Originariamente Scritto da
Ronin
quello solo per chi lavora con me, e vede la quantità di relazioni che scrivo...
per quale che sia, ho piacere di determinarla io stesso e non un fake
non perchè io pensi che sono tutti lì ad aspettare l'occasione di impersonarmi, ma solo perchè la mia combinazione di nome e cognome è comunissima (c'ho anche un omonimo calciatore di un certo livello, spesse volte mi hanno chiesto se ero lui; per aprire il conto in banca ho dovuto fare un documento speciale dal comune di residenza, per dimostrare che ero proprio QUEL nome e cognome lì, e non un omonimo)
trovo la domanda stimolante (
) e niente affatto retorica.
sì, d'accordo, dovevano esserci un direttore dei lavori e un collaudatore statico (entrambi ragionevolmente liberi professionisti privati) e poi un RUP dell'opera pubblica e N ispettori della manutenzione (ragionevolmente pubblici dipendenti). ma ridurre tutto alla sola logica del controllo fa perdere di vista quello che secondo me è il punto chiave: santo cielo, un conto è quando mi contabilizzi 2 m3 di ferro mentre ne hai messo solo 1, questo è il gioco delle parti e ci sta.
ma (premesso che le cause non sono ancora accertate) che razza di impresa sei, che davvero hai bisogno del cane da guardia sennò costruisci i viadotti con la sabbia invece che col cemento? voglio dire, i tuoi figli non ci passano, sopra o sotto i viadotti? in un mondo dove anche le grandi multinazionali parlano di corporate social responsibility, possibile che da noi si debba trovar scontato che se non c'è il controllo poliziottesco l'impresa frega non sulla contabilità, che ci potrebbe anche stare, ma proprio sulle qualità basilari che permettono alle opere non dico di funzionare, ma proprio di stare in piedi e non ammazzare i poveracci che ci passano sopra/sotto?
il fatto che troviamo "normale" che l'impresa se non controllata fa un ponte che dopo crolla (e infatti la prima domanda è: "chi doveva controllare?" quando dovrebbe essere "chi ha costruito?") è uno dei motivi per cui questo paese sta vivendo la decadenza e la crisi senza precedenti che viviamo. è senza precedenti perchè non ci sono precedenti di una società che non considera più se stessa come una cosa destinata a durare, se non tornando alle epoche della fine degli imperi.
lo stato in cui la lasciamo ai nostri figli (per chi come i miei vi si affacciano in questi anni) mi mette letteralmente i brividi.