Originariamente Scritto da
Edward Green
E' una cosa complicata da spiegare, ma proverò a fare una sintesi. Nel campo individuale è ovvio che puoi avere responsabilità verso altri essere umani. Puoi iscriverti ad emergency o aiutare il vicinato. Ma se invece il discorso lo portiamo a livello di masse, di gruppi e di comunità, le cose cambiano.
Da sempre quasi tutte le classi dirigenti hanno lavorato sul concetto di identità, appartenenza, legame, ecc. Elaborando rituali civili, religiosi, ideologici basati sulla storia, tradizione, ecc. E' uno strumento per tenere in piedi le istituzioni e le comunità. E' ovvio che l'identità in questo caso è uno stereotipo e una generalizzazione, ma serve per individuare confini, limiti, senso di appartenenza, ecc. Psicologia di gruppo estesa a livello di massa. Serve per fare funzionare una società sul lungo periodo.
Perchè se tutti diventano cittadini del mondo, a quel punto l'appartenenza a questa o quella comunità diventa molto relativa. Diventa anche meno sentito l'impegno a difendere la propria comunità, perchè tanto il mondo è vario e quindi fallito un posto, mi sposto da un'altra parte. Ma così una società a lungo non rimane in piedi, perchè la parte attiva a difenderla è minoritaria. E' accaduto spesso nella storia.
Questo è uno dei motivi per cui la UE viene percepita come un ingranaggio burocratico freddo, come ebbe a lamentarsi un noto politico europeista. Non avendo un'identità ben definita nè un concetto di comunità forte, l'impegno dei cittadini verso di essa diventa molto minore (vedasi le percentuali di voto delle europee...).
Quindi a livello individuale uno può essere cittadino del mondo e ci sono tanti esempi nella storia di apolidi e altro. A livello di masse e società, servono confini, limiti, identità di gruppo, ecc.