Questa volta ci spostiamo a nord-est, in Veneto, in provincia di Padova. A Campodarsego, una cittadina di 14mila abitanti, c’è un’azienda che dal 1907 realizza trattori compatti per agricoltura specializzata. Si chiama Antonio Carraro.
«Offriamo un contratto base di terzo livello che fa riferimento al contratto nazionale del settore metalmeccanico,
con una retribuzione di 1590 euro lordi mensili», racconta alla giornalista Liliana Carraro, responsabile Relazioni Esterne dell’azienda. Le figure richieste sono di diversa tipologia, si cercano giovani «allenati a utilizzare l’interconnettività» e
che abbiano già maturato esperienza professionale:
“ingegneri meccanici progettisti, periti meccanici disegnatori, operatori addetti alle lavorazioni meccaniche, alla carpenteria, al controllo qualità del prodotto e periti elettrici ed elettromeccanici”.
La responsabilità è dunque dei giovani che, ribadisce Carraro, «oggi vogliono fare tutti il medico o l'avvocato, ma non credo che riusciranno a trovare pane per i loro denti nell'Italia in cui viviamo» e «hanno un'idea sbagliata su cosa significhi lavorare in un’azienda metalmeccanica» e del mondo accademico «sconnesso con la velocità dell'innovazione nel mondo della produzione».