanno voglia di far nulla a stare in classe tutta la mattina? Quali sono i vantaggi?
Non ve ne sono sull'integrazione se non il rischio che molte eccellenze si adeguino al peggio e il che è una perdita che sulla bilancia pesa molto di più.
Qui non si è parlato della realtà degli istituti professionali... colleghi che ci hanno lavorato mi hanno raccontato storie davvero incredibili; cosa si fa in queste scuole è tutto fuorché didattica. Sono semplicemente luoghi dove sono parcheggiati gli scarti umani, accompagnati fino al diploma.
Nel sud anche molti istituti tecnici sono così.
La verità è che la scuola dell'obbligo dovrebbe fermarsi alle medie, proseguire oltre è di per sé un danno per tutti e i consigli di classe dovrebbero avere il potere di buttare dalla scuola fuori tutti i rompicoglions.
C'è chi nasce per laurearsi, chi per fare una qualsiasi altra professione che non richiede il diploma.
Piccolo aneddoto: due mesi fa ero alla ricerca di un falegname per la montatura di una serratura su una porta scorrevole... ho cercato per giorni, ho chiamato anche le aziende di falegnameria, ma nulla. Alla fine ne ho trovato uno con l'agenda di lavori piena e che spesso saltava gli appuntamenti senza avvertire. Quando poi è venuto a casa mia ha completato il lavoro. 150 euro per 30 minuti di lavoro, in nero e senza mettere nemmeno un euro di materia prima.
Un mese fa invece un gommista si è preso quaranta euro per montare una SINGOLA ruota che avevo già comprato.
Invece un ingegnere prende da neolaureato 1200 euro per lavorare 12 ore al giorno. Fate un po' voi.
Credo ci sia molto della mentalità tipo dove il titolo è necessario non tanto ad imparare qualcosa ma ad avere la possibilità di essere assunti dallo shdado e passare la vita imboscati 6.30 ore al giorno.
Il problema è che i tempi sono cambiati e come non mai si dovrebbe capire, genitori in primis, l'importanza di imparare a fare qualcosa nella vita.
Non serve più il titolo. Basta essere un qualcuno per cui esistono incentivi statali per l'assunzione :sisi:
tutte belle storie eh. Ma gli insegnanti non è che siano delle cime. La disaffezione verso lo studio è spesso riconducibile alla palese incapacità di chi dovrebbe stimolare lo studente.
In 3° liceo avevo un prof di matematica che sapeva il fatto suo, spiegava bene e ti seguiva. A fine anno sarebbe dovuto andare in pensione, per non si sa quale motivo non ci è andato.
In 4°, è tornato ma era un altro uomo. Completamente diverso. Scoglionato, veniva solo a perdere tempo. Un giorno è entrato, ha lanciato la borsa sulla cattedra, ha aperto il giornale e messo i piedi sul tavolo.
Il risultato è stato che non si capiva più un cazzo di niente.
In 5° arriva una nuova prof.ssa. Un troione da combattimento entrato nella scuola non si sa bene per quali meriti, ma che si presentava con gonne sopra il ginocchio e rideva alle battute oscene delle scimmie in fondo alla classe. Per lei l'interrogazione di algebra non era la soluzione di un'espressione o un problema. No, era ripetere a cantilena quello che lei aveva detto una settimana prima.
Esercizi non se ne facevano. Ed i compiti in classe erano corretti "risultato ottenuto = bene" "non ottenuto = male". Potevi scrivere qualsiasi puttanata, che se alla fine ottenevi il risultato che quella ritardata leggeva dal suo libro, prendevi anche un buon voto. Ricordo ancora che per compito in classe una volta si presentò con dei test a risposta multipla. E, ovviamente, se eri donna glorie ed onori.
Per me è stato un disastro. Alle elementari, medie e fino in 3a liceo nelle materie scientifiche andavo discretamente bene. Dal 4° liceo in poi è andato tutto a puttane. I genitori di quelli benestanti avevano mangiato la foglia e hanno imposto ai figli un bel corso di preparazione privato. Gli altri ci siamo attaccati a sto gran cazzo.
Perché ci sono i ranking europei e mondiali e il modo migliore di scalarli per non fare brutta figura coi cileni e i finlandesi è regalare i titoli di studio così la dispersione scolastica diminuisce e puoi bullarti con i ministri dell'istruzione stranieri dei tuoi brillanti risultati e postare qualche hashtag a caso su twitter tipo #labuonascuola
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Non so, io ho avuto alcuni insegnati molto bravi e tanto veramente molto cani, in mezzo un botto di mediocri. Mi rendo conto anche io di essere stato un alunno di merda, almeno fino all'uni, dove invece la voglia di lavorare mi guidava e quindi ero una macchina ).
Il problema é che il danno fatto dai mediocri e dagli scarsi è veramente molto più pesante del vantaggio di quelli bravi.
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Le mie poco più di 1 anno....ho 2 anni in più di tempo per far sistemare le cose.....o farle peggiorare ulteriormente. Idiocracy is happening!
Prenderei qualche lezioncina anche io...non si smette mai d'imparare! :moglie:
dipende sempre.
Ci sono classi che non ascoltano e non hanno voglia di far nulla... ad un certo punto siccome non è piacevole parlare da soli, anche gli insegnanti preferiscono adeguarsi alla classe.
Io per fortuna ho trovato la soluzione a molti mali degli insegnanti: Edmodo con scadenza delle consegne a fine lezione e per i compiti a casa. In caso di mancata consegna parte il 3. E ammetto che funziona molto bene :)
Insomma andiamo proprio a tutta birra verso Idiocracy.
Almeno quando andavo a scuola io ci si insultava tra fasci e rossi, ed eravamo comunque un branco di coglioncelli.
Ma quello che vedo oggi sono proprio generazioni inutili, dalle quali emergeranno pochi dotati e raccomandati che controlleranno la marmaglia ancora più facilmente dei governanti attuali.
mah, i pochi dotati saranno sempre scartati a favore dei raccomandati
e dai racconti divertenti si è passati alle solite lagne... :facepalm:
Ci sono molti spunti interessanti.
Il problema degli insegnanti incapaci o svogliati o con veri e propri problemi psichici è un problema molto serio nella scuola italiana.
L'insegnamento è una helping profession e come tale è soggetta al rischio di burnout. Tra tutte le professioni, in Italia, è ormai al primo posto assoluto per rischio burnout (dovrebbe aver battuto definitivamente gli infermieri). Secondo il racconto popolare, sono un gruppo di privilegiati con pochissime ore di lavoro e molte ferie: e allora a cosa è dovuta l'altissima incidenza di disturbi psichici per stress lavoro correllato? :fag:
Non mi va di partire con un elenco di cose che il MIUR conosce sin troppo bene. Diciamo che chi vuole qualche indizio può iniziare a dare un occhiata a questo topic.
La salute psichica del corpo docente è una responsabilità del Ministero (i dirigenti hanno poche leve in mano. Possono peggiorare le cose, ma oltre un certo punto non possono migliorarle), per il bene dei propri lavoratori e dei ragazzi che sono loro affidati.
Rimangono gli incapaci e gli svogliati.
Cerchiamo di sfoltire un po' il numero.
Il tuo insegnante è andato in pensione: presumo avesse oltre sessant'anni. Spero che tu ti renda conto che tenere nelle classi docenti anziani (oggi dovrebbero restarci sino ai 67 anni, credo :rotfl: ) è una follia.
La scuola non è una vetreria; a quell'età sei cotto e ti manca solo che ti infilino una forchetta nel culo. Se sei un docente non puoi andare a dormire sulla scrivania come faresti con un mestiere meno esposto. Devi stare attento ogni istante, senza poter tirare il fiato neppure per trenta secondi mentre sei in classe. Non esistono due giorni uguali a scuola: la motivazione e le facoltà mentali ti servono tutte.
In tantissimi altri paesi sono ben consci del problema; dopo i sessant'anni i docenti vengono messi a riposo o gli vengono tolte gran parte delle classi per affidargli la formazione dei giovani docenti. Da noi invece gli affidano un centinaio di ragazzi nuovi ogni anno.
Naturalmente non ci sono solo gli insegnanti malati o cotti: ci sono anche gli insegnanti incapaci.
E' un mondo vasto ed eccitante.
Possiamo dividerli in due categorie:
1) quelli che il MIUR ha ritenuti idonei a salire in cattedra (e allora è bene andare a suonare il campanello di chi di dovere)
2) quelli che non hanno mai passato alcuna selezione per stare in cattedra.
E' un mondo bellissimo.
Se più tardi avrò tempo, scriverò di più.
Vi dico solo che, sino a un certo anno (mi pare il 1984) la laurea in Sociologia era ritenuta idonea a insegnare tre quarti delle materie (da matematica, a italiano a economia aziendale).
:fag: