Rende di più la slide con Aylan
Avviso di carattere generale: se il topic non interessa potete anche non postare.
Intendiamoci, io non penso che tu abbia torto punto e stop. Però l'attuale coefficiente di riproduzione non è dovuto solo alla contingenza economica, ma anche ad altri fattori ormai intrinsechi alla nostra società: al ruolo della donna che ambisce ad una carriera e (giustamente direi) non ha più il ruolo "antico" di responsabile della casa e di levatrice; alle coppie che decidono di avere figli sempre più tardi (o non averne del tutto); al fatto che non servono almeno tre figli per famiglia per sostenere un tipo di società agricola (o per contrastare la diffusa mortalità infantile); allo stress di coppia; allo stress da lavoro e via discorrendo. Tra l'altro, non sono laureato in demografia, ma per lavoro mi capita di leggere abbastanza sull'argomento e non mi risulta ci sia mai stato un Stato (perdona il gioco di parole) che dopo aver raggiunto il regime demografico moderno sia tornato al regime di transizione demografica. Direi che la possibilità che l'Europa Occidentale torni ad un coefficiente di 2.1 è improbabile, a meno di un altro evento eccezionale come la IIWW
Per questo ritengo la presenza straniera non solo consigliante, bensì indispensabile. E secondo me il modello svizzero dove chiunque è benvenuto finché non pesa sulle casse dello Stato e/o finché delinque è il modello ottimale, al quale come detto andrebbero affiancate nuove leggi sul lavoro che impediscano lo sfruttamento della manodopera meno "esigente". Ma qui la vedo difficile (vedi Expo)
Ultima modifica di cima99; 19-01-16 alle 22:12
Comunque stasera non posso permettermi di sforare i tempi come ieri. Vi lascio, per chiudere l'OT, con l'articolo che ho scritto riguardo ISIS e Islam, riprendere il discorso di ieri. Mi scuso per il carattere divulgativo e semplificato dello stesso, ma è stato scritto per ragazzi di scuola media.
Cos'è Isis
Daesh (conosciuto anche come ISIS o IS) è il sedicente “Stato Islamico” attivo soprattutto in Iraq, Siria e Libia e autore di diversi attentati, tra cui quelli parigini del 13 novembre costati la vita a 130 persone. Daesh, tuttavia, è un gruppo che, anche a livello teologico, non può definirsi realmente islamico.
Daesh e islam
I membri di Daesh sono musulmani sunniti salafiti. Il salafismo, negli ultimi decenni, è una scuola che si è radicalizzata molto, sia nei confronti delle altre scuole islamiche, sia nei confronti del mondo occidentale. Di vedute simili è anche la scuola wahabita (a potere, ad esempio, in Arabia Saudita): entrambe vorrebbero difendere una (loro) visione integralista e “originaria” dell'islam e hanno dell'acredine verso l'Occidente per gli sviluppi storici e politici principalmente mediorientali susseguitisi a partire dal XX secolo. Tale acredine, tuttavia, è attualmente su un evidente piano secondario per i progetti di Daesh.
I salafiti di Daesh propongono e vogliono imporre una nuova interpretazione del Corano e imporla a tutti gli altri correligionari. In questa loro interpretazione trovano posto dei concetti che invece sono espressamente vietati dal Corano. Vediamo i principali:
1) Il jihad (cioè lo sforzo collettivo in difesa dell'islam) è concepito, nei testi sacri, solo come impegno in difesa della propria fede, ma non prevede un'imposizione dell'islam alle Genti del Libro (cioè coloro che credono nel loro stesso dio, ovverosia principalmente cristiani ed ebrei) e neppure un'imposizione della propria interpretazione dell'islam agli altri musulmani. Peraltro, la guerra deve terminare, sempre secondo i testi sacri, se colui che ha attaccato smette la lotta o si arrende. Per i salafiti di Daesh, invece, il jihad deve essere uno sforzo proteso per imporre la propria scuola islamica a tutti e, inoltre, non conosce tregua e deve essere applicato anche preventivamente contro gli eventuali “nemici di domani”.
2) Daesh obbliga le persone ad allinearsi al loro modo di vedere la religione oppure, semplicemente, le uccide indiscriminatamente. Questa attitudine è contraria al Corano in almeno quattro punti. Primo: è considerato peccato gravissimo uccidere un altro musulmano, se non si è minacciati da quest'ultimo. Secondo: la conversione forzata delle Genti del Libro all'islam è assolutamente vietata, oltreché sconsigliata: per i precetti coranici, cristiani ed ebrei devono abbracciare la “Vera Fede” in maniera del tutto spontanea. Terzo: ogni attentato o omicidio che coinvolga volontariamente innocenti (intesi come tutti coloro che non stanno combattendo attivamente) prevede la condanna agli Inferi, indipendentemente dalle motivazioni e anche in regime di jihad. Quarto: uccidere un “fratello” (musulmano, cristiano o ebreo) che non minaccia fisicamente un musulmano è considerata una colpa gravissima nel Corano.
3) Ogni scuola “ufficiale” islamica sunnita ha pari valore: semplicemente presenta delle interpretazioni più o meno diverse del messaggio divino, ma comunque sono tutte ufficialmente riconosciute. Il voler imporre la propria scuola sulle altre rappresenta un peccato davanti a Dio.
Daesh, gli altri musulmani ed i cristiani
Attualmente, il cosiddetto Stato Islamico ha un nemico principale, il quale non è né cristiano né occidentale, bensì musulmano. Nell'ottica di Daesh, i loro esponenti sono i portatori della vera e giusta fede e considerano tutti gli altri come in errore. Ora, se da una parte Daesh “perdona” il fatto che i non musulmani per loro ignoranza ancora non conoscano l'islam (imponendo però la conversione), per loro è intollerabile che gli altri musulmani, che conoscono e hanno aderito a questa religione, non seguano il salafismo. Agli occhi di Daesh, quindi, i musulmani non salafiti sono apostati (cioè rinnegano la propria fede) e, in accordo con il Corano, vanno convertiti a forza o uccisi. Per tale motivo, sono i musulmani non salafiti e non i cristiani o gli ebrei il primo avversario di Daesh.
Gli obiettivi di Daesh
Questo gruppo terrorista ha attualmente tre obiettivi principali, con valenza religiosa, politica ed economica:
1) Avere un califfo (cioè la massima guida religiosa per i sunniti) che possa guidare tutta l'umma (cioè la comunità di credenti). Attualmente, da circa un secolo l'islam sunnita non ha più un califfo. Al Baghdadi, leader di Daesh, si autoproclama califfo, ma la nomina del califfo va decisa dai gran mufti (guide religiose e giuridiche regionali) del mondo sunnita.
2) Creare un proprio stato laddove l'islam è nato e si è inizialmente diffuso, ovverosia nella regione della Mesopotamia e della penisola arabica. Questa zona, inoltre, è importante anche a livello geografico-strategico ed è ricca di risorse naturali, principalmente il petrolio (la cui vendita è un'importantissima fonte di profitto per Daesh)
3) Conquistare le città di Damasco e Baghdad, e quindi, occupare Siria e Iraq. Queste due città erano le sedi degli antichi califfati: conquistarle darebbe loro a livello propagandistico-religioso molto prestigio. Un'alternativa africana sarebbe il Sudan.
In quest'ottica, il mondo occidentale non è attualmente un obiettivo primario. I leader di Daesh hanno dichiarato di aver reagito verso gli occidentali solo con attentati in risposta ai bombardamenti aerei delle forze americane, francesi e russe (vedi attentati di Parigi; attentato al volo russo sulla rotta Sharm el Sheikh – San Pietroburgo; strage di San Bernardino in California) in quanto francesi, russi e americani “disturbano” i loro obiettivi di conquista in Siria e Iraq.
In definitiva, l'Occidente è un nemico per Daesh nella misura in cui ogni non salafita è un loro nemico, ma non è un nemico “di sangue”, ma ISIS non è l'islam e nemmeno ha la legittimità per rappresentarlo.
Buona serata, stacco
Ultima modifica di cima99; 19-01-16 alle 20:15
Sembra che Schengen sia davvero a rischio: http://www.ansa.it/europa/notizie/ru...7dbfe05c2.html
Mi domando come facciano ad attivare in quattro settimane gli hotspot: tra l'altro che fine ha fatto la fase due dell'operazione anti scafisti?
Caro Cima, i tuoi interventi sono molto interessanti ed articolati, ma ti invito a fare un giro in un paese mussulmano. Senza andare a finire in Afghanistan, perchè l'Islam afghano è un pelo particolare, soprattutto quello Pasthun, ti renderai conto che la visione dell'islam moderato di cui parli esiste solo in una minima parte della popolazione.
Il proletario generico medio non è come lo descrivi. Fra l'altro il proletario rappresenta la stragrandissima maggioranza della popolazione islamica, poichè l'unico stato islamico che ha una classe borghese decente è la Turchia (a prescindere dal sud est asiatico, che è una zona che onestamente sconosco), ed anche lì la situazione è complicata. Comunque, dicevo, per il mussulmano generico medio se l'Imam dice di pisciare controvento, lui piscia controvento. Una figura centrale di riferimento che detta la dottrina esiste solo nell'islam sciita, ed anche li con delle limitazioni, ma guarda caso l'Iran è un pelo più avanti sulla via della modernizzazione rispetto agli altri stati mussulmani.
Non puoi giudicare l'Islam sulla base degli immigrati che vivono in europa, nè tantomeno sulla base della minoranza colta della popolazione. Vai a farti un giro per i quartieri popolari degli emirati arabi, fatti quattro chiacchere col pakistano che guida il taxi, e poi fammi sapere...
...there's no need to say thank you, the best way to say it is beeing here and fight with us. - Skip
Ma che minchia volete...
Si dice muSSulmano, con due S.
Musulmano nun se po' sentì.
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sa ben poco in generale visto il tempo passato in sezione per l'indottrinamento.
sì, decisamente una religione di pace.
il bello è che codeste genti dicono di scappare dall'isis, da al qaida, dalla repressione, dalla dittatura... e poi hanno la tendenza, col passare del tempo, a replicare altrove lo stesso letamaio, e visto che non può dipendere dal DNA propendo a credere che dipenda dalla loro cultura di pace.
Ultima modifica di Ottone Erminio; 20-01-16 alle 11:57
Movement #Orcs love too
- in una società in cui ogni più piccolo diritto è perseguito, nessuno ha più diritti - Kungfucio
- sempre sano e ricco, mai povero e malato - kungfucio Vol.2
- meglio un osso oggi che due domani - Alì Baubau e i quaranta cagnoni
però ti chiedo questo: non pensi o non ritieni sia un rischio nel breve/medio termine, che l ingresso di questi migranti per sopperire alla mancata crescita demografica (tra l altro solo gli USA hanno un coefficiente di fertilità prossimo al 2), rappresenti un rischio per la società europea,dal punto di vista identitario culturale e religioso?
E poi, dov' è che siamo obbligati a mantenere la popolazione costante?
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specie in vista del fatto che ci saranno sempre più disoccupati in giro.
vabeh ma è anche risaputo che politici, burocrati relativa servitù vivono fuori dalla realtà.