Domanda da parte di uno che vive in una provincia a caso del Nord piena di campi rom, in aumento pure, mò se sò messi pure vicino ar cimmitero e all'ecocentro, così, taaac!


Dunque.

Supponiamo, per assurdo, che io voglia vivere in una roulotte.
Allora mi compro un terreno, se ho voglia di essere gentile con lo Stato e non oKKuparlo abusivamente; e se sono proprio di buon umore lo prendo pure edificabile, deh.
Ci piazzo una roulotte e vivo lì.

Giusto?

Sbagliato: non posso.


Le Sentenze mi dicono infatti che ciò costituirebbe un abuso edilizio.

La roulotte, o il camper, o sarcazzo, anche se ha le ruote è de facto tenuta fissa lì e quindi costituisce una costruzione abusiva.

Ok, direte voi giovini ingenui: basta che ottieni l'autorizzazione no? Il permesso di costruire, la scia, la dia, tua zia, cazzoneso, chiedi a un geometra.

Giusto?

Sbagliato: non posso.

O meglio, chiedere è lecito, ma il Comune de quo mi risponderebbe, con tutta la cortesia possibile, di attaccarmi a sto cazzo, perché una roulotte/camper/container non ha i requisiti tecnici specifici di salubrità/sismicità/energetica (onda?) per essere "edificato", oggidì.

E oltre a ciò, tale "costruzione" andrebbe sicuramente contro il decoro urbano, anche in assenza di vincoli paesaggistici o menate simili.

Magari, chissà, se avessi avuto 'sta idea brillante negli anni '50, '60, avrei trovato un'anima pia al Comune che me l'avrebbe approvata; ma mò, m'attacco ar cazzo (dove "" vuol dire da alcuni decenni, sia chiaro).

Per inciso: il Comune non mi risponderebbe neanche così. Mi risponderebbe che mancano dei documenti di progetto indispensabili e che devono essere firmati da un geometra/ingegnere/architetto.
Ma per i motivi di cui sopra nessuno tecnico di cui prima firmerebbe mai una follia del genere.







E però i "nomadi" possono.

Dico "nomadi" fra virgolette perché tale definizione è una chiara presa per il culo. Non sono affatto "nomadi" visto che li vedo sempre lì, quando si installano: stesse persone in stesse abitazioni (precarie) per mesi, poi per anni, poi per lustri, e i lustri diventano decenni.


Lo Stato li lascia fare. Perché?

Lo sappiamo perché: sono di etnia rom, loro sono abituati così, noi glielo lasciamo fare.




Ma non è una motivazione razzista?


Cioè lo Stato in pratica dice:

c'è la tal legge, tu ti ci devi adeguare e loro non devono, e la ragione di ciò è che loro appartengono ad un'altra etnia.

Perché nessuno invoca l'art. 3 della Costituzione?


Chiedo per un amico.