Che collegamento c'è tra gli Animals, gruppo rock inglese fondato da Eric Burdon negli anni '60, cui si deve tra l'altro la più commercialmente nota versione del brano The House of The Rising Sun




e il tizio che l'ultima volta che siete stati al supermercato avete visto, vestito con divisa della San Carlo o della Parmalat (per dirne due), riempire gli scaffali della corsia coi prodotti della tal marca?

Ebbene, un collegamento c'è.

Sappiate infatti che il produttore degli Animals (e di vari altri gruppi musicali), un certo Mickie Most, cantante non molto fortunato dei primi anni '60, appesa la voce al chiodo preferì mettersi a fare il produttore perché gli era venuta un'idea. A quell'epoca, infatti, il mercato della musica leggera aveva inziato da qualche anno a sfondare e ad entrare, con dischi e giradischi, nelle case di tutti i giovani, che manifestavano sempre più interesse per la possibilità di acquistare musica. La rete di vendita dei prodotti musicali, tuttavia, era all'epoca composta tutta da negozi specializzati, presso i quali gli amatori si recavano. Most ebbe invece l'idea di portare la musica fuori dai negozi. Attraverso appositi accordi prima con i negozianti stessi, poi con i gestori di altri negozi (come supermercati, stazioni di servizio, edicole), Most si mise a proporre a costoro di riservargli una parte del negozio o dell'area esterna allo stesso e, specificamente, apposite scaffalature (rack), mentre lui avrebbe inviato in tutti i negozi dell'apposito personale che, munito dei dischi dei cantanti da lui rappresentati, avrebbe curato l'approvigionamento e l'esposizione di tutto quel materiale, allo scopo di facilitarne la vendita al pubblico. Most creò anche un'apposita società, la RAK Records, che si specializzò (a differenza del nome) non in produzione musicale, ma in marketing operativo di prodotti musicali, portando i dischi là dove prima non venivano venduti e massimizzandone così la vendita. Da questa idea di Most e dall'attività da lui messa in piedi (di questo fu pioniere) gli americani trassero quello che oggi giuridicamente si definisce contratto (divenuto ormai socialmente tipico) di rack-jobbing (letteralmente riempimento di scaffale), cioè il contratto attraverso il quale marchi come quelli citati sopra (San Carlo o Parmalat), in accordo con i gestori di negozi e supermercati, mandano (in proprio o subappaltando l'attività ad agenzie che si occupano specificamente di questo) personale esperto nella predisposizione di scaffali o di interi reparti del negozio o supermercato al fine di favorire la vendita al consumatore (e soprattutto l'acquisto di impulso del medesimo) dei propri prodotti.

Perciò quando vedete qualcuno (che non sia il magazziniere solito) riempire gli scaffali del vostro supermercato di fiducia adesso sapete tre cose:
1) che c'è qualcuno che li riempie con criterio, non a caso, ed è pure pagato appositamente per farlo;
2) che se lo fa ed è pagato è ovviamente per favorire la vendita e convincervi, magari in maniera subliminare, a comprare questo e non quell'altro prodotto;
3) che l'idea di questa attività è nata per spingere della musica che oggi sicuramente consideriamo buona, ma magari all'epoca aveva bisogno di una spinta in più.