La scena in cui si vede Jon Snow di spalle mentre i cavalieri dell’esercito di Ramsay gli vengono incontro
non è stata realizzata con la computer grafica: «Sono quaranta cavalli che caricano a tutta velocità Kit Harington», ha spiegato Benioff. Harington ha raccontato di essere stato in piedi a fronteggiarli fino all’ultimo, e che è una cosa che fa molta paura. «Un po’ mi secca, perché tutti penseranno che è CGI, ma non è così».
Camilla Naprous, l’addestratrice che lavora alle scene di Game of Thrones con i cavalli, ha detto che è stata la scena più impegnativa di sempre, e che in tutto sono stati usati 80 cavalli. Per simulare le cariche tra i due eserciti, i cavalli sono stati divisi in due gruppi, che poi sono stati fatti galoppare l’uno contro l’altro. Sono stati fermati solo all’ultimo, e lo scontro vero e proprio è stato realizzato al computer. Sono state girate in parte senza CGI anche le scene in cui i cavalli passano molto vicino a Kit Harington: solo lo sfondo è stato aggiunto in post-produzione. In tutto ci sono voluti 25 giorni, 65 comparse e quattro diverse troupe di cameraman per girare la scena della battaglia.
Le enormi pile di morti, ha spiegato Benioff, sono state ispirate dalle testimonianze su alcune battaglie medievali e della Guerra di secessione americana, secondo le quali i cadaveri venivano ammassati per creare ostacoli ai nemici. Tutti i manichini sono stati vestiti con le uniforme corrette della loro casata, ha spiegato Deborah Riley, production designer della serie, con gli stendardi e gli scudi giusti. Anche i sigilli sui cavalli, ha detto Riley, sono stati sistemati in modo da essere quelli corretti.
Il regista dell’episodio Miguel Sapochnik ha spiegato che la strategia adottata da Ramsay, che fa accerchiare l’esercito di Jon Snow dalla sua fanteria, è ispirata alla
battaglia di Canne, combattuta il 2 agosto del 216 a.C. tra i Romani e i Cartaginesi durante la seconda guerra punica. In quella battaglia, raccontata da Polibio e Tito Livio, i Cartaginesi guidati da Annibale sconfissero i Romani, guidati dai consoli Gaio Terenzio Varrone e Lucio Emilio Paolo, accerchiandoli con una rischiosa “manovra a tenaglia”, ai lati con la fanteria e alle spalle con la cavalleria. Morirono oltre 20mila romani, e 10mila vennero fatti prigionieri. La produzione ha deciso di mostrare il blocco di fanti con gli scudi per ragioni di budget: era un buon modo per oscurare gran parte dell’inquadratura, evitando così di dover ricostruire tutti i soldati sullo sfondo con la computer grafica.
Anche secondo Art Parkinson Rickon avrebbe dovuto correre a zig zag
La maggior parte delle persone che ha visto l’episodio molto probabilmente ha pensato che a Rickon sarebbe bastato correre a zig zag per evitare di essere ucciso da Ramsay, nella scena in cui corre verso Jon Snow mentre Ramsay gli tira le frecce. Anche Art Parkinson, l’attore che interpreta Rickon, la pensa così: su Twitter ha scritto «È stata una bella corsa #shouldazigzagged (sarei dovuto andare a zig zag)»