https://www.youtube.com/watch?v=5dSKyYoPi98
https://www.youtube.com/watch?v=QFlNrnP2dzk
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Va tutto bene in Canada ,oppure..
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E infatti sognano di finire sotto un regime comunista dove potranno passare tutto il tempo dedicandosi hai propri hobby senza dover lavorare *twitter*
Beh, alla fine la capisco anche, dai :asd:
Certo, siamo a metà strada tra il re è nudo e la vita è sofferenza, però è vero che la routine lavorativa può succhiarti la vita e risputarla sul catrame, dove sarà poi a dovere ricalpestata.
E a proposito dello spoiler: Golem, da nato "con la bottiglia nella schiena", mio malgrado, un po' mi fai paura, ma un po' ti invidio :asd:
Devono
Morire
Male
:rotfl:
Benevenuti nel sistema, dove si lavora per vivere e si vive per lavorare!
https://usagif.com/wp-content/upload...hamster-53.gif
Il lavoro rende liberi.
Lavorando a turni sui 6 giorni la capisco, nel senso io non riesco a riposare e le mie passioni sono troppo impegnative mentalmente e fisicamente per permettermi di farle se non ho energie.
Alla fine pur lavorando 6 ore tra trasporto e tutto sono 8/9 ore al giorno che iniziano o troppo presto per avere tempo libero la sera (bisogna dormire, purtroppo) o per avere la mattina libera oppure finiscono troppo tardi per poter aver le forze di fare qualcosa dopo
che l'impostazione lavorativa sia d'altri tempi o simil "rivoluzione industriale" è vero :sisi:
e che si debba cambiare è altrettanto vero :sisi:
oltre al fatto che si è arrivati pure al punto di lavorare un botto di ore al giorno senza poi manco poter fare una vita degnitosa visto i due soldi che ti danno :nono:
confindiamo che la generazione Z distrugga questo sistema, in un modo o nell'altro :sisi:
Io mi chiedo come potrà uscire fuori di casa e lavorare gente che rimane traumatizzata perché qualcuno li ha sbeffeggiati nella chat del giochino online.
Ma boh, da una parte c’è una società che è impostata sul vivere per lavorare e non c’è neanche più la garanzia di avere una vita dignitosa seguendo le regole impostate da tale sistema.
Dall’altra c’è una generazione che non ha mai superato la fase dell’io infantile, che crede che tutto sia dovuto, che ha una resilienza prossima allo zero e manco è colpa loro alla fine.
Cosa potrebbe mai andare storto? Something has to give… tipo la razza umana forse? :bua:
niente, semplicemente ci sono molti più depressi e frustrati oggi e domani, dopodomani non sarà così, anche la nostra generazione è vittima del benessere diffuso che adesso sta finendo (in b4 " io non sono così, i miei genitori mi hanno educato alla realtà a suon di schiaffi e privazioni"). È solo un moto ciclico, i figli dei nostri figli saranno più scafati dei nostri figli e soprattutto di noi
Se lo diceva Brad Pitt in Fight Club "we work jobs we don't like to buy shit we don't need", tutto bene, che figo.
Se lo dicono 2 ragazzine, che sfaticate, life is pain, blablablá.
D'accordissimo con le ragazzine, specie se il lavoro può svolgersi comodamente da casa e in meno ore.
Se uno sente il bisogno di rimanere un'ora in più al lavoro ogni giorno, buon per lui. Been there, done that, never anymore.
il quote in op credo sia roba vecchia, sono sicuro di averlo già letto
Può darsi, anche se questo benessere nel mondo “occidentale” si è visto solo negli ultimi 50/70 anni. Io sono d’accordo con quello che dici, però mi chiedo se ci siano effettivamente le condizioni per avere il ripetersi di un ciclo o se sono condizioni nuove dove la resilizienza è ai minimi storici e forse non ci sono le condizioni per invertire la tendenza :asd:
meno lavoro meglio sto, ma avere una bella squadra (per la maggior parte della mia etÃ* e 55-45 come ragazze) in un'azienda che ti tratta bene coi benefit, alleggerisce certamente il peso.
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presumo l'abbreviazione di habitation
https://www.abbreviations.com/abbreviation/habitation
"Chi usciva prima delle 6, dubitava dell'azienda, chi usciva dopo, dubitava della vita" (cit. a memoria da un libro bellissimo di Giorgio Falco sul lavoro, Ipotesi di una sconfitta)
Se poi ci aggiungiamo che buona parte dei lavori odierni ricade nella categoria dei bullshit jobs (https://en.wikipedia.org/wiki/Bullshit_Jobs), spesso lavori pseudomanageriali che non trovano nessuna giustificazione nel mondo "reale", beh, le due ragazzine hanno avuto solo l'ingenuità di denunciare che il re è nudo, ma nella sostanza mi trovano concorde :asd:
Il quote in op è Golem che si bulla di cose dette su di lui da suoi colleghi di lavoro :asd:
Comunque via, neanch'io mi sento di dar troppo contro alle reghezzine :asd:
Non è tanto le traumatizzanti otto ore al lavoro. Quelle si fanno. Sapessi quanti genZ ho visto in magazzino che correvano come dei dannati.
È, come ha detto qualcuno, se dopo le otto ore devi comunque vivere con tre coinquilini in 40m2 e la tua capacità di programmazione e prospettive può arrivare al massimo alla fine della settimana, ci sta che ti giri il cazzo.
Se la gente ha la percezione di star costruendo qualcosa, e non in senso grandioso di proiettare avanti il genere umano ma proprio nel suo minuscolo piccolo ambito personale, in larga parte - poi gli scansafatiche ci sono sempre - la gente fa. Quando l'unica percezione che hai è quella di essere un criceto nella ruota, è anche normale che ti passi la voglia.
Il quiet quitting è una gran cosa, e il baubaumiciomicio di chi lancia J'ACCUSE dall'alto della loro inflessibile etica lavorativa (non sto parlando di Golem, sto parlando dei ciclici articoli che raccontano di chef stellati che dicono "I giovani vogliono essere pagati, signora mia dov'è finita la passione dov'è finita la gavetta", oppure di brillanti capi d'impresa multimilionaria di 35 anni che si sono rimboccati le maniche e hanno costruito dal basso partendo come stagisti che poi in realtà sono figli di proprietari di conglomerati) è una dolcissima fonte di godimento.
A Brief History of Nobody Wants to Work Anymore