Ho appena sentito l'intervista di una giornalista a Sky Tg24 al perito di parte di Autostrade in merito alla caduta del ponte.
Oltre alla solita indignazione spicciola
"E' passato un anno e ancora non si hanno i colpevoli !!!111!!!!" (perchè quello che vuole il popolo è solo questo, un colpevole da appendere al muro, non informarsi o capire quali ingranaggi di un sistema non hanno funzionato affinché non si ripeta più)
"Perchè non si sanno ancora le cause???? Non è che siete incompetenti????" (perchè ovviamente ricostruire una dinamica precisa su così larga scala è esattamente come scrivere un pezzo a cazzo di cane che se si rivela una fake news al massimo lo cancelli e bona lì)
il massimo lo si è raggiunto sul concetto di probabilità (che ritengo sia del tutto estraneo al pensiero comune).
Il perito (ovviamente) tirava l'acqua al suo mulino dicendo che ancora non si può dire con assoluta certezza che a crollare per prima siano stati gli stralli (quindi non colpa di cattiva manutenzione) ma che magari può essere colpa di eccessivo vento, un lampo o la caduta della bobina di svariate tonnellate da un camion, o presumibilmente la combinazione di questi 3 fattori.
La giornalista:"Beh ma un progettista non dovrebbe assicurarsi che un ponte non crolli in queste situazioni"
"Sì ma la combinazione di questi 3 eventi è di per se un evento estremamente improbabile. Di solito si progetta tenendo conto di una probabilità di catastrofe ragionevolmente molto piccola ma che non può per ovvie ragioni essere 0"
"Ma come mettete la vita della ggente nelle mani della probabilità?????????"
Capisco tutto, capisco l'onda emotiva, capisco che il perito fosse di parte e tentasse di tirare l'acqua al suo mulino, ma questo è l'esempio della cultura scientifica di questo paese
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Originariamente Scritto da alastor
