Lasciamo ad altri le spiegazioni nel merito. Ci limitiamo ad osservare che non è la mortalità eccessiva a livello nazionale che giustifica il blocco prolungato dei diritti e della vita degli italiani. Dal punto di vista dell'economia italiana c'è una distruzione di reddito enorme, dal punto di vista culturale – qui solo un accenno, si rinvia per un approfondimento all'appello firmato da Aurelio Tommasetti e Paolo Becchi - con la chiusura della Università, o meglio la sua trasformazione in università telematica prevista per il prossimo semestre autunnale, il Paese ha deciso di suicidarsi.
Un professore di filosofia (del diritto) e un trader e consulente manageriale (gente al di sopra di ogni sospetto, senz'altro) che dimostrano bene di sapere cos'è l'excusatio non petita. L'articolo ha evidente sottotesto politico ideologico e se si vuole escludere detto sottotesto, risulta superficiale ai limiti dell'ignoranza ingiustificabile. Il lockdown all'italiana, discutibile che sia come misura, non è stato adottato per questioni di "mortalità eccessiva", bensì per ridurre lo stress cui sarebbe stato sottoposto il sistema sanitario, che non avrebbe potuto gestire picchi di contagio superiori. Sostenere che il lockdown all'italiana sia stato adottato nella speranza di "vincere la morte" e che sia stata una misura inutile perché tanto la mortalità sarebbe stata più bassa di quella media degli anni precedenti significa pima di tutto offendere l'intelligenza dei lettori e poi cercare, appunto, una giustificazione per criticare il lockdown senza avere il coraggio di dire apertamente che era preferibile lasciar diffondere il virus senza preoccuparsi della vita delle persone.

Ha più ONORE MrVermont, che almeno blatera dall'inizio che i vecchi potevano pure morire purché lui potesse continuare ad andare al lavoro (), che non questi due sedicenti esperti.