Sappiamo tutti che iudex peritus peritorum est. Però sappiamo pure che generalmente il giudice (anche per il fatto di non poter applicare scienza propria nel giudizio al di là del notorio e delle nozioni di comune esperienza) si ferma di fronte ad accertamenti di fatto di natura tecnica e delega, in buona parte dei casi, l'integrale accertamento dello stato di fatto di cose (o persone) e dell'eziologia di determinati eventi a professionisti esperti dello specifico settore (medici, commercialisti, ingegneri, geometri, fisici, periti di altro genere); sulla base delle relazioni di questi esperti, poi, prenderà la propria decisione, potendosi discostare dalle relazioni solo motivandone la ragione.
Ebbene, tu (come molti tuoi colleghi) mi sembri abbastanza critico sul fatto che un medico venga sottoposto a giudizio da un giudice, quando si controverte della sua responsabilità professionale nei confronti di un paziente. Mi piacerebbe quindi sapere, secondo te, come si dovrebbe gestire l'accertamento giudiziario della malpractice medica rispetto a come viene gestito ora.