premessa: da un lato abbiamo una democrazia di stampo occidentale (che non è il cavaliere bianco e ha le sue colpe: colonie e risposte militari non sempre proporzionate) e dall'altro hamas, che è una dittatura fondamentalista islamica terrorista che come scopo ha l'annientamento di israele e che è ormai diventata del tutto simile all'isis. e i palestinesi sono i loro veri ostaggi, che usano come carne da cannone per i loro scopi. chi manifesta pro palestina simpatizzando per hamas e attaccando israele non ha capito proprio niente e imho è pure gente pericolosa.

detto questo, serve guardare alla situazione in maniera più distaccata possibile: di quello che succede in questi giorni l'opinione pubblica internazionale avrà da un lato i racconti fatti a voce delle atrocità di hamas e qualche foto sfocata, dall'altro ampie documentazioni sullo strazio di migliaia di morti sotto le bombe ebraiche, su un popolazione priva di acqua luce e gas e interi quartieri rasi letteralmente al suolo. le due cose avranno lo stesso peso nel tempo? non credo. nel mondo arabo, l'unica versione della storia sarà la seconda parte alimentando l'odio verso israele e facendo proprio il gioco dei terroristi.

i capi di hamas, da quel che mi pare di avere capito, vivono all'estero e quindi a loro non importa se cadono 10, 100 o 1000 bombe. sono invece felicissimi, perché così possono continuare la loro campagna di odio e trovare sempre nuovi miliziani per alimentare la loro organizzazione terroristica. purtroppo non credo che gli ostaggi presi da hamas si salveranno, non vedo una sola condizione perché ciò avvenga, ma spero di sbagliarmi.

qual è la soluzione? l'eradicamento di hamas e la sua sostituzione con altra organizzazione moderata. è possibile? non credo, primo perché hamas ormai gode di ampio consenso tra la popolazione e secondo perché i capi dell'altra organizzazione verrebbero definiti collaborazionisti di israele e fatti fuori nel giro di qualche mese. di certo non accadrà se israele si limita a radere al suolo mezza gaza facendo un lavoro a metà.

forse, l'unica possibilità sarebbe una entrata dell'esercito per eliminare i militanti di hamas (con un bagno di sangue da entrambe le parti) e facendo accordi segreti con un'organizzazione che sostituisca hamas sul territorio, che a parole sia critica verso israele per non essere invisa al mondo arabo ma nei fatti si comporti da moderata. e poi col tempo cercare una vera soluzione, più stabile.

il mondo occidentale purtroppo è appeso per le palle al mondo arabo/islamico per via del petrolio e del gas e quindi non è libero nell'agire. forse tra 30 anni, con le centrali a fusione divenute realtà, potremo tagliare i ponti e trattare tutti i regimi fondamentalisti come tali.