Sono il proprietario di un ufficio, una libera professionista (quindi partita IVA) che era locatore nel mio immobile, ha deciso di lasciare per cessata attività; l'arredamento è tutto di sua proprietà (ha una ditta di mobili) quindi è abbastanza di qualità, cmq non è IKEA, e mi ha proposto 5000 euro per tutto (tranne per una stanza dove c'è l'ingegnere al quale ha chiesto un prezzo singolarmente). Io ho rilanciato con 3000, alla fine abbiamo optato per 4000. L'accordo è stato orale.
Ora mi è arrivata la fattura che presenta l'IVA al 22% quindi 4880.
Dell'IVA non mi aveva fatto alcun cenno, ora direte voi, se è proprietaria degli immobili all'interno di un'attività, era ovvio nonchè obbligatorio emettere la fattura con l'IVA. Il punto è che se non mi specifica l'IVA nell'accordo orale, e mi parla di cessazione di attività, io avrei potuto pensare che prima cessi l'attività e poi mi vendi i mobili, cosi' non devo pagare la cazzo di IVA.
Ora, legalmente, io posso sostenere che non vi è stato alcun accordo e che puo' riprendersi i mobili, tuttavia potrebbe essere un autogol, perchè a ricomprarli spenderei alla fine una cifra di poco inferiore per avere dei mobili di merda. Sopratutto ci sono i controsoffitti.
E' anche vero che io potrei farle pagare le spese condominiali (le utenze ovviamente già le paga) perchè la rincoglionita aveva firmato un precontratto dove non vi figuravano e un contratto finale dove invece figuravano senza che se ne fosse accorta. Le spese condominiali per quieto vivere, non glie le ho fatte pagare ma a questo punto posso rivalermi dovendone pagare la metà da contratto. Non so se chiudere un occhio o impuntarmi per 880 euro perchè e' rincoglionita ma secondo me un po' ci fa la stronza.
Se mi rispondete con CHAT GPT vi banno, piuttosto non cagatemi







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