Cos'ha in testa?
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Cos'ha in testa?
Rofl
Ok makes sense
Così tra uno spostamento e l'altro possono farsi costa e salsiccia ai ferri
L'innesco della prima carica crea un'esplosione che basta e avanza a bucarne una decina, poi esaurisce l'efficacia più per la distanza che per l'effettiva resistenza offerta.
Allo stesso modo, metterla troppo distanziata dalla corazza crea problemi più grandi di quelli che risolve, quindi sei sempre da quel pero e da quel fico.
https://www.corriere.it/economia/con...ipale_amp.html
Citazione:
Russia Cina, così Pechino sostiene l’economia di Mosca: compra grano, gas, petrolio, aziende
La Cina è già oggi il primo partner commerciale di Mosca. Il legame tra i due Paesi si sta intensificando dopo le sanzioni occidentali, grazie al sostegno economico offerto da Pechino a Mosca. Un aiuto molto interessato che si estende fino ai circuiti di pagamento
di Marco Sabella
La Cina è già adesso il primo partner commerciale della Russia
I legami economici e politici tra i due regimi autoritari di Russia e Cina sono sempre stati solidissimi e a causa della guerra scatenata dalla Russia contro l’Ucraina si vanno ulteriormente rafforzando. Negli ultimi 20 anni, nonostante un calo del peso degli scambi commerciali sul Pil passato in Russia da circa il 70% del 2000 al 46% del 2020, la relazione tra i due Paesi è rimasta strettissima. Complessivamente la Cina nel 2021 ha importato dalla Russia beni per 79 miliardi di dollari e per Mosca Pechino rappresenta il 17% di tutte le sue esportazioni. La Cina è il primo fornitore di importazioni della Russia nei beni ad alta tecnologia come telefoni cellulari, computer, apparecchiature per le telecomunicazioni. Ma è in cima alle classifiche anche in settori più tradizionali come giocattoli, tessili e abbigliamento. Secondo i dati più recenti, il commercio bilaterale è cresciuto del 35,9% lo scorso anno raggiungendo la cifra record di 146,9 miliardi di dollari.La durezza delle sanzioni imposte dall’Occidente alla Russia in risposta all’attacco scatenato contro l’Ucraina aprono adesso nuovi scenari: si profila infatti per la Cina la possibilità di estendere e approfondire ulteriormente la sua partnership con Mosca in tutti i settori sotto embargo da parte dei Paesi Occidentali a cominciare dall’energia, dal gas, e dalle materie prime di cui il colosso cinese è sempre affamato, fino ai prodotti ad alta tecnologia e farmaceutici.
Il rischio di diventare «satellite» della Cina
Si apre, così, addirittura la possibilità di un “acquisto” a prezzi di saldo di grandi gruppi energetici e industriali russi da parte della Cina che a luglio 2020 aveva riserve pari a 3,13 trilioni (3.130 miliardi) di dollari nei suoi forzieri. Se questo avvenisse la Russia pagherebbe molto caro il sostegno della Cina e diventerebbe di fatto una sorta di Paese satellite della Cina.
Grano: la Cina apre alle importazioni dalla Russia e fa volare i prezzi
La Russia è il primo produttore di grano al mondo e insieme Russia e Ucraina garantiscono circa un terzo dell’offerta globale di grano. In questo conteso la Cina a febbraio ha allentato le restrizioni doganali sulle importazioni di grano dalla Russia, in precedenza sottoposte a limitazioni a causa della preoccupazione per la presenza del fungo nano — parassita che può provocare gravi perdite di rendimento per il grano e per altre produzioni agricole. La decisione aiuta Pechino a garantirsi le forniture in un momento in cui i prezzi hanno raggiunto livelli elevatissimi. Il 7 marzo scorso le quotazioni del cereale hanno toccato i 430 euro la tonnellata e i prezzi potrebbero salire ulteriormente perché l’Ucraina in guerra non sarà probabilmente in grado di procedere alla raccolta e questo darebbe una ulteriore spinta ai prezzi. La Cina, con la sua politica di eliminazione delle restrizioni doganali da un lato garantisce uno sbocco sicuro al prodotto russo e dall’altro si assicura rifornimenti garantiti per i prossimi mesi.
Gas: il piano per sostituire l’Europa con il Nord Est della Cina
Il sostegno cinese a Putin si manifesta anche nel settore delicatissimo delle esportazioni di gas che nonostante la correzione delle quotazioni degli ultimi giorni rimangono su livelli di oltre 200 dollari MGh, dopo avere toccato punte di 295 dollari al MGh. Un anno fa il gas costava circa 18-20 dollari a MGw e quindi il prezzo è più che decuplicato. A febbraio, con il profilarsi delle sanzioni occidentali alla Russia, Mosca e Pechino hanno siglato un accordo trentennale per fornire gas naturale al nord-est della Cina dall’Estremo oriente russo. Gazprom, il colosso russo dell’energia, avrebbe firmato un contratto per costruire il gasdotto Soyuz Vostok, che attraverserà la Mongolia, e che potrebbe trasportare fino a 50 miliardi di metri cubi di gas verso la Cina. Le clausole contrattuali prevedono che il pagamento sarà in euro con l’obiettivo di ridurre il ricorso al dollaro nelle transazioni internazionali. Nell’immediato, tuttavia, la domanda cinese non sarà sufficiente a compensare l’eventuale sospensione delle forniture di gas all’Europa e il mancato introito che ne deriverebbe per Mosca. Contemporaneamente l’Europa, Italia in testa, per alcuni anni, non potrà certamente fare a meno del gas di importazione russa.
Carte di credito: addio Visa e Mastercard, ecco la cinese Mir
Il settore finanziario, bancario e dei pagamenti è tra i più colpiti in Russia dalle sanzioni occidentali. File di cittadini alla ricerca di monete metalliche si sono accalcate alle fermate della metropolitana di Mosca dopo che i circuiti Visa e Mastercard hanno sospeso i pagamenti con carta di credito in Russia, bloccando quindi anche la bigliettazione dei trasporti pubblici. Il gruppo bancario Sberbank, peraltro sull’orlo di un default a causa delle sanzioni occidentali, sta lavorando alla possibilità di emettere carte di credito in collaborazione con Mir, un sistema di pagamento attivo in Cina e gestito da Union-Pay, il sistema di pagamento nazionale della Cina. Con la sostituzione di un partner cinese ai tradizionali circuiti occidentali, la Russia conta di poter effettuare pagamenti oltre che nelle micro-transazioni locali anche con e verso 180 Paesi del mondo. Di fatto il sistema dei pagamenti russo potrebbe diventare una propaggine di quello cinese.
Colossi russi di gas e materie prime, la grande occasione a saldo
Ma il sostegno interessato di Pechino all’alleato russo potrebbe trovare il suo punto più alto, in termini di convenienza per la Cina, attraverso l’ingresso nel capitale dei grandi gruppi industriali e minerari russi le cui quotazioni sono state “stracciate” a causa delle sanzioni occidentali. Gazprom, parzialmente di proprietà dello Stato russo, ha perso oltre il 90% della sua capitalizzazione alla Borsa di Londra, mentre il produttore di alluminio United Co. Rusal International ha dimezzato le sue quotazioni alla Borsa di Hong Kong. A farsi avanti per entrare nel capitale (magari senza assumerne il controllo) di questi grandi gruppi russi ci sarebbero i colossi pubblici di Pechino come China National Petroleum, China Petrochemical, Aluminiom Corp. of China e China Minmetals. Quindi dal comprare i singoli prodotti di cui Pechino ha fatto incetta in queste settimane (petrolio, ferro, orzo, mais, metalli rari) la Cina passerebbe a un livello superiore prendendo il controllo, o assumendo comunque un’influenza enorme, all’interno della compagine azionaria dei grandi gruppi russi. Il sostegno cinese a Mosca non è certamente privo di secondi fini.
Aggiornamenti di quanto anticipato
Azienda qua in zona con clienti e ufficio in russia. Normalmente manda un "carico" ogni 15 giorni in russia. Da quando è iniziato il casino delle sanzioni stanno mandando giù 2-3 camion a settimana a caricare. Da quando hanno iniziato a bloccare i pagamenti la gente si sta preoccupando perché se già con questo cliente avevano un fido fino a 250k ora sono arrivati ad avere inviato 500k di merce! AD interpellato dice "state sereni", questi che lavorano lì che mi hanno raccontato la cosa sono un po' preoccupati perché già qualche anno fa hanno rischiato di chiudere per mosse del genere dell'AD.
Super mega nuovo polo comunista russo-cinese
No, difese del genere sono inutili o qualcosa che detoni il missile prima di colpire l'obbiettivo (tipo cariche a pallettoni) o semplicemente fumogeni.
Ma più che altro sti ferri vecchi che stanno inviando mi pare non abbiano manco un sistema di allerta visto che stanno sempre li fermi a prendersi il missile.
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Wellcome nell'industria veneta con il vecchio padrone che dovrebbe decidere solo se andare in bagno vista l'età che tiene in mano il destino di centinaia di persone.
quella della griglia doppia era una battuta, ma ringrazio chi ha risposto seriamente :asd: