quello che si conserva in un affresco nel museo del bargello a firenze, nella cappella del podestà, a volte attribuito a giotto ma sicuramente dipinto dalla sua bottega (la nascita stessa del museo è intrecciata con la scoperta di tale affresco nel xix secolo).
in realtà #forsenontuttisannoche tale primato è conteso con un’altra raffigurazione, meno nota, che si trova in un luogo piuttosto sorprendente. a pochissimi metri dal bargello, in via del proconsolo, in quello che era il palazzo dell’arte dei giudici e notai esiste infatti un notevole ciclo di affreschi trecenteschi (suggestiva la serie di stemmi della città che si trova proprio sul soffitto e che possono essere considerati un riassunto delle istituzioni politiche del tempo).
la cosa che mi lascia sempre piuttosto perplesso, comunque, è come l’edificio che conserva tali preziosi affreschi (e fra cui, ricordiamo, il ritratto di dante nonché il più antico ritratto di boccaccio) oggi non sia un museo benché sia visitabile con modalità che definirei improprie.
si tratta, infatti, di un ristorante di pesce, anzi, a dire il vero una sorta di friggitoria chic (il fishing lab). quindi basta andare (eventualmente prenotare), sedersi accanto ai suddetti affreschi e addentare i calamaretti guardando dante negli occhi (non mi risulta che montanari abbia mai protestato contro questo uso del patrimonio, forse perché deciso in epoca pre-renzi. ah, le care vecchie soprintendenze!).
comunque si mangia bene e non è caro.