se le zanzare diventeranno un possibile vettore per il vairus© l'avremo tutti nel culo senza possibilità di scampo, quarantena o non quarantena, non gufate gente. :bua:
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Coronavirus, ricercatori in Usa e in India: «Il Covid-19 si rifugia nei testicoli, ecco perché muoiono più uomini»
Citazione:
NEW YORK - Perchè il coronavirus uccide più uomini che donne? Uno dei tanti misteri che ancora circondano la pandemia può essere vicino a una spiegazione. Uno studio condotto negli Usa dal Montefiore Health System e dall’Albert Einstein College of Medicine, in collaborazione con l’Ospedale di Malattie Infettive Kasturba a Mumbai in India, propone una risposta inedita, e cioé che la colpa sarebbe dei testicoli.Secondo i ricercatori, le ghiandole sessuali maschili costituirebbero una specie di «roccaforte» in cui il virus si rifugia quando è sotto attacco. Una roccaforte che non esiste nelle donne, poiché le ovaie a differenza dei testicoli non presentano la proteina ACE2, il recettore a cui il covid-19 si lega per invadere le cellule umane.
La ricerca è stata condotta da quattro studiosi, il professore di biologia molecolare Amit Verma, il professore di biologia Ulrich Steidl, l’oncologa Aditi Shastri, e sua madre, Jayanthi Shastri, microbiologa in India. I quattro hanno pubblicato il loro saggio su MedRxiv, un sito su cui in queste settimane gli scienziati si scambiano informazioni e dati sul coronavirus, anche se non sono state controllate da fonti autonome.
«Studi condotti in tutto il mondo – scrivono i quattro – hanno ripetutamente dimostrato una incidenza maggiore e una severità più grave della malattia negli uomini rispetto alle donne». Gli studiosi spiegano di aver notato come gli uomini impieghino più tempo a «liberarsi del virus», e che ciò può spiegare «la maggior gravità dei casi per loro».
Effettivamente, se il contagio avviene allo stesso ritmo fra donne e uomini, è stato però confermato che sia in Cina, che in Corea del sud che in Italia, in Gran Bretagna, Spagna, e negli Stati Uniti, gli uomini rappresentano un numero maggiore dei decessi. Nella città di New York si è arrivati a una disparità per cui i decessi maschili sono il 68 per cento e quelli femminili il 32 per cento.
C’era la teoria che gli uomini siano più spesso fumatori e abbiano la pressione più alta, o anche che il sistema immunitario femminile reagisca subito con maggiore forza di quello maschile.
La spiegazione dei quattro studiosi americani e indiani, rilancia con grande evidenza anche dal Los Angeles Times, invece è che il virus entri nel corpo degli uomini anche attraverso i testicoli, dove resterebbe più protetto dalla reazione del sistema immunitario. E grazie a questa «roccaforte» il covid-19 riuscirebbe a resistere più a lungo negli uomini, uccidendone di più che non le donne.
Naturalmente la ricerca deve essere soggetta a vari controlli, ma le prime reazioni di esperti nello stesso campo sembra accettare la teoria come possibile. La professoressa Kathryn Sandberg, della Georgetown University, ad esempio, è una specialista della differenza nelle reazioni immunitarie fra uomo e donna. La professoressa ha detto al Washington Post di considerare che effettivamente «i testicoli potrebbero avere un ruolo», e ha raccomandato che in tutti gli ospedali si cerchi di tenere dati molto più accurati sulle reazioni diverse fra donne e uomini, perché «solo così si possono capire i meccanismi che il virus usa per attaccare il corpo umano».
Se la teoria dovesse essere confermata da ulteriori studi, ne conseguirebbe anche un altro fattore preoccupante, e cioé che il covid-19 sia trasmesso anche per via sessuale: «Dovrà essere preso in considerazione che il virus possa essere secreto nel liquido seminale» ammonisce la professoressa Aditi Shastri.
a me fan ridere tutti quelli che nelle precedenti pagine "ahahaha guarda che gli americani bubù che scemi popolo di idioti!!11!!!" e poi esattamente le stesse cose succedono/sono successe qua da noi :asd:
Pier Luigi Lopalco, epidemiologo
4 hrs ·
Cosa ci insegna lo studio su Vo’ Euganeo
Pubblicati, anche se non ancora sottoposti a peer-review, i risultati dello studio di popolazione sul comune di Vo’ Euganeo. Un interessantissimo esperimento che aiuta a comprendere meglio dinamiche di trasmissione e contagiosità del virus.
In sintesi, un'elevatissima quota della popolazione del paese è stata sottoposta a tampone in una prima fase, all’inizio del lock-down, e poi una seconda volta alla fine del picco epidemico.
Nel primo round è risultato positivo il 2,6% della popolazione su 2.812 test, nel secondo round l’1,2% su 2.343 testati. In entrambe le tornate, il 43% dei positivi erano al momento asintomatici.
Nella prima tornata, dunque, sono stati identificati 31 asintomatici (1,1% della popolazione) e nella seconda 12 (0,5% del totale).
Questa informazione è preziosa, considerando che è stata raccolta in una comunità in piena fase epidemica, a delineare la dimensione del contagio e ad intervenire per spegnere le catene di trasmissione. Ma ci da anche la misura della scarsa capacità di una strategia simile di individuare i portatori asintomatici in condizioni di scarsa circolazione del virus. Non è vero infatti che, come a volte con faciloneria qualcuno commenta, a Vo' Euganeo c'era un 43% di portatori asintomatici del virus!
Un altro interessante elemento che salta agli occhi è che, su ben 217 bambini fra 0 e 10 anni nella prima tornata e 157 nella seconda, nessuno è risultato positivo al tampone. Questo apre una finestra di interpretazione sul possibile ruolo dei bambini nella trasmissione asintomatica del virus che probabilmente va rivisto e urgentemente indagato.
Il paper è disponibile al seguente link
https://www.medrxiv.org/content/10.1...157v1.full.pdf
I pediatri: "Fino a 47% bimbi asintomatici, rischio a settembre"
https://www.adnkronos.com/fatti/cron...ZS6huoDDJ.html
Pubblicato il: 20/04/2020 13:27
"Dal 42% al 47%: potrebbe essere questo il range di bambini asintomatici o con pochi e leggeri sintomi con infezione da Covid-19 che attualmente si sta sviluppando nella popolazione pediatrica e che si vedrà appieno in autunno, all’apertura delle scuole, nella cosiddetta 'fase 3'. Senza interventi specifici, saranno dunque i bambini i veri 'untori' da coronavirus, e quindi sarà fondamentale non solo riorganizzare gli spazi comuni e le classi, ma anche fornire ai pediatri del territorio, ai pediatri di famiglia, strumenti e presidi fondamentali nella ricerca di Covid-19 nei nell’infanzia e nell’adolescenza: dall’analisi sierologica, da confermare con il tampone, alla vaccinazione di massa con l’antinfluenzale, che consentirà di individuare subito i casi di Covid-19, evitando di confonderne i sintomi con quelli dell’influenza". Lo sottolinea la Società italiana di medici pediatri (Simpe).
"Con l’apertura delle scuole a settembre, raccomandata dalla maggior parte degli esperti, quindi ben oltre la cosiddetta 'fase 2' - spiega Giuseppe Mele, presidente Simpe, a margine dell’incontro del direttivo nazionale - ci sarà una vera e propria rivoluzione nei contagi da Covid-19. È del tutto evidente che in queste condizioni la riapertura delle scuole favorirà la diffusione del contagio tra i bambini, che a loro volta lo riporteranno a casa, con il rischio reale di un nuovo picco epidemico. Si tratta di capire dunque come intervenire nel merito, come gestire le distanze in classe e negli spazi comuni, decisioni fondamentali da prendere al più presto".
Inoltre, sottolinea, "si deve aggiungere che in autunno inizia la diffusione delle normali patologie infettive stagionali, compresa l’influenza, che renderanno ulteriormente confusa e difficile la valutazione della situazione epidemiologica. Sarà quindi fondamentale fornire da subito tutti quegli strumenti che possano consentire una indagine sierologica, da confermare con il tampone, e, naturalmente attivarsi per essere in grado di distinguere da subito i sintomi da Covid-19 'leggeri', tipici dei bambini, da quelli influenzali o para-influenzali".
"Per questo - dice Mele - chiediamo l’obbligatorietà della vaccinazione antinfluenzale per i bambini da 6 mesi a 14 anni. Lo chiediamo ora, per settembre-ottobre, quando normalmente viene emanata la circolare ministeriale che indica le fasce che dovranno essere interessate dalla vaccinazione. Avere la popolazione pediatrica vaccinata nella sua totalità significherà contribuire a comprendere, nel momento in cui si ripresenterà, chi avrà il virus del Covid-19. Questo significa agire sulla ‘patologia di comunità’. Un approccio completamente differente da quello utilizzato finora".
"Pensiamo anche - conclude il pediatra - di dover organizzare la pediatria di famiglia in forme associative diverse rispetto al passato, per un approccio di comunità e non più rivolto al singolo. La popolazione pediatrica deve godere degli stessi diritti degli adulti e le stesse opportunità di assistenza, attraverso le Unità di continuità assistenziale dedicate alla pediatria (Uscap). Siamo pronti ad un confronto con i tavoli ministeriale e con le Regioni, e disponibili a fornire il nostro supporto come società scientifica".
Questa è una banalità, il controllo c'è sempre, siamo in un sistema costituzionale, non in una dittatura. Ciò non toglie che non si ingenera alcuna confusione, i decreti sono legge e valgono quelli.
Protip: il principio di leale collaborazione vige sempre, e tra tutti gli enti territoriali, non certo solo tra Stato e Regioni nell'ambito delle materie di legislazione concorrente.
I politici devono mediare tra le esigenze di tutte le parti in causa, ma sanno bene che se apri troppo presto poi sei costretto a richiudere...
Qui mi pare che il governo si sia sempre mosso ed abbia sempre parlato in termini di massima prudenza.
Fino ad ora è andata così, per me non c'è motivo di pensare che ora all'improvviso impazziscano ed aprano tutto.
Ah :bua:
Il che renderebbe ancora più gravi le eventuali mancanze organizzative che ci sono state nella primissima fase dell'epidemia.
Leggo tra l'altro che c'è stata una circolare datata 22 gennaio in cui il ministero raccomandava alle regioni di:
- Applicare i protocolli previsti in caso di epidemie
- Definire dei percorsi separati per i pazienti con sintomi respiratori in ospedali e studi medici
- Fare indossare i dispositivi di protezione al personale medico
- Stabilire il fabbisogno di tali dispositivi
- Fare scorta di tali dispositivi
Che non ha avuto risposta.
Cmq può essere un modo per alleggerire il carico sugli ospedali.
Si fa una selezione all'ingresso, e se hai avuto nella vita dei comportamenti che potrebbero averti causato un danno fisico rimani fuori :sisi:
:rotfl:
No, è stato chiaramente detto che non sia possibile la trasmissione tramite zanzara :sisi:
Comunque se andate a nigeriane senza condom basta andare subito dopo in pronto soccorso, vi fanno la profilassi e l'HIV non lo prendete proprio
Lo dico perché so che a qualcuno qui può servire
beh da noi hanno subito chiuso tutto e basta , e gli stessi che gridano al gomploddo alla dittatura e ai campi di sterminio non escono per paura di dover pagare 300€ di multa :asd:
Non vorrei dire... ma è chiaro che il 43% degli asintomatici è da intendersi come percentuale sui positivi :look:
Qualcuno lo aveva inteso come 43% della popolazione totale?
Shhhhh.... che per vermont non serve a nulla chiudere le scuole :sisi:
Edit.
Letto meglio: se pensano di mettere la vaccinazione influenzale obbligatoria ai pargoli, già immagino la riesumazione dei no vax in autunno :bua: