Esattamente, l’approccio alla divinità nell’ebraismo è molto diverso rispetto alle altre religioni. La Torah deve essere studiata (non semplicemente letta), e il messaggio si rivela all’uomo: cioè non è ovvio e esplicito (lo scrive anche Rav Sachs nell’articolo). Nell’ebraismo è sempre stato così quindi è la normalità. E non sempre le autorità religiose concordano su come interpretare certe cose, anche se ci sono alcuni studi ritenuti validi da tutte le correnti, come quelli del Maimonide che ha scritto diversi trattati, o i commenti di Rashi. Lo studio e la discussione della Torah ha anche un obiettivo di aggregazione e confronto, cosa anche necessaria vista la dispersione delle comunità ebraiche nel mondo nel corso della storia. Questo è sicuramente l’opposto dell’Islam, in cui la figura di Maometto è quella dell’uomo perfetto, quindi quello che lui ha fatto vale come legge perpetua, o alla centralizzazione dell’autorità nella chiesa cattolica.