Shadow Tactics: Blades of the Shogun - Recensione Shadow Tactics: Blades of the Shogun - Recensione

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Discussione: Shadow Tactics: Blades of the Shogun - Recensione

  1. #1
    Beeeep beeeeeeep! L'avatar di TGMbot
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    Shadow Tactics: Blades of the Shogun - Recensione


  2. #2
    Moderatore L'avatar di tomlovin
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    Re: Shadow Tactics: Blades of the Shogun - Recensione

    Recensione non precisissima per quanto riguarda gli eredi di Commandos: tra essi almeno uno, riuscitissimo, c'è stato ed è Desperados.
    Sempre della Spellbound, era un buonissimo gioco anche Robin Hood: TLOS.
    Peraltro, proprio in Desperados c'era già la possibilità di utilizzare i comandi "in differita" (da dare a uno o più membri del party) per fare in modo che agissero all'unisono (il che, mi par di capire, è proprio quel che si fa con lo Shadow Mode di questo Shadow Tactics).

    Per il resto la recensione è molto interessante e la descrizione del gioco mi piace...
    Personalmente avrei gradito anche un accenno ad un aspetto che secondo me è vitale in questo tipo di prodotti: la capacità (o meno) del gioco di ricreare l'atmosfera del periodo storico in cui è ambientato.
    Commandos e Desperados ci riuscivano benissimo (il secondo anche più del primo), grazie alla grafica che straripava di elementi di "arredo" ripescati direttamente dall'epoca di riferimento.
    Ultima modifica di tomlovin; 02-01-17 alle 11:25

  3. #3
    I am Vengeance L'avatar di Alteridan
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    Re: Shadow Tactics: Blades of the Shogun - Recensione

    Hai ragione su Desperados ma mentalmente non l'ho considerato perché uscì nello stesso periodo in cui uscirono anche i vari titoli della serie Commandos. Il primo paragrafo della recensione si riferisce quindi a tutti i giochi che sono arrivati dopo la fine della serie di Pyro Studios: pochi e per lo più dimenticabili.
    Sull'ambientazione ti rispondo subito dicendo che è ricreata davvero molto bene soprattutto grazie alla colonna sonora con motivi che richiamano l'Estremo Oriente e anche grazie alle architetture degli edifici, tra templi, mercati all'aperto con tanto di lanternine sospese tra un edificio e l'altro (messe lì non solo come semplice orpello ma anche utili sul fronte del gameplay visto che alcuni personaggi possono camminare in equilibrio sulle funi), e via così.
    Davvero la cura riposta nel gioco è senza ombra di dubbio encomiabile, non avesse avuto quei problemi di telecamera gli avrei dato anche qualcosina in più.

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