:comment removed:
scusatemi ho sbagliato
Inviato dal mio GT-I9505 utilizzando Tapatalk
Visualizzazione Stampabile
:comment removed:
scusatemi ho sbagliato
Inviato dal mio GT-I9505 utilizzando Tapatalk
Ipotizziamo che riescano davvero a controllare le frontiere dell'Ue come vuole la Germania, ed ipotizziamo pure che espellano tutti quelli che non hanno diritto all'asilo, resta il grosso problema di gestire i rifugiati che sono parecchi.
Che sia l'80% ho parecchi dubbi, comunque sia è ovvio che l'accesso deve essere consentito a chi entra per rispettare le regole e non pesa sullo Stato, ad eccezione ovviamente dei profughi che hanno il diritto riconosciuto a livello internazionale di asilo e aiuto. Tutti devono sottostare alle leggi del posto di approdo, naturalmente
Ritengo che il lavoro vada dato a chi ha voglia capacità di farlo, sia esso un italiano o un migrante appena sbarcato. Il concetto del lavoro prima agli italiani mi sembra una selezione che ben poco ha a che fare con il merito. I benefits non risolvono i problemi del tasso di natalità, anche perché dovrebbero essere dei benefits molto consistente per coprire le spese generate da un figlio e ci deve essere poi la volontà e le difficoltà di crescerli.
Ripeto comunque che accogliere o no i profughi non è un'opzione ma un obbligo, legale oltreché, oserei dire, umano. Il che non vuol dire naturalmente che debba tenerli tutti l'Italia.
Comunque ero iscritto su tgm e non postavo mai. Provengo da GV
si', ma il lavoro è quello che è, non è che lo crei a seconda di quanto te ne serve. stiamo gestendo questa crisi con le stesse regole che sono state create per i pochi casi pre crisi. oltretutto, dare diritto a tutti i profughi in quanto tali è rischioso, perche' poi quelli che delinquono è quasi sempre impossibile rimpatriarli e quindi te li cucchi uguale coi risultati visti a fine anno. senza contare l'humus di quelli che la nostra società la detestano perche' non in linea con la fede musulmana e che finiranno per creare un problema sociale strisciante.
si fa troppo presto a dire "i profughi vanno presi tutti e bon perche' siamo tutti uomini." purtroppo non viviamo a fantasilandia e poi i problemi ti scoppiano in faccia, come le baraccopoli nelle periferie che si fa finta di non vedere o i terroristi di seconda generazione.
Più che altro, è ben regolamentato e chi vive qui, soprattutto se straniero, sa cosa può o non può fare, pena conseguenze. Ma, giustamente, i profughi vengono accolti, inseriti e ridistribuiti non solo all'interno della nazione. E questo porta a non dover ricorrere a particolari argini. Per dire: in Ticino è molto più sentita e osteggiata la politica dei confini liberi per i lavoratori frontalieri italiani piuttosto che l'accoglienza di persone extraeuropee.
I profughi vanno aiutati e accolti tutti, se tali sono, ma questo non lo dice solo il buon senso e l'umanità personale ma anche la legislazione internazionale. Il che, beninteso, non vuol dire né che una nazione debba sobbarcarsi tutto l'onere dell'accoglienza e del collocamento / mantenimento, né che un ospite possa permettersi di fare ciò che vuole. Comunque, se noti i casi di cronaca, sono raramente i profughi "reali" a creare problemi di ordine pubblico o sociale. Aggiungerei che lasciarli in balia della mafia o di "imprenditori" italici che pagano 1 euro all'ora per lavorare negli aranceti non stimola né il loro inserimento, né il loro benessere e di riflesso quello degli autoctoni.
Ad ogni modo, il mancato rimpatrio di chi delinque in maniera grave e manifesta è una falla delle legislazioni nazionali, poiché la legislazione internazionale obbliga all'accoglienza e al primo aiuto nei vari centri preposti, mentre non mi risulta (ma mi potrei sbagliare) che faccia dei riferimenti all'obbligo di accoglienza una volta "liberi". Vanno rivisti questi punti e gli accordi di Dublino, a mio modo di vedere, considerando ovviamente le difficoltà economiche e strutturali dell'Italia (o della Grecia), ricollocando i profughi in Stati con economia più florida, come la Germania o le aree Scandinave ad esempio (mete peraltro gradite a molti profughi, tra cui siriani e curdi). E ovviamente, coinvolgendo anche Stati extraeuropei come gli Stati Uniti.
Con la disoccupazione giovanile al 54%, c'è indubbiamente un grande bisogno di altri giovani disoccupati, siamo qui che non sappiamo come fare a soddisfare la grande offerta di lavoro con le poche risorse umane disponibili.
il problema è che si fanno troppo spesso i conti senza l'oste, come si dice, solo in base a un dato ideale da perseguire. si pensa di poter noi decidere anche per decisioni che sono di altri. non puoi dire allo stato x prendi tot se quello ti dice di no perche' magari ha gia' raggiunto il suo limite. non puoi rimpatriare qualcuno che lo stato da cui arriva non vuole, e allora dove li metti? tutti nelle carceri o li lasci andare a sopravvivere in qualche baraccopoli di periferia come moderni paria? non puoi dire troviamo lavoro e casa a centinaia di migliaia di nuovi arrivati se non sei neanche capace di trovare lavoro e casa per tutta la tua gente. non puoi costringere chi ha visto la morte in faccia a vivere in uno stato in cui non vuole vivere.non puoi decidere che gli islamici si integrino se loro per primi non si vogliono integrare perche' seguire i valori occidentali significa abiurare la cultura religiosa di cui sono parte. e i danni dell'accoglienza a prescindere li stiamo vedendo (chiedere alla merkel o alla polizia svedese, o ai belgi o alla francia, ecc... per referenze)
Un po' di dati e infrografiche su come è cambiata l'immigrazione in Italia in 10 anni
http://openmigration.org/infografich...ia-in-10-anni/
A quanto pare i miei post non sono letti nel loro insieme. Non ho affermato, difatti, che vadano tutti collocati in Italia, bensì tutto il contrario.
- - - Aggiornato - - -
Almeno non diciamo inesattezze sull'islam, cortesemente. Per l'islam è consigliato vivere in terra d'islam, ma non vi è alcuna restrizione nel vivere fuori dalle terre d'islam. La sola condizione è di non abiurare la propria fede. L'islam ha una plurisecolare storia di convivenza con la cristianità e prevede libertà confessionale per le Genti del Libro.
fixed. :asd:
so tutti cosi' tolleranti i musulmani all'estero, poi quando vai da loro... ma forse un giorno capirò come culture con concezioni di base totalmente diverse possono vivere pacificamente nella stessa societa'.
p.s. ovviamente si sta generalizzando, dato che si parla di una cultura di centinaia di milioni di persone. certo, poi i casi particolari ci sono sempre ^^
Innanzitutto dipende cosa intendi il "da loro", che non ha alcun senso e farebbe già cadere ogni argomentazione. Ad ogni modo, trovi paesi molto liberi sia nel vestire che nel praticare la tua religione, ad altri più restrittivi. In Iran, ad esempio, trovi molte chiese. Se vai alle Maldive le devono non devono fare il bagno con il Burqa e idem non conosco di particolari problemi in Tunisia o Egitto, ad esempio. Mi piacerebbe discutere abbattendo stereotipi ed inesattezze: se sei interessato, fammi un fischio, altrimenti possiamo tranquillamente lasciar perdere:fag:
Tipo l'Indonesia è il paese con più musulmani al mondo eppure festeggiano anche il Natale, e pure in maniera abbastanza evidente (tv, piazze, etc.)
Non trovo più il riscontro, ma ad ogni modo era prevista in base al reddito e i nullatenenti e poveri erano esenti. Il vantaggio era anche che ciò permetteva loro di non prestare servizio militare, seppur questo aspetto non era sempre rispettato. Ne parlo al passato perché la gizya non viene più richiesta nella maggior parte del mondo islamico da circa un secolo. Attualmente, solo salafiti e wahabiti, a mia conoscenza, la richiedono.
- - - Aggiornato - - -
Va bene ho capito che con te non vale la pena di utilizzare il mio tempo il quale, essendo poco, lo giudico prezioso. Sceglierò altri interlocutori:)
sisi, tutti pregiudizi. ma anche no ^^
ma di che stiamo parlando? ma manco la carta dei diritti dell'uomo abbiamo in comune. per noi religione e stato sono due cose diverse, per i musulmani no. come fai convivere uno che la religione la evita e uno che vuole regolare lo stato sulla religione? basta anche solo vedere la condizione della donna nel 99% degli stati musulmani. anche solo il fatto che non puoi manco cambiare fede che ti condannano a morte. in europa possiamo fare gli illuminati new age con percentuali irrisorie di musulmani (e anche cosi'... vedi fine anno in mezzo continente), ma fossimo 50 e 50 sarebbe la guerra civile in due giorni. siamo semplicemente due culture che non possono convivere nella stessa casa. al limite possiamo essere amici ognuno nella sua, di casa.
Concordo.
Personalmente ho cancellato dalla carta geografica i Paesi islamici come meta di vacanza. In questo momento storico voglio averci a che fare il meno possibile, men che meno portargli soldi.
Sta diventando difficile anche andare a mangiare una pizza :asd:
- - - Aggiornato - - -
Sei obbligato a pregare 4 volte al giorno in redazione?
Vivo in un paese dove ci sono regioni con quasi il 90% di obiettori di coscienza, dove non c'è alcuna forma di unione civile, dove il Papa ha dato una spallata decisiva per far cadere il Sindaco della Capitale così da poter fare i cazzi che voleva con il Giubileo e dove le strutture religiose non pagano le stesse imposte del resto dei cittadini italiani. Religione e Stato viaggiano sullo stesso binario.
Sicuramente avrei una situazione contrattuale migliore :asd:
Non si può negare che la tua dialettica nell'argomentare le tue tesi sia notevole, tuttavis noto che tendi a porre il problema su "come sarebbe idealmente" che va poi a cozzare con "come in realtà è"..e mi riferisco proprio ai problemi oggettivi che ci si trova a fronteggiare quando numerosi esponenti di comunità musulmane residenti im un paese occidentale alla fine rifoutano di volersi integrare, non accettano i valori o le leggi del paese,il padre uccide la figlia che frequenta il ragazzino locale, i figli di seconde e teeze generazioni si radicalizzano etc...
Sbagliamo NOI che non li integriamo? oppure in quale percentuale sono queste persone a non volersi integrare e a volersi ghettizzare?
Inviato dal mio GT-I9505 utilizzando Tapatalk
Solo perché altrove si fa molto peggio non vuol dire che qua ci sia una situazione normale :boh2:
Credevo di trovare una community in grado di dialogare, ma forse mi son sbagliato. L'islam "estremo" attualmente è quello wahabita/salafita e neanche l'omosessualità viene punita e repressa allo stesso modo (e neppure repressa ovunque). Ma continuate pure a seguire Porta a Porta:)
La shari'a non è applicata in tutto il mondo islamico (e comunque sarebbe più corretto parlare di diverse fiqh) e la shari'a regola soprattutto la sfera privata. Il fatto che parli del 99% delle donne musulmana evidenzia, dato il valore "bulgaro", che non sai di cosa stai parlando, dato che solo nelle sopracitate scuole la donna è ad uno stadio così inferiore. Stadio, peraltro, che non è specificato come così divergente nel Corano ma che attinge ancora da una sorta di sincretismo tribale delle aree preislamizzazione. Anche della questione abiura= condanna a morte non è più così nelle aree più moderne, che sono poi la maggioranza del dar al-islam.Le due culture convivono da secoli e fomentare la stronzata che esiste una lotta confessionale non fa che favorire gli integralista. Per carità, libero di pensarlo, basta che sei cosciente del fatto appena citato.
Guarda che non sono tuo fratello, cerchiamo di capirci:) Rispetto le tue idee e mi dispiace per la tua ignoranza in materia, ma eviterei di dare delle scemenze a ciò che una persona sta sostenendo in maniera garbata. Tu pensi che forzatamente la gioventù italiana sia migliore di ogni altra gioventù e per carità, può essere un pensiero lecito: la storia del XX secolo illustra bene quante persone avevano questa linea di pensiero. Che non è il mio pensiero. Semplicemente ci possono essere senegalesi più bravi di un italiano in un lavoro e imprenditori che non vogliono italiani bensì senegalesi perché chiedono meno soldi. Prima di dare dell'untore, verifica di riconoscere tutti i target:)
Ossequi
Cima, una curiosità, in quanti e quali paesi mussulmani sei vissuto?
:uhm:
si, vabbe' ho capito che e' come parlare della bibbia con un testimone di geova :asd:
p.s. vitor, ti stimo, ma 'sta ultima cosa nun se po' senti'. se poi volevi di' che la chiesa, venendo da 2000 anni di cristianesimo, ha una grande influenza nella società sono d'accordo, ma è un'altra cosa.
No guarda, purtroppo per te sono a contatto con gente che via onlus in Paesi musulmani ci va una volta al mese, non ho nessun bisogno di Porta a Porta :asd:
Comunque ti ringrazio per i contributi, un filoislamico qui non lo abbiamo mai avuto ed è anche interessante approfondire il discorso.
Ti ringrazio e ti rispondo con piacere: è sempre arricchente discutere con chi è in grado e ha la volontà di sostenere una discussione. Prima di tutto, dividerei il concetto di integrazione a quello di assimilazione. Non esiste alcuna necessità che una etnia o cultura si assimili con un'altra. Nella Costantinopoli post 1453 cristiani ed ebrei avevano i loro quartieri (millet) abitati pressoché integralmente da non musulmani e non erano soggetti alla legge islamica ma alle proprie leggi per quanto concerne la sfera personale, come quella famigliare e matrimoniale ad esempio. Naturalmente, proprio come accadeva nell'Impero Ottomano, per quanto concerne la sfera pubblica o le leggi, esse non dovevano andare contro le leggi dello Stato. Ne consegue che i musulmani, o chi per essi, che uccidono un loro parente in base a supposte leggi legate al loro credo oppure vessa una specifica persona andando contro alla costituzione o alle leggi dello Stato ospitato deve necessariamente essere giudicato secondo le leggi di tale stato. Quindi, in questi casi, la colpa è loro e non penso neanche che ci sia da discutere. E le comunità musulmane hanno il dovere, a mio modo di vedere, di intervenire e difendere energicamente l'applicazione della legislazione dello Stato ospitante verso i propri soggetti.
Eh, peccato che non lo fanno. Vedi i ghetti in Francia e in Belgio.
Poi, per carità, anche le amministrazioni francesi e belga hanno le loro colpe per aver permesso che si creassero.
cima non voglio essere scortese ma il testo in verde è proprio essenziale? con la skin grigia si legge a fatica :look:
marlborough's hitman for hire :asd:
@cima
lo so...hanno il dovere ma in realtà non lo fanno...
e poi...non lo so...è vero il discorso della non assimiliazione e che ognuno deve mantenere proprio credo e culture: SACROSANTO
ma la questione è che poi mi tornano in mente casi, isolati ovviamente, ma che comunque mi fanno riflettere...
Tipo la richiesta di aperture di piscine con orari di frequentazioni diversi per uomini e donne così come cinema con posti a sedere divisi tra uomini e donne (questi in Olanda mi pare), oppure ancora zone di Londra con le "ronde islamiche" e mano a mano che ci penso potrebbero tornarmene in mente tanti altri...
Queste sono comunque richieste che vanno contro il costume e il modo di viviere del paese ospitante e che secondo me devono essere scoraggiate...ma mom sempre succede
anche perchè dov' è la convivenza ed il mutuo beneficio? io tendo a vedere una sorta di razzismo da parte dei musulmani verso "il resto" piuttosto che il contrario
e quindi: che senso ha accogliere la gente per poi ghettizzarla, o lasciare che si ghettizzino?
Inviato dal mio GT-I9505 utilizzando Tapatalk