la svezia, da quel che pare, piu' che a 90 è a 91
la svezia, da quel che pare, piu' che a 90 è a 91
- in una società in cui ogni più piccolo diritto è perseguito, nessuno ha più diritti - Kungfucio
- sempre sano e ricco, mai povero e malato - kungfucio Vol.2
- meglio un osso oggi che due domani - Alì Baubau e i quaranta cagnoni
La Svezia è un cadavere putrefatto, date retta a me che ci ho vissuto per un mesetto da ragazzetto vent'anni fa, e sono pronto a scommettere forti somme che da allora l'asservimento al politicamente corretto ed alla tirannia della penitenza perpetua si sia notevolmente ingigantito
Per semplificare: se la Svezia di vent'anni fa era accostabile, sotto molti aspetti, ad un ipotetico monocolore di stampo boldriniano potete ben immaginare cosa sia adesso...
Vi ho già raccontato(forse più di una volta) di quando presi ripetutamente a calci in c*lo un negro() e della relativa reazione scioccata degli "emancipatissimi" amici svedesi
Per questo ma non solo, caro CX, tienti stretti i tuoi 100 euro
A me non l'hai mai raccontato, puoi ripeterti?
ti aveva detto che voleva venire a vivere in italia?
- in una società in cui ogni più piccolo diritto è perseguito, nessuno ha più diritti - Kungfucio
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E' un bresciano(no, non Balotelli purtroppo) che conosco da sempre, un vero pirlez
"Appassionato" di tiro con l'arco, tra le altre cose, credo sia l'unico nella storia dell'umanità ad essere riuscito a piantarsi una freccia in bocca facendo tutto da solo
Il non quotato, lo condivido in pieno.
Però permettimi di insistere sull'argomento. Anche perchè forse sono io ad essere sintetico ed a scrivere male.
In sostanza, dici che la manifestazione non è stata vietata per sensibilità verso i maghrebins ma per tutelare l'ordine pubblico.
Quello che sappiamo (ahimè le fonti sono quelle che sono) è che si trattava di una commemorazione funebre. Non era una riunione di fantasmi che danno fuoco a croci di legno. Non vi era neppure la promozione ad opera di un gruppo politico e ad essere vietate erano le bandiere Svedesi.
Quindi, in sostanza, si è ritenuto che un funerale avrebbe potuto turbare la sensibilità di qualcuno. Ma non solo. Siccome ad agitarsi non era la comunità cinese ma quella musulmana, allora hanno proibito tutto perchè questi s'incazzano e sfasciano il mondo.
Lo sdegno, che mirava a far suscitare l'articolo de Ilgiornale è qui. Ed è per questo che ho scritto che per me è la stessa cosa.
Perchè hanno compresso le libertà di una comunità come quella Svedese non solo per il solito buonismo del cazzo, ma anche in ragione del ricatto ad opera di un gruppo il cui stile di vita è avulso alle normali regole del vivere civile.
Qui non si tratta di una mentalità Boldrini Style, ma di mera sudditanza.
Come fa una nazione a vietare l'esposizione della propria bandiera?
Ecchettedevodadì? Evidentemente in un calcolo costi/benefici fra la pace sociale e la possibilità di fare una manifestazione in cui esporre la propria bandiera la Svezia mette avanti la pace sociale.
Per me è una scelta del cazzo, e credo che lo sarebbe per qualsiasi essere umano del pianeta, evidentemente per l'attuale governo svedese non è così.
Si estingueranno.
...there's no need to say thank you, the best way to say it is beeing here and fight with us. - Skip
2040: svezia, prima teocrazia musulmana d'europa
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Il califfato dell'Ikea, si sono rammolliti dopo aver preso tutte quelle botte dai russi, e pensare che secoli fa erano una grande potenza militare.
Ultima modifica di Azathoth; 09-02-16 alle 19:32
insomma hanno gia deciso tutto i parrucconi, sanno tutto loro, fanno tutto loro e gli altri non sono un cazzo.Migranti, ultimatum Ue: "La Grecia ha tre mesi, poi salta Schengen"
Profughi a Lesbo (ansa) Oggi le raccomandazioni ad Atene: senza controlli stop alle frontiere. Monito all'Italia sugli hotspot. Bruxelles invierà una "squadra mobile"
di ALBERGO D'ARGENIO
ROMA - Tre mesi per salvare Schengen. Parte il conto alla rovescia per evitare che in Europa tornino le frontiere. E ancora una volta il destino dell'Unione passa per Atene. Oggi la Commissione europea metterà nero su bianco le raccomandazioni alla Grecia per evitare che a inizio estate ognuno vada per conto suo ripristinando i controlli alle frontiere interne e decretando la fine di Schengen. Lo fa con un rapporto preparato dai vicepresidenti Timmermans e Mogherini e dal commissario che sarà approvato dal collegio guidato da Juncker.
Settantotto pagine per metter pressione al premier Tsipras, affinché faccia qualcosa per "riprendere il controllo delle sue frontiere" ed evitare la fuga verso l'Europa centrale e del Nord. La Commissione gli ingiungerà di presentare entro tre mesi un piano credibile, con un monitoraggio intermedio mensile, per risolvere la crisi. Primo, ristabilire i controlli alla frontiera con la Macedonia, facilitando il lavoro degli agenti Frontex presenti sul suo territorio e accettandone altri. Sul lato macedone del confine, avverte invece Bruxelles, Frontex non può operare ma si stanno preparando mezzi alternativi (da settimane si parla di una forza militare). Sempre entro tre mesi Atene dovrà essere pronta a riprendersi le centinaia di migliaia di migranti entrati in Europa tramite il suo territorio e poi spariti nel resto dell'Unione, Svezia e Germania in particolare: Tsipras dovrà allestire le strutture per ospitarli e processare le loro domande di asilo.
Se Atene non riprenderà il controllo della situazione proteggendo le frontiere e registrando tutti i migranti poi destinati alla riallocazione o ai rimpatri, è già pronto il testo da far votare al Consiglio (i governi) per autorizzare la chiusura di Schengen da parte delle singole capitali per due anni (a maggio scade il tempo delle chiusure provvisorie per Germania, Svezia e gli altri). Un colpo potenzialmente mortale per la stessa costruzione europea.
Ce la farà la Grecia messa alle strette ad evitare il peggio? "In teoria sì - spiega un alto funzionario Ue - ma con la situazione economica disastrosa servirà enorme determinazione da parte del suo governo". Determinazione finora assente e che gli europei vogliono imporre con la minaccia, appunto, di sigillare la Grecia dall'esterno con centinaia di migliaia di profughi sul suo territorio. Sarà per questo che nella bozza di conclusioni del summit europeo del 18 febbraio i leader prendono atto che la Commissione "ritiene necessario mettere in piedi un piano di assistenza umanitaria Ue e Unhcr" per aiutare Atene. La prima volta di una missione umanitaria nell'Unione.
Il testo che sarà approvato oggi parla anche di Italia. Le prime bozze erano molto più dure, ma l'ultima versione riconosce gli sforzi di Roma nella gestione della crisi. Per l'Italia non ci sono raccomandazioni vincolanti, ma una serie di richieste perché, sentenzia Bruxelles, i problemi restano e bisogna agire in fretta, prima che riprendano le partenze dalla Libia. La Commissione lamenta che al momento dei cinque hotspot promessi due sono attivi e due in allestimento. Ma il loro completamento va a rilento per problemi amministrativi e per la scelta dei siti. Per questo Bruxelles suggerisce di trovare location alternative e di aumentare l'efficienza dei lavori. Intanto la Commissione offre una squadra mobile europea per mettere in piedi un hotspot provvisorio in Sicilia orientale. A Roma, come ad Atene, la Commissione chiede di rinforzare le misure di sicurezza negli hotspot per impedire che i richiedenti asilo continuino a fuggire riversandosi nel Nord Europa (di ieri la notizia che l'Austria è pronta a costruire una barriera al Brennero). Inoltre Bruxelles chiede di emendare la legge prevedendo l'uso della forza come ultima risorsa per prendere le impronte dei migranti che si rifiutano. Inoltre le registrazioni dovranno arrivare al 100% entro il summit europeo del 18 marzo (oggi sono all'87%). Bruxelles riconosce i progressi dell'Italia sui rimpatri, ma chiede di fare di più anche cambiando la legge nazionale allungando gli attuali 90 giorni di fermo amministrativo negli hotspot perché insufficienti per concludere le pratiche: in questo modo si permette ai migranti di scappare all'estero.
Ci sono anche le critiche agli altri. La Commissione oggi spedirà una lettera a tutti i governi Ue ingiungendo loro di rispettare gli impegni sulle riallocazioni. Dei 160mila migranti che gli altri avrebbero dovuto prendere da Italia e Grecia, al momento ne sono partiti solo 279 e 21. Bruxelles chiede ai governi di smetterla di rallentare le pratiche e di scegliersi i migranti da ospitare.
Questo il quadro. Entro il summit di marzo, poi, Bruxelles proporrà di modificare Dublino per rendere le riallocazioni obbligatorie e permanenti e per far gestire i rimpatri da Frontex. A giugno saranno in campo polizia e guardia di frontiera Ue. Ma se a maggio Tsipras non avrà dato risposte tutto potrebbe essere vano.
ma a sto punto se si può sospendere schengen si può sospendere pure, il fiscal compact, maastricht e via dicendo... e stanno apposto così.
Quell'articolo è un facepalm misto ad un rotfl continuo. Soprattutto questa parte
Sempre entro tre mesi Atene dovrà essere pronta a riprendersi le centinaia di migliaia di migranti entrati in Europa tramite il suo territorio e poi spariti nel resto dell'Unione, Svezia e Germania in particolare: Tsipras dovrà allestire le strutture per ospitarli e processare le loro domande di asilo.
Auguri
stanno già montando le tende
Intervento dei carabinieri
10 febbraio 2016
Quarto, la protesta dei migranti:
«Vogliamo più soldi e wi-fi»
La rivolta è una barricata di sedie e tavolini accatastati l’uno sopra l’altro davanti all’ingresso della cooperativa sociale che gestisce il campo profughi all’interno dell’ex ospedale psichiatrico di Quarto. Protestano i settanta migranti che dall’inizio dell’estate vivono in questa struttura del levante genovese.
E presentano il conto alla prefettura: una serie di richieste che, dicono, vorrebbero vedere esaurite per migliorare la loro condizione. In testa c’è il desiderio di avere «una connessione wifi nel campo». Senza internet, giurano, sono tagliati fuori. Non possono comunicare con parenti e amici in patria, non possono accedere ai social network. Ma le istanze non si limitano alla possibilità di utilizzare il web . I profughi chiedono alla prefettura di Genova ulteriori miglioramenti. C’è la richiesta di avere una «carta di residenza» e «il cambiamento del cibo». Ma anche «di poter avere la diaria giornaliera direttamente nelle loro tasche». Japo, Moussa, Ibraim, i tre portavoce del centro all’interno dell’ex ospedale psichiatrico rivendicano al governo anche la creazione «di un centro di formazione professionale», «nuovi saponi da bagno» e di essere messi a conoscenza della «data di commissione» in cui verrà presa una decisione sul loro status.
Acquisito un volantino
Compilano un documento che viene consegnato i carabinieri e ai poliziotti che intervengono al campo profughi dopo la segnalazione dei volontari. Spiegano che si tratta della quarta volta che sono costretti a far sentire la loro voce: «Ma non abbiamo mai ottenuto risposta alle nostre lamentele», sottolineano amaramente. Inseriscono anche le date in cui hanno dato vita a queste proteste, il 25 luglio, il 28 settembre, il 10 ottobre e, ultima, 8 febbraio, lunedì scorso. «Ma nonostante questo - dicono - nulla è stato fatto »
Ma chissenefrega!!! Saltasse Schengen con tutta l'Europa delle Banche e buonanotte
Inviato dal mio GT-I9505 utilizzando Tapatalk
Ultima modifica di Viggio; 10-02-16 alle 12:47
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ma a tsipras non gli danno 3 miliardi anche a lui?
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Ultima modifica di Ottone Erminio; 10-02-16 alle 13:03
minchia, a Bruxelles hanno la faccia uguale uguale ad un culo smerdato.
Vergognosi.