Originariamente Scritto da
Zhuge
Intendevo dire: posto che la
ratio del referendum abrogativo (istituto di democrazia diretta in un ordinamento che costituzionalmente è di democrazia delegata) sta nel fatto che le leggi vengono fatte dai
delegati, ma la metà più uno degli aventi diritto al voto può decidere di abrogarle (con alcuni limiti di materia, altrimenti tutti aboliremmo per referendum le leggi fiscali e i trattati internazionali
) così dimostrando che la maggioranza assoluta dei
deleganti non concorda, sullo specifico punto, con il legislatore (cioè, nuovamente, coi
delegati; mentre il gradimento generico è espresso con le elezioni politiche, il referendum abrogrativo consente di esprimere appunto un non-gradimento specifico su un singolo provvedimento normativo od anche solo una sua parte), è etico e democratico togliere questo limite della maggioranza assoluta dei
deleganti, consentendo che anche una sparuta minoranza di essi possa determinare l'abrogazione di un provvedimento normativo?
Per rinfocolare il discorso, rivolto la frittata: sareste favorevoli ad un referendum propositivo che preveda, con la semplice maggioranza semplice dei votanti, l'approvazione di una legge di iniziativa popolare? (mi spiego: mentre oggi si raccolgono tot firme per presentare un ddl di iniziativa popolare, che poi va portato alle Camere e ciaone
, quello di cui in ipotesi parlo io è un ddl che viene presentato con tot firme e, invece che essere portato alle camere, viene posto al voto a mezzo referendum senza quorum ed approvato se la maggioranza semplice dei votanti, non degli aventi diritto, è favorevole)