Questa me l'aspettavo dal Pin; comunque sia, è servita su un vassoio in purissimo iridio:
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Non lo metto in dubbio, non ho fratelli.
Una scemenza sostenuta in modo garbato purtroppo rimane una scemenza. Tuttavia chi la dice non deve per forza essere uno scemo, magari è semplicemente in malafede.Citazione:
Rispetto le tue idee e mi dispiace per la tua ignoranza in materia, ma eviterei di dare delle scemenze a ciò che una persona sta sostenendo in maniera garbata. Tu pensi che forzatamente la gioventù italiana sia migliore di ogni altra gioventù e per carità, può essere un pensiero lecito: la storia del XX secolo illustra bene quante persone avevano questa linea di pensiero. Che non è il mio pensiero. Semplicemente ci possono essere senegalesi più bravi di un italiano in un lavoro e imprenditori che non vogliono italiani bensì senegalesi perché chiedono meno soldi. Prima di dare dell'untore, verifica di riconoscere tutti i target:)
Ossequi
L'Italia per il momento è ancora uno stato sovrano che tutela costituzionalmente i suoi cittadini, non è una questione di migliore o peggiore, ma di cittadini e non cittadini. Ed è anche in una condizione di grave difficoltà, specie nelle fasce più giovani della popolazione, ed anche questo è un dato ISTAT, non un'opinione. Finché non sarà in grado di produrre maggiore occupazione per i propri cittadini giovani, non avrà alcun bisogno di importare altri giovani. Non è un problema matematico, per cui se introduci più giovani l'età media si abbassa, tutti sono più felici e il futuro è assicurato. Per avere bisogno di nuova gioventù occorre che esista una prospettiva di futuro, altrimenti non solo non si produce alcun beneficio, ma si introduce ulteriore disagio sociale.
@cima99
una domanda: se mai, tra 40 anni diciamo, in italia ci fossero 50% laici/cristiani e 50% musulmani (sunniti, sciiti, ecc...) ti senti di dire, in tutta onestà, che i musulmani accetterebbero di continuare a vivere in uno stato laico che non si basa sul corano?
io penso di poter essere sicuro di rispondere: NO
persino i Turchi sanno che il loro stato non é più laico
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Provo ad usare un verde molto più scuro ditemi come va. Devo fare un paio di premesse:
1) Purtroppo, per un paio di settimane almeno, sono colmo di lavoro, quindi il tempo che posso dedicarvi non è molto
2) Specifico che non sono né musulmano né filoislamico. Ritengo che la religione e la fede debba essere un fatto unicamente intimo e personale, senza coinvolgere altre persone o altre cose. Tuttavia, ritengo che una corretta informazione sia fondamentale per non fare il gioco degli integralismi. Ciò detto, procedo con le risposte, dopodiché per stasera mi devo congedare.
Studio l'islam e le relazioni con il mondo cristiano da una decina di anni, soprattutto per quanto concerne i secoli XV e XVI. Sono però per lavoro a contatto giornalmente con molti ragazzi musulmani e con le loro famiglie e ho colleghi, e altri contatti, che conoscono bene diverse aree islamiche (soprattutto Turchia, Giordania e Oman) con i quali discuto
Come detto in apertura, non mi considero affatto filoislamico. Sono contento che hai conoscenza "con mano" della questione e mi interesserebbe parlare delle tue conoscenze ed esperienze
Qui abbiamo a parer mio una triplice questione da affrontare:
1) la tendenza di uno straniero a creare ghetti con persone di medesima provenienza e correligionari. Queste aree sono secondo me pericolose per l'ordine pubblico e sociale, ma non solo di matrice islamica: basti pensare ad esempio alle Little Italy o alle Chinatown.
2) la tendenza delle amministrazioni di isolare queste comunità nella speranza che vivano in pace o comunque che essendo tutti riuniti siano meglio controllabile, generando però delle zone franche internamente alle città
3) la generale povertà di questi quartieri, che favoriscono delinquenza e commerci illeciti.
Fammi sapere come si legge così
Queste cose sono sicuramente da evitare, ma se ricordo bene nel caso delle ronde islamiche londinesi gli autori sono stati arrestati e gli esponenti sconfessati dai portavoce ufficiali delle principali comunità islamiche dell'area. Io sono per l'invito all'integrazione, il che vuol dire frequentare persone del posto, condividendo idee e pensieri, andare alle stesse scuole, condividere attività sportive e via discorrendo. Ma imporre un'assimilazione non fa che aumentare l'isolamento di queste comunità: quasi una sottomissione. E la sottomissione per un musulmano è un concetto parecchio per forte e denso di significato rispetto ad un cristiano.
Io ti ho portato le mie opinioni e argomentazioni, tu le tue. Temo e confermo che siamo su piani al momento paralleli. Sei libero di considerare le mie opinioni come scemenze, tranquillo, me ne sono già fatto una ragione8)
scusami, il verde scuro con la skin grigia non si legge proprio, a quel punto torna al precedente :bua:
(ma il colore di default che vi ha fatto?)
Io solo per le scritte rosse e verdi che state usando sono diventato razzista, cazzo :asd:
A patto che il 50% non sia salafita o wahabita direi di sì. Un buon musulmano sa che la conversione delle Genti del Libro è vietata e che va rispettata la Costituzione del luogo ospitante. Peraltro, sono sempre meno gli stati islamici che si basano pedissequamente sul Corano: come detto, non bisogna farci ingannare da quello che si dice che sia la Shari'a.
Peraltro, partite dal presupposto che ogni musulmano sia un buon musulmano e profondo conoscitore: mi capita di parlare, come detto, con diversi musulmani e scoprire che conosco meglio io la loro religione di loro:lul: Inoltre, molti sono ben felici di vivere secondo le nostre leggi, che assicurano libertà e benessere. Sinceramente, non vedo questo problema (il che non vuol dire che non esista oppure che possano generarsi frizioni di "assestamento")
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In realtà ho sempre scritto in verde in qualsiasi forum, ma se esiste un problema cromatico inconciliabile con la skin che usi, a malincuore mi adeguo.
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Non è laico a causa di Erdogan. Ovviamente esistono governi, come quello saudita e qatariota, che sono ben lungi dal laicismo, ahimé.
Detto questo, devo proprio salutarvi, ho esaurito e anzi abusato dell'esiguo tempo a mia disposizione. A domani, probabilmente
Il punto della questione secondo me è un altro...si parla sempre di come NOI ci poniamo con LORO, cosa dovremmo fare, come comportarci etc...
sarebbe ora forse di spostare il mirino e di cominciare a ragionare secondo il loro modo di intendere la società...ragionare come se loro fossero il soggetto e noi il complenento oggetto...molte questioni forse apparirebbero più chiare
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No vabbè se vuoi tenere il verde tienilo, figurati. Ma in quel caso il primo è meglio, il secondo è illeggibile :D
siamo sempre li', purtroppo: l'idealità che non guarda in faccia la realta'. sunniti e sciiti non fanno altro che scannarsi, ma di certo nessuno dei due accetterebbe di vivere laicamente... i fatti di colonia sono stati fatti da wahabiti o da salafiti?
Mi concedo ancora un intervento per una risposta e un aneddoto.
Dovremmo evitare di usare appunto noi e loro: è proprio un concetto inesistente. L'islam ha quattro principali scuole sunnite; due principali scuole sciite e movimenti "mistici" come il sufismo, senza considerare minoranze particolari o altre divergenze. In questo ha quindi divergenze e profonde spaccature del tutto simili a quelle del mondo cristiano.
L'aneddoto riguarda proprio il concetto di concezione di una società
Io insegno in una scuola media e sono giunti quest'anno 18 eritrei non accompagnati. Sono tutti cristiani ortodossi. Giunti qua non volevano avere insegnanti donna e neppure interpreti donna, perché nella società eritrea la donna deve esclusivamente dedicarsi alla famiglia e alla casa e non può avere più potere di un uomo, e neppure insegnare ad un uomo. Ora, con il tempo, con le spiegazioni, con la convivenza con il mondo occidentale, la maggior parte ha cambiato o sta cambiando concezione della donna e accetta che vi siano donne in grado di insegnare o rimproverare un uomo. Allo stesso modo, dato che alcuni avevano già conoscenze di addestramento militare, diciamo che il modo di porsi di alcuni era particolarmente "acceso", diciamo così. Ma, come detto, loro sono cristiani, ma la cultura tribale ed etnica del posto di provenienza ha creato questo humus. Allo stesso modo, diverse limitazioni verso la donna nell'islam, come il velo, non sono affatto prescritte come obbligatorie dal Corano ma sono "penetrate" nella cultura islamica unendosi a convinzioni tribali della popolazioni autoctone preislamiche e, alcuni ritengono, furono proprio i primi musulmani a introdurre queste consuetudini per ottenere l'alleanza e la sottomissione di quei capotribù "pagani". Questo concetto della donna assai sottomessa all'uomo e oggetto di piacere sessuale, la "donna preda" insomma, era una concezione parecchio forte nel Maghreb e, ritengo personalmente, è per questo che i problemi di molestie sessuali sono più marcati tra i nordafricani piuttosto che altrove presso le comunità islamiche.
Mi scuso se vi ho tediato, ora devo davvero loggare fuori:)
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Ok:cheers:
EDIT: ho lasciato un argomento incompiuto. L'amore omosessuale nell'islam è permesso, ma c'è il grosso problema che non è autorizzato l'atto sessuale omosessuale poiché a livello dottrinale l'uomo può sottomettersi solo a Dio, non ad un altro uomo. E, se ricordo bene, per lo stesso motivo è condannato anche il sesso anale con una donna (ma su questo mi potrei sbagliare). Ad ogni modo, in diversi Stati musulmani ora l'omosessualità è "autorizzata" (tempo fa avevo trovato su wiki una lista aggiornata su tale argomento. Riciao:)
non importa da chi...il problema è che queste "derive" ESISTONO e nin si può prescindere da esse...
torno a ripetere un concetto sul quale Vitor ha già commentato...ma la stragrande maggioranza di attentat, violenze e,se vogliamo atti che noi definiremmo barbari, negli ultimi anni (tenendo da parte ISIS) è di matrice islamica.
Vogliamo cosiderarli estremi? appartenenti ad una minoranza (anche se devo spiegarmi le decine di migliaia di combattenti VOLONTARI per ISIS)?
ma il bacino di provenienza è, purtroppp, sempre lo stesso,non si può negare
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lo so, ma lo diciamo NOI. E ne si sta ragionando in ambito accadameco,grazie anche alla tua cultura
Come dicevo, spostiamo il mirino: LORO si sentono totalmente legittimati dal Corano, quindi LORO sono nel giusto e muoiono da martiri per quella causa .
Quindi in base ad una loro interprrtazione, il Corano ha i fondamenti che legittimano tutta la loro ferocia
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Non riesco a staccarmi dal 3d:D Il concetto di martirio e di jihad è invece ben più complesso. Intanto il jihad non è uno dei cinque pilastri dell'islam sunnita, ma è solo meritevole. Lo è invece per l'islam sciita, ma solo perché loro sono in "jihad perpetuo" dallo scisma con i sunniti. In secondo luogo, il jihad è spesso tradotto in Occidente come "guerra santa", ma questa trasposizione è erronea (consiglio Bernard Lewis sull'argomento). Difatti il jihad è traducibile come "sforzo in difesa dell'islam". Il problema sta proprio in questo sforzo in difesa dell'islam, dato che può essere visto come sforzo difensivo o sforzo offensivo. Io propendo per la prima interpretazione, e non perché sono "filoislamico", ma perché il Corano specifica in diverse sure che ogni guerra è legittima contro altri "fratelli" (musulmani, cristiani o ebrei) solo se attaccati e minacciati e solo fin quando essi non depongono le armi.
Il martirio è premiato in regime jihad, ma solo esclusivamente se condotto contro coloro che minacciano direttamente. Tradotto, non possono essere uccisi civili, inermi, donne, bambini e anziani, a meno appunto che non siano armati contro di te. Inoltre, il Corano vieta tassativamente qualsiasi attacco indiscriminato che possa ragionevolmente coinvolgere innocenti (nel Corano, ma non ricordo in quale sura, si fa riferimento alla tattica di avvelenare i pozzi di una città per vincere un assedio) poiché in tal caso, anche in regime di jihad, la condanna agli Inferi è irreversibile.
Purtroppo Daesh, come illustrerò domani, piega questi passi, sia proponendo una propria interepretazione giuridico-dottrinale dell'islam, sia appellandosi alla sura IX la quale non solo è di dubbia veridicità essendo l'unica a cui manca la basmala (per capirci: la parte introduttiva che specifica a chi è rivolta la sura), ma anche perché si contraddice in diversi punti, prima proclamando l'imminente rottura della tregua con i non musulmani e l'uccisione e crocifissione di tutti, poi rettificando in parte nel proseguio. Alcuni ritengono che questa sura non sia quindi "parola di Dio", ma un insegnamento di Maometto mentre era in piena lotta contro i meccani o forse contro comunità cristiane dell'area araba che sarebbe quindi dovuto essere inserito nella sunna. Purtroppo non sono uno studioso del Corano, quindi le mie conoscenze sull'argomento sono approssimative.
mmah....io negli ultimi 15 anni le sigle che hai elencato le avro sentite, 10 volte al massimo??Vogliamo fare 20?
50 per stare larghi?
ma tutto il resto?
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non è che se non le senti in TV non succedano le cose... semplicemnte ora fanno più notizia gli attentati islamici... controlla bene le percentuali
http://www.repubblica.it/esteri/2015...ism-127700002/
Ancor prima di finire di leggere avevo pensato "ma come fa ad essere la parola infallibile di Dio se sicontraddice"? :fag:
E come fa un insegnamento di Maometto ad essere presente in una sura, se ciascuna di esse è rivelata? Questa cosa di per sè la vedo abbastanza grave, se vogliamo parlare di "autenticità" del loro libro rivelato
In generale, se davvero il Corano è la rivelazione della Parola di Dio, infallibile e immutabile nel tempi, "alcuni ritengono" non dovrebbe mai applicarsi ad alcunchè riguardi quel libro :fag:
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Qua lo dico io, da studioso, che si contraddice: per un musulmano ho appena bestemmiato:lul: Sono stato forse approssimativo a causa della fretta, che ho. Diciamo piuttosto che la sura IX inizia in maniera particolarmente aggressiva, mentre in seguito pone delle distinzioni su chi va ucciso e chi no. Ma il problema è che la seconda parte è un po' fumosa e manca appunto la basmala che possa aiutare a capire a chi si rivolge la sura con assoluta chiarezza. Ci fosse uno studioso del Corano o un musulmano forse potrebbe chiarire a me e a voi, ma da quanto ho letto i miei interventi rappresentano una prima per questa board, quindi dubito di poter confidare su un supporto che possa spiegare meglio o, nel caso, smentirmi:pippotto:
Il fatto che sia una contaminazione di Maometto, oppure una voluta modifica di alcuni studiosi responsabili dell'interpretazione e della "creazione" delle scuole sunnite, forse proprio Wahab oppure Al Ghazzali, sono ipotesi che emergono (rigorosamente da studiosi non musulmani):lul:
Va considerato, e questo a livello pragmatico e naturalmente non religioso, che inizialmente la "parola di Dio" era tramandata oralmente, quindi è difficile parlare di autenticità della parola rivelata in una discussione che esula da coinvolgimenti religiosi e "mistici".
Ti saluto anch'io per stasera, davvero. Sì, l'Islam se interpretato correttamente il Corano è una religione di pace ben più della Bibbia. Perlomeno nei confronti delle Genti del Libro. Lo stesso non si può dire verso gli esponenti delle religioni non rivelate, i quali hanno due alternative: conversione o morte.
Tuttavia nell'islam moderno, ponendo la questione del rapporto dell'islam verso buddhisti ad esempio o atei in un forum islamico, i musulmani italiani che lo frequentano mi hanno detto che non esiste più questa concezione della conversione forzata o dell'uccisione e che il mondo islamico si rammarica per loro che non hanno conosciuto la "vera fede", ma che non si operano azioni aggressive a meno di non essere minacciati.
A livello dottrinali, essi sostengono che non esistendo il buddhismo all'epoca della Rivelazione, né essendo concepibile l'ateismo a quel periodo, Dio non può aver dato dettami quindi nessun musulmano ha diritto di perseguitarli non essendoci un'indicazione divina. Gli infedeli da convertire a forza e uccidere erano quindi solo i politeisti, nella fattispecie i meccani.
Aggiungono anche che la questione di come porsi nei confronti degli atei è attualmente molto dibattuta.
Io vorrei leggere le cose interessanti di cima99 ma il verde mi fa sanguinare gli occhi.
Forse dovremmo passare dall'Islam dottrinale (aspetto complesso e vario) all'uso a livello politico.
Cima 99 cosa ne pensi della risorgenza islamica degli ultimi decenni e del rigetto, in un certo senso, dell'influenza occidentale a livello politico dottrinale?
è il colore dell'islam
Ho sempre scritto in verde e, in generale, lo uso ovunque anche fuori dal forum:D
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Lo sapevo:lol: No, non per quello, piuttosto mi fa stare bene il verde e lo associo anche alla libertà di espressione.
Comunque avete ragione, sulla skin grey il verde non si vede una minchia. Comunque stacco, a domani
Tu hai avviato un dibattito molto interessante sull'Islam. Ma io vorrei da te invece un opinione sull'Islam politico, che spesso diverge dalla teoria religiosa (un pò come il socialismo reale che non rispecchiava proprio gli ideali del comunismo teorico).
Negli ultimi decenni abbiamo visto una mutazione del nord africa e del medio-oriente che ha portato quasi all'estinzione tutti i grossi movimenti/regimi laici, panarabisti, socialisti, ecc, che avevano parole e pratiche simili a quelli occidentali.
Basta vedere l'Iran persiano, l'Afghanistan, la Turchia, i palestinesi, l'Iraq, ecc.
Man mano sono stati sostituiti da poteri che richiamano la religione in modo esplicito (teocrazie, ecc), con la diffusione a livello di massa dell'estremismo islamico. Che in questi ultimi anni è arrivato a governare porzioni di territorio.
Ecco forse è questo che spaventa l'Occidente. Quello che io chiamo "Risorgenza Islamica", nelle sue varie forme.
Caro cima99,
Hai ragione a dire che se un senegalese può fare il lavoro di un italiano a meno, via l'italiano e prendiamo il senegalese. Tu sei professore di scuola media da 10 anni, un lavoro che può fare qualsiasi laureato che ha passato il concorso. Saresti d'accordo a lasciare il tuo posto di lavoro a un neolaureato che accetterebbe meno soldi di te?
https://upload.wikimedia.org/wikiped...n_2013.SVG.png
Tra l'altro, il matrimonio tra una donna musulmana e un non-musulmano è esplicitamente vietato nel Corano. Non male come integrazione...
Scusate ma questa è fortunatamente un'altra scemenza. Secoli di evoluzione del mondo del lavoro hanno fatto si che non funzioni così per nessun contratto nazionale: se fai l'insegnante per te è prevista, almeno in teoria, una preparazione adeguata. E una retribuzione precisa. Così per le altre professioni.
L'unica cosa nella quale il senegalese può venire a fare concorrenza è un lavoro in nero, sottopagato ed offerto da qualche delinquente. Ecco a chi può essere utile un nuovo disoccupato, ancora più disperato dei disoccupati nostrani, in questo paese, nella migliore delle ipotesi.
Poi c'è la malavita.
Qui il problema è senz'altro da affrontare e la risposta non penso sia evidente. Una certa risorgenza islamica è senz'altro percepibile e lo stesso salafismo è evoluto, o devoluto direi, verso l'estremismo (e, a loro detta, integralismo) dopo un periodo, fino direi agli anni '80 con i primi sviluppi integralistici algerini dove invece questa scuola sunnita era molto "progressista" e più vicina all'Occidente. Naturalmente vanno anche giustamente ricordati ad esempio i passati "rossi" di Siria e di uno dei due Yemen. Purtroppo questa "risorgenza islamica", dal mio punto di vista, si nutre sia delle difficoltà (e degli insuccessi) al cospetto di Israele, sia dalle ingerenze occidentali da sempre contrarie al panarabismo (per questioni non solo religiose e dottrinale quanto piuttosto, ritengo io, per timore di perdere il controllo effettivo del mercato del petrolio e del gruppo OPEC, avendo anche a che fare al tempo con l'Unione Soviertica). Un altro fattore di disequilibrio è stata la perdita di controllo di Saddam e Gheddafi (benvenuto, perché io non ho simpatie per criminali dell'umanità come io li ritengo, ma sconsiderato senza preparare con dovizia un dopo-tirannia). Generandosi questo vuoto di potere, diverse componenti minoritarie o represse hanno preso o stanno tentando di prendere tale potere, appellandosi come nel caso di Daesh e Al Qaeda al presunto diritto di eleggere un califfo. Va anche detto che, nonostante gli atti ignobili di Daesh, essi riescono anche ad avere presa perché danno cibo, farmaci e lavoro ad un'enorme sfera di poveri accresciuta dalla scomparsa di un effettivo corpus statale e di governo. Temo quindi, che, allo stadio attuale, sia soprattutto quest'ultimo fattore che permette a Daesh ad esempio, un po' come la mafia, di trovare consensi. Ma il parallelismo, con le dovute cautele, si può ad esempio fare con l'avvento del fascismo come reazione alla situazione economica-sociale dell'Italia del dopoguerra, all'irredentismo e alla "paura dei rossi". In tutto ciò si innesta il bisogno del popolo di un leader (nel caso dei terroristi) che assicura loro sopravvivenza o che incute talmente timore da "consigliare" un'affiliazione; oppure comunque di un governo forte e che magari si sa ingiusto, ma che alla fine ti dà il pane (vedi Arabia Saudita o Qatar). Libertà in cambio di pane, in altre parole. E tutto questo senza spingermi in congetture su chi spinge e nutre realmente questi gruppi e governi, sulle quali non intendo al momento entrare.
Non so se ho risposto, almeno parzialmente
Si chiama ragionamento per assurdo eh :lul:
Per la preparazione, un neo-laureato con un corso di formazione in pedagogia può tranquillamente insegnare alla scuola media..
Ovvio, infatti se avessi letto tutto il thread avresti capito che la scemenza non è il ragionamento ma sostenere l'opportunità che il senegalese venga in Italia a svolgere un lavoro sottopagato.
Già, e il neo-laureato con un corso di formazione in pedagogia (in italiano) è il tipico passeggero dei barconi.
Il mio contratto è svizzero e comunque ho un parente di mia moglie che insegna a Milano e non è così.
1) In Italia, ch'io sappia, puoi fare un concorso di assunzione, entrando poi in una graduatoria ed in base alla tua valutazione ed esperienza hai più o meno il diritto di avere ore di insegnamento. E lui ha dovuto fare 13 anni di precariato prima di insegnare finalmente full time
2) In Svizzera puoi fare supplenze se sei iscritto ad un'università; ottenere un incarico limitato (sempre meno diffusi) di un anno se hai completato una qualsiasi università; iscriverti all'abilitazione per l'insegnamento (2 anni di scuola universitaria professionale se hai il master; 3 se hai un bachelor); passare sia lo sbarramento di accesso che gli esami finali della scuola, oltre ad avere l'approvazione con un lavoro di diploma per essere abilitato. E puoi abilitarti solo nella materia dove ti sei laureato. Una volta abilitato (detto e non concesso che hai ore) hai da affrontare il primo anno di prova con almeno 3 visite dell'esperto. Alla fine dell'anno esperto e direttore di sede stilano un rapporto e danno una valutazione. Puoi concorrere per la nomina solo se ci sono percentuali di nomina disponibili e solo se hai ottenuto almeno la valutazione buono, secondo una gerarchia discendente (prima gli ottimi, poi i molto buoni, poi i buoni). In caso di ex equo, si nomina per anzianità di servizio.
Se un senegalese riesce in tutto questo e prende valutazioni migliori delle mie, non vedo il problema a dare a lui la nomina rispetto a me. L'anno scorso, ad esempio, avevo un collega di matematica afgano.
Ah dimenticavo, mi era sfuggito. naturalmente essendo un incarico statale, la retribuzione è uguale per tutti a parità di anni di servizio e indipendentemente dalla materia trattata. Ogni anno hai un adeguamento di stipendio dovuto agli scatti salariali (quando ci sono: ad esempio per il prossimo anno sono bloccati per motivi di risparmio).
Per un discorso invece aziendale, io piuttosto sposterei la problematica dal senegalese di turno a:
1) Il datore di lavoro che schiavizza (senza virgolette: per me è schiavitù o perlomeno servilismo)
2) Lo Stato che non si occupa di porre dei salari minimi per classe di lavoro.
Riguardo al divieto di matrimonio, non lo trovo giusto ma è una questione che riguarda le fiqh e non c'entra né la sfera pubblica né l'opinione dei non musulmani, a mio modo di vedere. A titolo personale, naturalmente auspico che un giorno tale condizione venga a cadere.
Vi devo ri-salutare
Ti faccio solo presente che in apertura ho scisso tra profughi e migranti economici per quanto concerne il dovere di aiuto e accoglienza, aggiungendo poi che le capacità (e non la convenienza del datore di lavoro) devono a parer mio essere il fattore di discrimine per la scelta di un impiegato e non la nazionalità. Come detto sopra, ritengo sia lo Stato che debba prendere posizione relativamente al concetto di stipendio minimo per tipologia di lavoro, il che tra l'altro sarebbe (molto in teoria) un principio dell'Unione Europea, ovverosia di avere uno stipendio simile per un lavoro simile in tutta la Comunità Europea, se non vado errato.
io vado di turchese.