Uno dei dettagli più ripresi sull’inchiesta è quello dell’elettroshock, una terapia basata sull’uso di scariche elettriche che sembrava essere stata usata sui bambini per manipolare i loro ricordi. Nelle prime ore dopo la notizia degli arresti, i giornali avevano parlato con molta enfasi della storia dell’elettroshock; Luigi Di Maio in un post su Facebook aveva parlato di «impulsi elettrici per modificare la memoria dei bambini e convincere i giudici della necessità dell’affido».
Gli stessi giornali che avevano parlato di elettroshock si sono poi corretti nei giorni seguenti, spiegando che la funzione dell’apparecchio trovato dai carabinieri era stata fraintesa. Non era un apparecchio per l’elettroshock – una terapia ormai molto rara e che si può eseguire solo in pochi casi – e non poteva essere usato per trasmettere scariche elettriche ai pazienti: era invece di un apparecchio usato nell’ambito della psicoterapia EMDR, una tecnica utilizzata e rispettata dalla comunità scientifica, che permette di mandare ai pazienti stimoli acustici e tattili. I “due fili” di cui hanno parlato i giornali sono collegati a due manopole che vibrano.