secondo me non sei nemmeno così lontano dalla realtà... :bua:
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secondo me una coupè a prezzi accessibili i suoi nr li avrebbe fatti visto il poco che offre il mercato
ecco tipo una cosa del genere che riprende le linee del modello anni 70
poi personalmente ci sono particolarmente affezionato alla capri ,è stata la prima auto di mio padre
https://th.bing.com/th/id/R.24ae1410...pid=ImgRaw&r=0
Non capisco perchè ripescare nomi del passato per modelli che non c'entrano nulla...
a livello di marketing non credo influiscano chissà che...e non credo abbiano problemi a registrare qualche nome nuovo...
il problema è che il prezzo umano non esiste più, per di più se devi tirare fuori un modello di nicchia per nostalgici.
Allora fai il solito SUV e speri che i figli dei nostalgici facciano il loro lavoro
I nostalgici sono quelli che si incazzano doppiamente, primo perché sono nostalgici e quindi non amano i prodotti di oggi, secondo perché sono affezionati ai nomi della nostalgia e non sopportano che vengano associati a modelli che non c'entrano niente.
Secondo me la scelta del nome è unicamente una scorciatoia di marketing per propinare tonnellate di materiale pubblicitario di tipo heritage, che fa sempre chic e non impegna.
Alfa Romeo ci campa da quarant'anni, più o meno.
Il resto è roba (da babbi) di nicchia
L'hanno già fatto con la Puma e mi sembra che abbia funzionato alla grande.
Innanzitutto attiri l'attenzione, hai una platea di gente molto più ampia alla quale far vedere la macchina.
Magari lì per lì alcuni faranno gli indignati, ma poi quando dovranno cambiare auto, se il segmento è quello giusto, hanno già il nome in testa e sarà più facile che si informino ulteriormente.
Anche questo è vero, però tra le vecchie Puma e Trevi c'è una generazione di mezzo, sono nomi storici con un appeal differente, secondo me.
Boh...vorrei sapere quanti di quelli che hanno una Puma si ricordano il modello di fine anni 90...per me se la chiamavano Ford Gaggia la vendevano ugale...
La Capri poi si va ancora più indietro negli anni il cui nome sarà nella testa giusto di qualche anzianotto che l'ha avuta e qualche appassionato (che poi difficilmente la comprerà per il nome essendo un suv).
In effetti io la ricordo perché c'era il modellino nei vagoni bisarca dei trenini Lima, quindi era già passata di moda quarant'anni fa :bua:
Lima...quanti ricordi. Cmq marchio scarso per i treni modello :asd:
Tornando alle voci che corrono:
"How big is the new name?
Vasseur: "I have a few five-letter names."
Dunque un paio di nomi a 5 lettere...Balbo, Wachè, Newey..ma conoscendo la dirigenza è più probabile Byrne o l'attuale Tondi...o Biden che si è liberato da pochissimo, li faccio capaci XD
comunque la capri e stata in produzione sino all'86 ed è entrata nell'immaginario di molti appassionati perchè fu la prima muscle car europea che si rifaceva come linee a quelle americane fatta nel 1969 pur non avendo un 8 cilindri di cui esisteva una versione commercializzata solo in sud africa ,ma il modello cattivo era un 6 cilndri 3000 cc poi c'erano quelle più povere con i 1300 ed 1600 ed il 2000 cc ,
papà aveva il 2000 con ben 98 cv ,
in ingilterra per prenderne una in buone condizioni si svenano ed anche in italia iniziano ad avere prezzi ragguardevoli
si ma siamo sempre li, sono nomi che risvegliano il ricordo di 4 appassionati, appassionati del modello storico che difficilmente compreranno un suv dal nome Capri dicendo, ehhh non potevo permettermela negli anni 80 ma adesso finalmente :asd:
tutti gli altri (che saranno quelli che lo comprano) manco ricorderanno il nome.
Insomma per dire, tienti il nome capri per riproporre quando sarà una coupe, su sto suv chiamalo Galaxy o transit...se proprio vuoi riciclare un nome :asd:
di certo 'sta politica di suvvizzazione mi sta facendo allontanare dalla Ford e guardare altrove.
Se non fosse che nelle giappe sbatto sempre la testa sul longherone quando entro, passerei alla Yaris (visto che è una segmento B) :bua:
https://www.alvolante.it/news/recaro...limento-396947Citazione:
La Recaro ha dichiarato fallimento
recaro
sedili
di Emiliano Ragoni
Pubblicato 30 luglio 2024
La storica azienda tedesca fornitrice di sedili per il settore automobilistico entra in amministrazione controllata.
https://immagini.alvolante.it/sites/...?itok=cKHbvTyB
UN MARCHIO STORICO - Le attuali difficoltà affrontante dal mondo dell’auto non risparmiano nessuno, nemmeno i fornitori storici che per tanti anni hanno rappresentato un punto di riferimento del settore. Lo è sempre stata per i sedili l’azienda tedesca Recaro che, al termine di un lungo periodo di difficoltà dove ha cercato anche di differenziare la produzione, e che è coinciso con l’insolvenza, ha depositato presso il tribunale distrettuale di Esslingen (Baden-Württemberg) istanza di fallimento.
AMMINISTRAZIONE CONTROLLATA - Il giudice ha disposto il regime di amministrazione controllata nominando un amministratore provvisorio che dovrà esaminare la situazione economica della Recaro e supervisionarne la gestione. Il sindacato IG Metall ha manifestato preoccupazione per i 215 dipendenti attualmente in forza all’azienda.
TANTI SETTORI - La dichiarazione di insolvenza della Recaro ha sollevato preoccupazioni nell'industria poiché molte aziende si affidano ai suoi componenti. Infatti fornisce sedili per i settori automobilistico, aeronautico, ferroviario e gaming.
https://www.ansa.it/canale_motori/no...273630fa1.htmlCitazione:
Morto a 90 anni Bruno Sacco storico direttore stile Mercedes
Nato a Udine, formatosi a Torino ha fatto grande la Stella
ROMA, 30 settembre 2024, 12:18
https://www.ansa.it/webimages/news_b...f7ecfd6d31.jpg
Morto a 90 anni Bruno Sacco storico direttore stile Mercedes © ANSA/Mercedes
Bruno Sacco, l'italiano che nella sua posizione di responsabile del design ha plasmato il linguaggio dello stile di Mercedes, è morto a Sindelfingen (Germania) il 19 settembre 2024 all'età di 90 anni.
La notizia è stata data solo ad esequie avvenute.
Nato a Udine il 12 novembre 1933 Sacco era figlio del comandante di un battaglione di fanteria da montagna. Nel 1951, all'età di 17 anni, si diplomò nella sua città natale all'istituto Antonio Zanon come il più giovane geometra d'Italia. Affascinato però dal mondo delle forme automobilistiche - dopo una visita al Salone di Torino - decise di dedicarsi al mondo dello stile.
In particolare, ricordano le biografie di Sacco - all'evento del Valentino fu impressionato ("come essere colpito da un fulmine" ricordò più tardi) dalla Studebaker Starlight Commander coupé, progettata dal francese Raymond Loewy. Dopo un periodo di 'apprendistato' al Politecnico di Torino, Sacco entrò a far parte della Carrozzeria Ghia nel 1956 dove - oltre ad occuparsi di modellazione - acquisì esperienza nel disegno e nella produzione di autoveicoli. In Ghia, che a quel tempo aveva iniziato a collaborare con la carrozzeria tedesca Karmann, Sacco collaborò anche con professionisti del calibro di Sergio Sartorelli o Giovanni Savonuzzi, allargando le conoscenze e affinando le sue capacità.
Ma il punto di partenza della sua straordinaria carriera è datato 1957.
Sacco aveva un piano per entrare in Mercedes, azienda che ammirava particolarmente. In quell'anno, dopo aver avuto la certezza che la Stella a Tre Punte avrebbe avuto uno stand al Salone dell'Automobile di Torino contattò il consolato tedesco per chiedere un'udienza con Karl Wilfert, allora responsabile dello sviluppo carrozzeria dell'azienda.
Nell'incontro Sacco (che parlava tedesco) fece una buona impressione e riuscì a ottenere un secondo colloquio in Germania. Fu così che il designer di Udine iniziò a lavorare il 13 gennaio 1958 nel centro di progettazione della Mercedes a Sindelfingen dove lo stile era diretto da Fredrich Geiger.
Alla Mercedes Wilfert stava creando il nuovo reparto di design diretto appunto da Friedrich Geiger. Nel 1957 il francese Paul Bracq era stato nominato da Wilfert come primo designer automobilistico puro.
E a Bruno Sacco vennero affidati incarichi nel campo dello sviluppo pre-carrozzeria e in seguito la responsabilità del reparto Body Design e Dimensional Concept. In questo periodo furono creati modelli eccezionali come la Mercedes-Benz 600 W 100 del 1963 e nello stesso anno della 230 SL Pagoda W 113. Come gestore del design per le ricerche sulla sicurezza Scco creò i due veicoli sperimentali con motore Wankel C 111 (1969) e C 111-II (1970). Ma dalla sua matita uscirono soprattutto modelli di grande diffusione come la Serie 123 (dal 1976 al 1986). Con la sua nomina a Oberingenieur (ingegnere capo) nel 1975 Sacco divenne il successore di Friedrich Geiger.
In questa fase nacquero la versione T della serie 123, presentata nel 1977 come prima station wagon del marchio. Ma anche la Classe S W 126 del 1979 e la SC Coupé del 1981.
"La serie di modelli 126 in tutte le forme di design è la cosa migliore che abbia mai fatto per Mercedes-Benz - affermò Sacco decenni dopo, in retrospettiva. Non c'è da stupirsi che anche dopo il suo pensionamento un'elegante 560 SEC blu scuro fosse orgogliosamente conservata nel suo garage.
Una delle più note affermazioni di Sacco riguardava l'identità delle automobili Mercedes. Questa deve essere mantenuta "da una generazione di modelli all'altra per evitare che una serie appaia vecchia dopo la presentazione della nuova".
Inoltre, Sacco lavorava affinché ogni Mercedes-Benz fosse riconoscibile come ambasciatrice di questo marchio in tutto il mondo. Una filosofia di eleganza senza tempo, quella di Sacco, che si dimostrò adatta anche a un pubblico più giovane.
E il caso della celebre 190 (W 201) che allargò le schiere degli acquirenti nel marchio. E che fu ancora più evidente durante l'offensiva di prodotto a metà degli Anni '90, quando la Classe A W 168 del 1997, la Classe M W 163, del 1997 , la SLK R 170, la CLK W 208 del 1997 e la Classe V W 638 del 1996.
Gli ultimi modelli di cui Bruno Sacco è stato responsabile prima del pensionamento sono state le W 220 Classe S e la Classe CL della serie C 215 rispettivamente del 1998 e del 1999.
Il 31 marzo 1999 Sacco si è ritirato dal lavoro e Peter Pfeiffer gli è succeduto come capo del design di Mercedes-Benz.
Ha ricevuto la laurea honoris causa dall'Università di Udine nel 2002, è stato ammesso nel 2006 alla Automotive Hall of Fame di Dearborn, Michigan, e nel 2007 alla European Automotive Hall of Fame di Ginevra.
A 20 anni dalla sua uscita dall'azienda, in pensionamento, Bruno Sacco aveva detto "Mercedes è stata la mia vita, e rappresento quel periodo al cento per cento".
Indimenticabile il suo ruolo nei ragazzi della III C
Si fanno invece sempre più insistenti le voci di una fusione Stellantis / Renault, e una alleanza strategica con bmw...
Che ne pensate?
In realtà ora pare più probabile (se ci sarà qualcosa) più della creazione di un consorzio per sviluppo comune di tecnologie per condividere ricerca e konw-how da cui attingere, il che renderebbe le varie case più indipendenti, visto che una fusione fra Stellantis e Renault porterebbe ad una sovrapposizione di marchi e modelli che difficilmente sarebbe gestibile...
In ogni caso di per se io vedo la cosa positiva, vista la concorrenza sempre più aggressiva a livello globale e la necessità di "scontrarsi" contro colossi dalle dimensioni "mondiali", e nel caso dell'auto cinese anche pesantemente sovvenzionate a livello statale, c'è la necessità di creare un qualcosa che dimensionalmente abbia la forza per contrastare e di poter fare "sistema".
Una fusione con Renault porterebbe in mano francese (Fiat sarebbe in minoranza) il gruppo automotive più grosso d'Europa.
Però alleanza con Bmw...
Alfa Romeo su base bavarese... :pippotto: