Fine delle vendite?
:uhm:
Ha paura della concorrenza? :bua:
Negozio di libri che censura, complimenti.
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ma poi destituito... l'avessero congedato con disonore, privato del grado... l'han privato del comando.
certo se non era un trombato potrebbe costargli il posto di generale di corpo d'armata. se no fottesega.
in ogni caso uno che eventualmente ed ipoteticamente, per qualsivoglia ragione, si lamentasse di dover restare Gen.D e non poter diventare Gen.C.A., andrebbe privato di ogni stipendio, pensione e rendita e costretto a vivere per sempre col rdc.
Crosetto è stato chiaro, il problema non è il contenuto del libro ma che l'abbia pubblicato senza chiedere l'autorizzazione, da qui la sanzione molto lieve, che sarebbe stata uguale anche se nel libro avesse detto che la cittadinanza non dipende dal colore della pelle e che chiamare i gay culattoni non è bello.
https://www.repubblica.it/politica/2...53724-P1-S4-T1
anche Rizzo sempre più full ret.
Allora immagino che il Generale farà ricorso, e vincerà.
Lo sfruttamento delle "opere dell'ingegno", tra le quali rientrano le pubblicazioni, rientra tra le attività "sempre consentite", e non tra quelle "da svolgere previa autorizzazione". Cfr. art. 894, 895 del Codice dell'Ordinamento Militare (D.Lgs. 66/2010). Quindi non è prevista alcuna autorizzazione per la pubblicazione di libri, articoli, opere musicali, vendita di quadri sculture arpe eoliche miniature sarcazzo autoprodotti, ecc ecc ecc.
Sì però un militare, come ogni altro dipendente pubblico, deve astenersi dall'esprimere (se proprio non è in grado di astenersi dal pensare; ma sull'igiene delle idee faremo qualcosa con il prossimo Governo Schlein) idee non in linea con il pensiero comunque determinato e incarnato dal Partito Democratico. Altrimenti si pone in FLAGRANTE contrasto con l'art. 54 Cost.
si ma il 21 viene prima del 54 (tra l'altro EX) quindi vince
professorone dei miei stivali. STUDIA
è un libro che dice quelle cose che la gente comune dice tutti i giorni quando va a fare la spesa o al baretto
cose tipo "le mafie si ciuccieranno tutto quello che c'è da ciucciare col ponte sullo stretto"
no, a ubik
Non riesco a capire, escludendo il caso specifico, per la costituzione uno è libero di esprimere un opinione pubblicamente fintanto che questo non offende il pensiero di qualcun altro? Ma questo non lascia spazio ad interpretazioni troppo soggettive di cosa offende chi?
La questione è complessa e delicata. Certo, di primo istinto viene da difendere la libertà di parola, però poi ragionandoci su...
Cioè, se la questione non ti tocca pesonalmente perchè sei etero, è "facile fare i froci col culo degli altri" :asd:
Però, immagina di essere gay, magari bullizzato a scuola, escluso dalla società, non accettato dai tuoi genitori... poi arriva pure questo a dire che NON SEI NORMALE... C'è gente che si è ammazzata per tutte le vessazioni subite, non è allora meglio stare zitti e applicare il "vivi e lascia vivere"?