Originariamente Scritto da
Parudio
Nella vita quotidiana ne ho conosciuti pochissimi. Gente altolocata ed estremamente snob, dava molta poca confidenza.
Però però però...
Ricordo un volo di ritorno dal Brasile, San Paolo - Roma. Una cosa ATROCE.
Ce n'erano almeno una ventina tutti in comitiva, FONDAMENTALISTI o come cacchio si dice. Ad ogni modo ci siamo intesi: con le basette riccioline, i cappelli scherzoni e tutto quanto ne consegue.
A parte che mi sono cagato sotto appena li ho visti perché avevo paura che sul nostro volo si imboscasse qualche palestinese per farsi saltare in aria.
Estremamente rumorosi, parlavano poco inglese e niente italiano (e fin qui...). Avevano i pasti kosher serviti con un certo anticipo sugli altri dal personale di volo, ma non gli andava mai bene NULLA. Questionavano QUALUNQUE COSA. A un certo punto ho pensato che facessero apposta perché ogni santissima volta che il capitano raccomandava di allacciare le cinture e non girare per i corridoi (è stato pieno di turbolenze) ce n'era uno che doveva alzarsi per mettere a posto il Talmud nel vano portabagagli o doveva togliersi il cappello scherzone per riporlo nell'apposita custodia. OGNI VOLTA al richiamo dello steward fingevano ingenuità o di non capire cosa stessero facendo di sbagliato.
Il personale di volo (tutti romanacci de Roma, volo Alitalia) ha avuto la pazienza di Cristo sul Golgota, perché alcuni avrei voluto prenderli personalmente a ceffoni. Praticamente tutto il tempo (11 ore di volo o giù di lì) a fare avanti e indietro dalla saletta ristoro, saccheggiando qualunque cosa, lasciando un porcile e ruttando Coca Cola (ma è kosher quella?).
Durante la notte alcuni sono andati avanti imperterriti a leggere le loro cose facendo uno strano movimento tipo TUNZ TUNZ con la testa e ritmando stranissime cantilene, incuranti di un paio di bambini che piangevano e chiedevano alla mamma di buttarli dall'aereo.
GIURO che ho sentito uno chiedere una birra per colazione ("Nooo, please sir... I can't give you beer, it's breakfast") e un altro richiedere 4 o 5 volte il tè/caffè perché non andava bene. Memorabile la scena: il giudeo sdegnato restituisce la tazzina per la quinta volta al povero steward: "Just a second sir, I'll be back in a minute", poi rivolto al collega "Fabbrizio, vai a sentì che cazzo vuole quello stavolta".
Allo sbarco uno s'è messo a correre saltando bellamente il metal detector con tanto di gente che gli urlava dietro per raggiungere il suo amico/compare, fingendo la solita beata ingenuità quando l'addetto l'ha gentilmente invitato a rimettersi in fila ("no, no, sir... Sul fondo della fila, non la può saltare... Vada ON THE FOND della fila").
Il mio collega brasiliano, da cui ero stato barbaramente separato durante il volo, era finito in mezzo a due di questi e praticamente non ha chiuso occhio per via delle loro litanie. Lui, cosmopolita e antirazzista dalla nascita, che una volta sganciati mi fa "forse quel signore austro-tedesco coi BAFFETTI non aveva tutti i torti...".
Comunque son brave persone, ecco. Del resto anche tra i rom c'è qualche mela marcia.