
Originariamente Scritto da
balmung
si risolverà da sé, per lasciare posto ad un nuovo equilibrio.
Le aziende che delocalizzano, in concreto spostano solo la produzione. Il mercato di riferimento è sempre restato quello occidentale. In più, specie in UE, come ricordi tu stessoc'è l'opportunità anche di godere di regimi fiscali ambigui. E' evidente che un sistema che un sistema del genere non può reggere.
Sic et simpliciter non è bilanciato
Essendo calata la produzione di ricchezza, hanno cercato di spingere la domanda stimolando l'indebitamento privato (oltre a quello pubblico). Ma questo ha solo posticipato quella che sarà una inevitabile crisi. L'allargamento verso est risale al 2006, sono 15 anni che ad alternarsi sono periodi di stagnazione economica e crisi.
L'esempio lampante è offerto dal settore auto. Vive da decenni di sussidi pubblici, diretti o indiretti. Al contempo però c'è stato un boom della produzione di autoveicoli -di marchi europei- nella repubblica slovacca. Sono certo che PSA e VW abbiano aperto i loro stabilimenti in quel Paese per ragioni legate alla burocrazia particolarmente alleggerita. Nonché alle grandiose infrastrutture che Bratislava può offrire
