La partita si gioca sul bersaglio grosso, dunque sul sistema-Ue. A questo livello, non c’è frammento, statistica e -/+ che tenga: è cronaca di una morte annunciata. L’unico tassello da verificare è la modalità dell’implosione. Perché, trattandosi di un sistema elefantiaco e capillarmente esteso, la questione sarà più complessa del crollo del regime sovietico. D’altra parte, l’Ue è oggettivamente una porcheria peggiore dell’Urss. Non è certamente un caso che l’ultimo zar post-Urss sia in rotta con l’Ue e la sua pazienza nei confronti di quest’ultima dovrebbe essere letta attentamente da chi guida la baracca di Bruxelles. Ma, vedi sopra, qui non abbiamo zar e vecchi combattenti di regime, ma tecnocrati pagati per impedire che qualunque spiraglio di sogno lambisca anche solo per un istante le grigie nebbie che da quelle parti sono la metafora del presente, tra soldi ad Hamas, cordate franco-tedesche per vendere le armi alla Grecia, dopo prestiti-capestro, sanzioni alla Russia, bugie, dannate bugie e statistiche.

I numeri mostrano la debolezza di chi li dà, assiso sul ponte di comando del Titanic, a un passo dal tonfo finale.
grazie al cazzo, aspetta il cadavere in riva al fiume.