i fancazzisti sopravviveranno sempre! :smug:
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i fancazzisti sopravviveranno sempre! :smug:
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Non direi, perché si tratta di un modo di pensare che non si è incarnato in alcun movimento politico (ok, ho citato Wilders e Orbàn, ma non fanno parte dell'alt-right: ne condividono alcuni punti come il netto anti-islamismo) ed ha avuto solo timidi riflessi nell'ascesa di partiti tradizionali (Front Nationàl, i Repubblicani con Trump, Casa Paund,...) non essendovi altre alternative di sfogo.
Nel mucchio dell'alt-right thinking possiamo includere le varie scuole di pensiero MGTOW, Red Pill, Deus Vult ecc.
Fenomeno da tenere sott'occhio, imho.
mi dispiace, ma come di consueto vincono i sionisti. sempre
Magari, specie in Italia fossimo comandati da una dittatura sionista che raddrizzi tutto e tutti. Invece scappano dall'Europa che preferisce i sabbipodi per rintanarsi in quel fazzoletto di terra mediorientale senza acqua e senza petrolio.
Non gliene frega un cazzo di estendersi territorialmente nel mondo.
ma se hanno fior di multinazionali in mano, non lo chiami potere quello? :uhm:
Ora aggiungo il più serio di tutti: Skynet
Politici a casa, spazio ai computer. Si comincia
In Nuova Zelanda sta facendo notizia quello che potrebbe essere il primo esperimento su vasta scala di Intelligenza Artificiale applicata alla politica. Si chiama SAM e tecnicamente è un chatbot attivo su Facebook Messenger.
Dal punto di vista tecnologico non siamo di fronte a una novità assoluta, dunque, perché i chatbot sono ormai una realtà quotidiana - seppure in continuo miglioramento. Ciò che richiama l'attenzione è il taglio squisitamente politico di SAM
Questo BOT è infatti progettato per rispondere ai cittadini su temi politici, e promette due cose su cui i politici umani storicamente lasciano a desiderare: capacità di ascolto e di mantenere le promesse. Al momento è in grado di "conversare" su una serie di argomenti preselezionati, e dovrebbe diventare più abile mano a mano che i dati si accumulano; quante più persone parlano con SAM, in altre parole, e più brava diventa. Ci può parlare chiunque lo desideri, basta visitare il suo profilo.
L'idea generale è di creare "il primo politico virtuale del mondo, guidato dal desiderio di colmare la distanza tra ciò che desiderano gli elettori e ciò che promettono i politici, e ciò che ottengono davvero". Una promessa bellissima in effetti, da politico navigato.
Il creatore Nick Gerritsen spera che SAM si possa candidare a un incarico politico già nel 2020, speranze che con ogni probabilità andranno a infrangersi contro lo scoglio legislativo. Né la Nuova Zelanda né altri paesi del mondo sono pronti ad accettare un'Intelligenza Artificiale in un ruolo simile - per quanto a Dubai si siano divertiti nel mettere in scena la cittadinanza per il robot Sophia.
L'esperimento SAM è dunque solo un divertissement? Au contraire, è piuttosto un primo passo, un segnale - forse il più concreto - verso l'applicazione dell'AI alla politica. Un'idea che di per sé non è affatto nuova né strampalata. Anzi, con ogni probabilità entro una decina d'anni sarà all'ordine del giorno.
Non ci sono ragioni, dopotutto, per cui le attuali AI debbano restare relegate ai settori che conosciamo - automobili, banche, assicurazioni, analisi dei dati, etc. Se l'evoluzione manterrà l'attuale ritmo, infatti, presto un sindaco o un Primo Ministro potrebbe avere interesse a usare un'AI come consulente. Anzi esistono già strumenti di progettazione urbanistica che propongono l'AI come "assistente" agli amministratori locali.
Non sarà domani, certo, ma presto avremo Oracoli abbastanza efficaci da essere consulenti davvero utili a un politico. A un certo punto, poi, cominceremo a pretendere che questa consulenza abbia sempre luogo: chiederemo ai politici di tenere in considerazione il responso dell'AI, e di spiegare perché eventualmente decidono di ignorarlo.
E poi, andando ancora più avanti nel tempo, non è da escludere l'idea di assegnare a una o più AI incarichi autonomi. C'è molta strada da fare, ma personalmente credo che potrebbe essere un bel passo avanti. Oggi scegliamo i nostri politici perlopiù per l'aspetto che hanno o per come parlano, non per la loro competenza o le loro posizioni politiche. Ci siamo abituati al fatto che promettono senza mantenere, e che preferiscono passare il tempo a litigare tra loro piuttosto che a fare cose concrete. Non è certo uno scenario ideale.
Potremmo invece avere della AI programmate secondo principi politici, diciamo i classici destra e sinistra. Quella vincente sarebbe un vero governante, incorruttibile fedele agli impegni presi, razionale, immune ai ricatti. Il lavoro per creare un AI simile sembra mastodontico, ma qualche anno fa lo sembrava anche farne una che diventasse imbattibile a Go.
Un gioco come Go non è complesso quanto la politica probabilmente, né qualsiasi altro gioco. Eppure la politica in un certo senso è un gioco, con le sue regole e i suoi sistemi. Un'Intelligenza Artificiale probabilmente potrebbe giocarci e vincere. :smug:
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intanto per chi vuole sbizzarrirsi a chiedere cazzate!
http://www.cleverbot.com/
Mettici l'ANPI e gli Antifa' in generale :rotfl:
http://www.secoloditalia.it/2017/11/...edium=facebook
>La mossa del cavallo
Un chatbot politico? Mmmmh...
Non so se sia una buona idea...
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koba44 che diamine gli hai scritto? :rotfl:
Io credo che presto o tardi ci sarà una grossa resa dei conti, le ultradestre guadagneranno simpatizzanti paradossalmente più per colpa dei sjw, naziboldrine, no borders e dell'invasione cammellata.
Quello che è chiaro è che l'immigrazione prima o poi presenta il conto, caghiamo meno figli mentre i sabbipoi ne fanno 3-4. Magari non oggi o tra 10 anni succederà qualcosa, ma tra 20-30...
Quindi i casi sono due
1) remove kebab e zeccame vario
OPPURE
2) Europistan
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