Sai Frappo, il vero problema semmai è un altro. Ed è il SENNODIPOISMO dei curatori fallimentarti e dei legali che vanno loro dietro. L'abitudine di fare il saprofita e di cercare le responsabilità dopo che la frittata è stata fatta dovrebbe trovare dei limiti umani, etici, forse anche legali. Invece generalmente quando qualcuno fallisce (anche se con la riforma dovrebbero essere sempre meno gli imprenditori che falliscono, visto che la riforma dovrebbe essere studiata per spingere ad evitare la LIQUIDAZIONE GIUDIZIALE - il fallimento non si chiama più fallimento) i curatori si mettono lì ben comodi a cercare cosa ha causato il crac e se la prendono con chiunque per qualunque cosa, molte volte sostenendo che alcune operazioni economiche/commerciali (che, ex ante, potevano apparire solo ardite) sono da giudicarsi ex post assolutamente sconsiderate per il solo fatto che sono andate male.