Spagna sotto choc: la star del porno Nacho Vidal sarebbe sieropositivo

L'industria europea del porno ha chiuso i battenti per un mese dopo la notizia (non confermata) che Nacho Vidal, uno dei più importanti attori del Vecchio continente (non a caso è definito: il Rocco Siffredi spagnolo), avrebbe l'Hiv. E anche se non c'è nessuna conferma ufficiale, si è innescata una reazione a catena e tutti gli attori dei set a luci rosse, anche quelli che non hanno lavorato direttamente con lui, dovranno sottoporsi ad accertamenti e test medici.

La notizia è partita dai media spagnoli. Secondo il quotidiano catalano El Nacional, Vidal avrebbe scoperto di essere sieropositivo in una delle migliori cliniche di Barcellona: di conseguenza tutte le attrici che hanno girato film con lui sarebbero state informate.

Sempre El Nacional ha interpellato direttamente Vidal: "Non so dove abbiate ottenuto questa informazione - ha detto - ma è di pessimo gusto, non voglio dire nulla. Grazie". A difenderlo è intervenuta direttamente la madre, anche lei sentita dal giornale: "Non è affatto vero e un'informazione di questo genere lo danneggia come attore".

Ma lo shock rimane: anche perché al contrario di quello che accade in altre parti del mondo (ad esempio in California) nel mondo dell'hard europeo i preservativi sono banditi, per la contrarietà degli spettatori. Ma se un attore famoso come Nacho si ammala, mette di conseguenza a rischio centinaia di persone.

Nacho Vidal è stato lanciato nel porno da Rocco Siffredi nel 1998. Da allora ha lavorato come protagonista in oltre 1500 film (in media più di 6 al mese) e ha prodotto o diretto (ricoprendo alle volte entrambi i ruoli) oltre duemila pellicole, inclusi molti titoli per il pubblico gay.

In Spagna è conosciuto anche per aver preso parte alla versione iberica dell'Isola dei Famosi, reality nato sulla scia di quello italiano. Nel 2017 confessò ad una tv spagnola di avere una figlia transgender: una scelta fatta per donare il cachet della sua partecipazione a Chrisallys, un'associazione che aiuta e guida le famiglie con minori transessuali. Poi, con una lettera, commosse i suoi fan raccontando il suo amore incondizionato per Ignacio, 9 anni, che aveva deciso di farsi chiamare Violeta.


"Non ti piaceva giocare a calcio, almeno non tanto quanto avere tacchi e gonne - scriveva Nacho Vidal - All'inizio pensavo che tu fossi gay, non avrei mai immaginato che in realtà eri una bambina. Quando avevi sei anni ho visto un documentario in tv di un ragazzo transessuale e mi si sono accese numerose lampadine".

"Mi ricordo - continuava l'attore - quando stavamo camminando mano nella mano in un centro commerciale ed improvvisamente ho sentito un'energia dentro che ha preso il mio cuore, la mia mente e la mia anima. Mi sono detto: ho una figlia, ho una figlia!".

Ma Nacho non nascondeva alla piccola le difficoltà che dovrà affrontare: "Purtroppo viviamo in una società che non accetta le differenze. Io sarò sempre al tuo fianco, saremo sempre al tuo fianco. Per me averti è stata una benedizione, sei stata una manna dal cielo, angelo mio. Sei un essere unico nel suo genere, dolce, intelligente, nobile. Grazie per essere nata - conclude la lettera - ti amo figlia mia".