Originariamente Scritto da
Rage
Dipende, è quello il punto.
Cosa intendi per produttività?
Semanticamente, il secondo è più produttivo del primo perché genera di più in valore assoluto, ma di solito è un modo semplicistico di vedere le cose.
Nel controllo gestione, lo vedi dal rapporto tra input e output: se il primo per fatturare 3 milioni (output) spende 1 milione (input) e il secondo per fatturare 3 miliardi (output) spende 2 miliardi (input), il primo risulta avere un indice di produttività maggiore.
Secondo i parametri OCSE, quello dei due che produce più % di PIL per ora lavorata è quello più produttivo.
Ci sono tanti modi per definire la produttività, in tanti contesti e il problema degli indicatori è che al netto della definizione generica e delle intenzioni che dovrebbero avere (cioè, cosa dovrebbero misurare), è fondamentale capire su che fattori si basano per il calcolo e come quei fattori impattano "sul mondo reale", altrimenti sono solo numeri accazzo.
Io personalmente sono dell'idea (generica, ignorante e basata su fattori prevalentemente qualitativi) che l'Italia ha 20 milioni di abitanti in meno della Germania; di 60 milioni di italiani:
- 23 milioni sono pensionati non produttivi;
- il tasso reale di disoccupazione prima del COVID (cioè senza la boiata di scorporare disoccupati e inattivi, e tenendo conto anche dei lavoratori in nero che non contribuiscono al gettito fiscale) era >10%, quindi a spanne altri 6mln circa che non contribuiscono o contribuiscono parzialmente alla forza lavoro e non contribuiscono al gettito da lavoro, oltre a percepire forme di assistenza sociale che gravano sul bilancio dello stato (doppio danno);
quindi di fatto metà della popolazione in un modo o nell'altro non è forza lavoro o non del tutto (forza lavoro effettiva molto sottodimensionata rispetto alla popolazione totale).
A cui si aggiunge che:
- un terzo del paese praticamente non è industrializzato (quindi capacità produttiva effettiva sottodimensionata rispetto alla capacità produttiva potenziale);
- criminalità organizzata infiltrata a tutti i livelli;
- lobby e cartelli di ogni tipo con ingerenze nell'amministrazione;
- classe politica assolutamente inadeguata e priva di una qualsivoglia visione che vada al di là di 1-2 anni che è la durata media di un governo in Italia;
- burocrazia e pressione fiscale da inferno dantesco;
- investimenti pubblici in una qualunque forma di innovazione pressoché inesistenti;
al netto di TUTTI questi fattori, l'Italia è la seconda manifattura d'Europa (prima in alcuni campi, come la farmaceutica), subito dietro alla Germania, di cui siamo sì fornitori ma anche competitor diretti.
Quindi tenendo conto di tutto, mi verrebbe da dire che la fonte del problema NON è nella gestione caratteristica delle imprese, ovvero non è su "quanto facciamo bene il nostro lavoro", perché se fossimo scarsi e poco produttivi come si tende a far passare con certi discorsi, tenendo conto di tutte le congiunture contrarie alla vita presenti in questo paese, saremmo già gambe all'aria da parecchio, scalzati da tutti GliAltriPaesi europei bravi bravissimi e popolati di ubermensch.